Capitolo 9

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Mi sveglio in ospedale, non so nemmeno che giorno sia e non so dov'è Jennyfer, e non capisco perchè fuori dalla mia stanza ci sono quattro poliziotti. Mi guardo intorno e vedo il mio strizzacervelli.

"Hei, ragazzone, bentornato fra i vivi, hai dormito per giorni. Ti sei comportato veramente male. C'è stato anche un processo e il giudice ha deciso che sei mentalmente instabile. Oggi stesso verrai trasferito all'ospedale psichiatrico, ad uno dei migliori ospedali. Jennyfer si è trasferita e non riusciraì mai a trovarla, dimenticala e pensa a guarire. Io so che non sei malato ma sai ti avrebbero messo in carcere e avrebbero buttato la chiave. Promettimi che faraì il bravo e non tenteraì di scappare."

Sono confuso, arrabbiato e debole, provo ad assimilare tutte queste notizie nel più breve tempo possibile e dopo qualche minuto riesco solo a dire

"Va bene"

Dopo qualche ora vengo trasferito ad un altro ospedale, ma sembra più un carcere. Decido di reggere il gioco, di giocare al malato mentale per un pò, di far finta che sono guarito dopo qualche mese, così il giudice non mi considererà più pericoloso e potrò finalmente tornare libero e cercare Jennyfer, potrò finalmente riabbracciare l'amore della mia vita, perchè io so che lei è lì fuori da qualche parte e non aspetta altro che me. Lei ha bisogno di me, del mio amore, delle mie carezze e giuro che tornerò da lei, farei di tutto per lei. Il tempo passerà, ma l'amore che provo no e un giorno sarò fra le sue braccia, avremo una bellissima famiglia, dei figli, finchè la morte non ci separerà.

Oh mio unico amore, aspetta, aspettami, presto tornerò da te e potremo finalmente essere felici, ma l'amore vero è così, bisogna soffrire e superare molte difficoltà prima di poter essere felici insieme e io supererò tutto per te, per poterti nuovamente abbracciare e allora non ti lascerò mai più.

Diario di uno Stalker sentimentaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora