la fuga

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Avevo un arma in mano che pesava tantissimo ma mi girai verso mio padre e Dilan sollevai l'arma diretto alla testa del vecchio e lui mi fissò sorpreso...
- ma cosa fai?
Disse serio e stavolta fui io a sorridere...
- faccio quello che dovevo già fare da tempo, Alixia aiuta tua madre e aspettatemi qui fuori!
Dalla mia parte avevo la certezza che li non c'erano i suoi scagnozzi, non voleva che nessuno assistesse ai suoi omicidi, controllai la ragazza con la coda dell'occhio ma Dilan fece un passo verso di me ed esplosi il primo colpo della mia vita verso un essere umano sino ad allora mi ero allenato con delle lattine e la mia mira era pressoché perfetta, il colpo sfiorò la tempia di mio fratello che cadde in ginocchio spaventato anche il vecchio era atterrito.
- sai che la pagherai vero Michael?
Sospirai e sorrisi sarcastico.
- Ne sono pienamente cosciente vecchio!
Quando Alixia uscì con la madre feci posare a terra i 2 cellulari di Dilan e papà sparai ad entrambi che si sbriciolarono in schegge di vetro e plastica poi arretrai e chiusi la porta della cella che era stata la mia prigione per 6 lunghi anni chiusi a chiave ora arrivava il difficile eludere le guardie di mio padre controllai Alixia.
- tutto ok?
Lei mi guardò tremante mentre la madre era proprio malconcia...
- io si grazie a te!
- andate voi 2 senza di me riuscirete a fuggire.
Scossi la testa ed aiutai la ragazza a sorreggerla...
- se ti lascio qui morirai lo sai!
Lei si fermò ostacolando anche i nostri passi era chiaro che con lei sarebbe stato un suicidio di tutti e tre.
- mamma ti prego!
Lei si lasciò cadere a terra.
- va con lui Ali in America avrai mille opportunità!
Alixia abbracciò la madre che la strinse forte poi la ragazza si alzò fissandomi non avevo mai visto uno sguardo così determinato.
- Andiamo Mike!
Mi piaceva quel diminutivo la fissai serio.
- Sei sicura?
Lei annuì e non guardò più la madre ma io si e anche il suo sguardo era determinato le lasciai la pistola e presi Alixia per mano correndo verso l'uscita per nostra fortuna non c'era nessuno controllai fuori e ancora nessuno allora iniziai a correre verso il bosco senza mai perdere la stretta sulla mano di lei.
Ogni tanto guardavo indietro e lei mi guardava correndo con me e finalmente mi sorrise però ora dovevo trovare un posto dove nasconderci prima di arrivare ad Istanbul ed imbarcarci.
Ricordati che mamma mi portava spesso ad un laghetto nel bosco c'era una grotta bellissima deviai verso il laghetto mi guidava l'istinto in realtà.
Appena arrivati mi fermai col fiatone e lei con me.
- perché qui?
Chiese respirando a fondo avevamo corso a perdifiato per mezz'ora buona.
- beh ci serve un posto dove stare stanotte almeno!
Indicai la cascata e la guidai verso di essa poi scostai le fronde di un albero ed eccola lì la mia grotta la ricordavo proprio così azzurra e piena di luce che probabilmente proveniva dal riverbero dell'acqua e dalla luce che filtrava dalla cascata, Alixia si guardava attorno estasiata.
- Oh Dio sembra magico!
Risi per un attimo dimenticai che eravamo in fuga e lei mi guardò sorpresa.
- ma allora sai ridere!
Mi disse e solo allora notai le fossette sulle guance a 16 anni fu la prima volta che si svegliò in me la voglia di baciare una ragazza restammo a fissarci ma un rumore ci risvegliò da quello strano languore, le feci cenno di fare silenzio e la misi dietro di me prima di controllare fuori erano un cerbiatto con la sua mamma che si dissetavano le feci cenno di avvicinarsi e lei ne restò incantata inconsciamente intrecció le dita alle mie e il mio cuore iniziò a galoppare lei era troppo presa a guardare mamma cervo per accorgersi del mio totale imbarazzo guardavo la sua mano minuscola nella mia e mi ritrovai a sorridere da ebete probabilmente perché lei disse...
- perché ridi?
La guardai oddio era proprio bella ed io un totale imbranato.
- no...no niente prendo della legna per un fuoco!
Lei annuì e prese dei sassi ammucchiandoli a cerchio a formare un piccolo braciere tornai con legna fine e grossa.
- si ma...come lo accendiamo?
- ma come non hai mai letto il manuale delle giovani marmotte?
Lei innarcó un sopracciglio.
- Tu si?
Annuii e presi un bastone fine ed uno più grosso strofinai velocemente il bastoncino tra le mani sopra a quello grosso poco dopo un filo di fumo poi una piccola fiammella che alimentai immediatamente lei era ammirata.
- Oh Dio sei fantastico sai?
Risi di gusto...
- beh le giovani marmotte insegnano sai?
Avevo letto di tutto nei 6 anni di prigionia ci accomodammo accanto al fuoco scoprii che aveva la mia età e che amava i Duran Duran proprio come me e poi restammo in silenzio per un po' la domanda mi sorse spontanea.
- Dilan ti ha fatto del male?
Lei abbassò lo sguardo e si strinse le braccia attorno al corpo.
- no...lui no!
Mi mancò il respiro...
- mio padre?
Lei scosse la testa...
- non a me a mamma ma mi ha costretta a guardare!
Mi salí la nausea ma subito la rabbia prese il sopravvento lo aveva fatto anche a mamma ne ero certo.
- ecco io...mi dispiace!
- tu...non sei come loro!
Forse era così ma nelle mie vene c'era comunque sangue Ozgür e magari anche in me si celava un mostro.
Lei probabilmente intuì il mio disagio perché si alzò per avvicinarsi a me e si inginocchiò a prendere le mie mani.
- non sei così Mike!
La guardai adoravo essere chiamato Mike e adoravo i suoi occhi le accarezzai una guancia...
- Sono pur sempre un Ozgür!
- si... però tu sei come tua madre lei era così buona!
Mia madre lo era si...ed io ero proprio come lei...non riuscii a capire come era successo ma le nostre labbra si stavano sfiorando...
- Grazie Mike!
Sussurrò lei ed io per risposta le presi il viso fu il mio primo bacio ma così bello e spontaneo che non fu per nulla imbarazzante.

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