Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 2 - Dᴏʀᴍɪᴛᴏʀɪᴏ

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Il tempo passa velocemente guardando i suoi lineamenti perfetti.

Qualcuno passa nel corridoio del treno e consegna a tutti noi le nostre divise.

Appena me la consegnano sono costretta ad uscire dalla carrozza.

Si cambieranno e non voglio assistere allo spettacolo.

Certo invece per quanto riguarda Ced...

                                 ***

𝙁𝙡𝙖𝙨𝙝𝙗𝙖𝙘𝙠.

Ced entra dalla porta del dormitorio femminile con il viso apparentemente preoccupato.

Faccio finta di non aver sentito il casino provocato dalle scale: ogni dormitorio femminile può ridurre le scale in uno scivolo in caso qualche alunno provi ad "invaderci".

Si aggrappa alla porta, è stanco.

Mi stringo le braccia al petto e lo guardo sperando di sembrare autorevole.

Non funziona, mi fa troppo ridere la sua faccia, gli occhi a scrutarmi in silenzio ansimando.

Scoppio a ridere e vado verso di lui.

《Oh Ced...!》

Dico sempre ridendo, anche il suo viso si illumina con un sorriso.

Questo lo obbliga a socchiudere gli occhi, le sue guance si fanno più colorate, scoprendo i denti bianchi e perfetti.

Viene verso di me e mi abbraccia stringendomi a sé.

Sento le sue forti braccia intorno ai miei fianchi, faccio scivolare le mie intorno al suo collo.

Sento che è leggermente sudato.

Con il viso appoggiato al suo petto riesco a sentire il battito del suo cuore: è straordinariamente veloce.

《Come hai fatto?》

Chiedo infine, divertita.

Lui sospira.

《Dopo un po' che cercavo di correre ho capito che dovevo prendere in prestito la scopa di qualcuno...》

Alzo la testa e lo vedo sorridere di nuovo.

Io rido insieme a lui.

《Mi sento onorata.》

Faccio la finta compiaciuta mentre lui mi spinge sul mio letto.

《Sono tutti alla partita, a chi l'hai rubata...?》

Chiedo quasi in un sospiro quando la mia schiena raggiunge il materasso e capisco le sue intenzioni.

Il suo corpo è sopra di me, non ha la cappa di tassorosso addosso, deve averla tolta per il caldo provocato dai vari tentativi di raggiungermi.

Chiude gli occhi e fa passare il suo naso sul mio collo.

《Ah dai... 》

Dice, per poi cominciare a baciarmi il collo.

Ogni suo bacio mi dimentico di che cosa stiamo parlando.

Mi provoca la pelle d'oca, le farfalle nello stomaco mi fanno alzare il bacino verso la sua direzione, per riempire lo spazio che ci separa.

La mia gonna si abbassa leggermente scoprendo le cosce, non perde un solo momento e con le mani mi cinge le gambe.

Quando appoggia il suo membro a me sento che i baci sul collo si fanno più bisognosi.

Le sue labbra mi inumidiscono il collo, che con il suo respiro si congela, facendomi ansimare.

Dᴏɴ'ᴛ     Cᴇᴅʀɪᴄ DɪɢɢᴏʀʏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora