Era ormai qualche ora che sottolineavo pagine per poi trasformale in schemi, il professore era ancora alle mie spalle a lavorare. Il ticchettio dei tasti era continuo e, se all'inizio era fastidioso, ora ci avevo fatto l'abitudine, perlomeno c'era qualcosa che colmava quel silenzio assordante e pieno di tensione che riempiva la stanza.
Il mio cellulare vibrò facendo illuminare lo schermo.Da Killian:
A Clarissa:Stai ancora studiando? Ti amo
Sospirai profondamente, in nessun universo io avrei potuto meritare uno come lui. Gli risposi affermativamente e continuai con i miei studi.
Arrivata quasi alla fine della mia sessione intensiva per la giornata mi soffermai a rileggere più e più volte lo stesso paragrafo, qualcosa non mi tornava, non riuscivo proprio ad andare avanti. Dovevo chiedere chiarimenti o rimanere con il dubbio? La mia testa diceva di rimanere ferma al mio posto, mentre il mio telefono mi diceva che era al 5%, e se avessi provato a fare una ricerca si sarebbe spento definitivamente. Certo, potevo sempre andare a controllare sui computer, ma che figura ci avrei fatto se il professore se ne fosse accorto?
Presi un bel respiro e, con il libro tra le braccia, mi diressi a lunghi passi verso la sua postazione. Rimasi un attimo lì a fissarlo prima di porgli qualsiasi domanda. Come faceva ad essere così sexy anche dopo ore di lavoro? La camicia gli fasciava perfettamente la schiena e le spalle scolpite, tanto da farti venire voglia di accarezzarlo in ogni punto. Scossi la testa per mandare via quei pensieri inopportuni e feci un ultimo passo avanti, ma tenendomi comunque a debita distanza.
<<Mi scusi, avrei un dubbio sul pensiero di Dworkin e vorrei dei chiarimenti>> cercai di nascondere la mia voce tremolante sforzandomi il più possibile di tenere un tono deciso.
<<Si certo, si avvicini così potrà mostrarmi il paragrafo che intende nello specifico>> mi avvicinai timidamente a lui posando il libro sulla scrivania e indicando con il dito l'argomento. Lui appoggiò la sua mano sulla mia e indicò il mio stesso punto nella pagina. In quel momento le lettere iniziarono a sembrarmi un insieme di simboli neri incomprensibili mentre le farfalle iniziarono ad agitarsi nel mio stomaco.
<<È questo, giusto?>> chiese sorridendo maliziosamente, sapeva bene cosa mi stava provocando, e gli piaceva. Feci cenno di si con la testa e ritirai la mano dal libro, anche se continuavo a sentire la sua presenza sul dorso. Si alzò in piedi e fece un passo verso di me.
<<Possiamo dire che secondo Dworkin c'è una morale incorporata al diritto che va compresa per interpretare il diritto. Inoltre...>> il professore continuò ad avanzare verso di me ed io cercavo di indietreggiare, ma i suoi occhi si erano legati ai miei e non riuscii ad andare lontano. L'udito mi si offuscò e l'unico rumore che riuscivo a sentire era quello del mio battito cardiaco, oltre che di strani suoni in sottofondo che credo fossero le sue parole. Il respiro mi si fece pesante, anche se eravamo talmente vicini che non sapevo se fosse il mio o il suo.
<<Tutto chiaro?>> domandò con un sorriso. Deglutii e feci cenno di si con la testa. Intanto, a forza di indietreggiare, eravamo quasi arrivati al mio posto.
<<I-io vado a riprendere il mio libro, se non ti disp... ehm, se non le dispiace>> mi schiarii la gola ed abbassai lo sguardo. Le mie guance andavano a fuoco, sembrava come se potessi percepire il colore rosso che le tingeva in quel momento.
<<Certo>> feci un sospiro di sollievo e mi avviai verso la scrivania quando lui mi fermò dal polso <<ma prima dimmi che non ti faccio alcun effetto, che non provi nulla per me>> disse con tono fermo. Sbarrai gli occhi e credo che il mio cuore perse qualche battito. Non mi ero mai posta questa domanda prima di allora, forse non volevo sapere la risposta, ma soprattutto non volevo me la ponesse lui, o, ancora peggio, dare una risposta a lui. Sapevo che si stava solo divertendo con me, lo capivo da come cercava di mettermi in difficoltà, da come giocava, da come mi aveva chiesto di non vederci più. Perché voleva torturarmi in quel modo, c'erano così tante studentesse che sognavano di portarselo a letto. I secondi trascorsi dopo la sua domanda sembrarono infiniti, forse lo erano.
<<Quindi? Chi tace annuisce>> il silenzio fu rotto, e anche quei pochi centimetri che erano rimasti a tenerci distanti. Il professore iniziò a baciarmi il collo e a farmi indietreggiare finché non sentii gli scaffali della libreria sulla mia schiena. Qualche gemito uscì involontariamente dalla mia bocca, perciò Papi mi ci premette la mano sopra. <<Sta zitta>>, queste due parole mi mandarono ancora di più in fiamme e, nel tentativo di calmarmi, premetti le cosce tra di loro, inutilmente.
<<Devi aprire le gambe per Papi, o l'hai dimenticato?>> infilò una mano tra le mie gambe e mi costrinse ad aprirle, se ne portò una sulla spalla, facendo in modo che la gonna mi scoprisse completamente.
Ormai la mia testa aveva smesso di funzionare, tutti i pensieri, tutte le preoccupazioni, tutto ciò che avrebbe dovuto occuparmi la mente, era scomparso. Pur volendolo fermare, al momento, non credo che il mio cervello o i miei nervi avrebbero risposto.
Le farfalle nel mio stomaco erano moltiplicate, anzi triplicate, mentre le sue mani sfioravano come se fossero fuoco ogni parte del mio corpo. Sentivo come se il tempo si fosse fermato, come se questo fosse un momento etereo, divino, mi sentivo fluttuare, emozioni quasi indescrivibili a parole.
Papi si appoggiò a me con tutto il suo corpo, facendomi sentire il rigonfiamento nei suoi pantaloni nelle mie umide parti basse.
<<Di che mi vuoi, Clarissa>> affermò sicuro di una risposta affermativa, dopotutto sarei stata un'ipocrita se avessi detto di no.
<<Ti voglio, Papi>> mormorai fissando i miei occhi nei suoi. Lui si avvicinò prepotentemente a me baciandomi con foga mentre esplorava le mie natiche con le mani. Le nostre lingue sembravano come unite da una forza esterna, quando lui interruppe il bacio per costringermi a girarmi. Mi poggiò una mano sulla schiena e mi fece abbassare, poi si abbassò anche lui su di me stringendomi tra le braccia. <<Sei bellissima a novanta>> sussurrò nel mio orecchio dopo avermi spostato i capelli. Mi voltai per guardarlo negli occhi mentre il mio cuore batteva a mille battiti al secondo e il mio basso ventre era in fuoco. Oltre a noi, in quel momento, era come se non esistesse nulla, il vuoto, noi eravamo gli unici esseri sulla terra, anche se in realtà sembrava di essere più in uno spazio ultraterreno.
Il professore mi mise una mano dietro al collo mentre con l'altra spostava il mio intimo ormai fradicio. Sentii la zip dei suoi pantaloni andare giù, così come i pantaloni stessi e il resto. Sentii improvvisamente il suo membro sfiorare il mio sesso, e poi entrarci violentemente. Cacciai un urlo di piacere, mi sentivo piena, piena di lui, finalmente pienamente soddisfatta. Rimase fermo dentro di me per un po', accarezzandomi la schiena, poi diede un altro colpo secco, fino in fondo. Mi prese dai capelli e mi fece alzare unendo la mia schiena alla sua pancia.
La stanza era piena dei nostri respiri ansimanti e dell'odore di sesso ed eccitazione che emanavano i nostri corpi, o almeno lo era finché l'atmosfera non fu interrotta da una vibrazione. Aprii gli occhi che mi si erano chiusi per il troppo piacere e vidi il nome di Killian illuminare lo schermo del telefono. Il rumore della vibrazione era assordante, forse perché rappresentava il rumore dei miei sensi di colpa. Iniziai a fissare il telefono mentre tornavo sulla terra e la mia testa si riempiva di nuovo di tutto quello che per qualche minuto era magicamente sparito. Un peso mi si poggiò sul cuore, e si fece ancora più pesante quando sentii il professore spingere un'altra volta dentro di me.
<<Oh mio dio, cosa sto facendo... Fermati, ti prego>> mi allontanai da lui avanzando velocemente verso il telefono prima che questo facesse scattare la segreteria telefonica.
<<Pronto amore, dimmi>> risposi sforzandomi di sembrare il più naturale possibile. Inspirai ed espirai più volte, forse troppo velocemente, nel tentativo di calmarmi.
<<Amore credo che tu debba chiudere i libri per oggi, sono ore che sei in quell'aula, dovresti fare una pausa, altrimenti ti stressi troppo>> disse con voce premurosa mentre vari rumori di sottofondo lo circondavano. Mi girai verso il professore, che nel frattempo si stava rivestendo, anche lui si voltò verso di me, un'espressione strana gli dipingeva il viso, forse maliziosa; sapeva l'effetto che mi faceva e gli piaceva vedermi in difficoltà. Forse proprio per questo motivo si avvicinò a me ed iniziò a baciarmi tra le cosce, dov'era ancora umido. Soffocai un gemito e buttai la testa all'indietro. La voce di Killian mi riportò alla realtà, infliggendomi un colpo al petto che non ressi. Mi sottrassi al professore e mi sistemai la gonna. <<Amore? Sei ancora lì? Ad ogni modo sto arrivando a prenderti, ci vediamo tra cinque minuti davanti l'università. Ti amo>> la chiamata si chiuse e io iniziai nervosamente a rimettere a posto la mia roba.
<<Se non ho sentito male abbiamo ancora cinque minuti, sta a te decidere se usarli bene o meno>> il professore alzò un sopracciglio e poi si avviò per tornare alla sua postazione di studio/lavoro.
<<Si può sapere perché mi fai questo?! Perché vuoi giocare con me?!>> sbottai quasi sul punto di piangere. <<Perché a me piace giocare, soprattutto mi piace giocare con te>> sbuffò come se il discorso lo annoiasse, forse si aspettava facessimo altro.
<<Io non riesco a capirti, ci sono davvero tante studentesse che ti vogliono, cosa cerchi da me? Provi almeno qualcosa per me?>> questa domanda sembrò prenderlo un po' alla sprovvista, in realtà prese alla sprovvista anche me nel momento in cui quelle parole uscirono dalla mia bocca. Era meglio così per, avevo bisogno di riordinare la confusione nella mia testa, dal momento che per quella confusione le conseguenze le pagava Killian.
<<Provare qualcosa per te?>> rise beffardamente <<Pensi che io sia un quindicenne che s'innamora dopo una bella scopata?>> la risata si fece più fragorosa, ma anche più dolorosa per me, non pensavo che queste parole avrebbero potuto ferirmi, ma lo fecero, e non poco. Stavo iniziando a provare qualcosa? Non riuscivo a rispondermi, finora effettivamente non avevo nemmeno mai avuto modo di scoprirlo. Ad ogni modo speravo in una risposta negativa, non potevo innamorarmi di uno stronzo che si prendeva solo gioco dei miei sentimenti e che non aveva rispetto per nessuno.<<Ah e per la cronaca, lo so che tante studentesse mi vorrebbero>> mi strizzò l'occhio e riprese a lavorare. Cosa voleva dire quella frase? Non ero l'unica? Una scarica di gelosia mi attraversò il corpo, ma decisi di non pensarci, infondo, se non ci pensavo non era vero, no?
<<Beh ad ogni modo sappi che dirò tutto al mio fidanzato, so che non ti interessa, probabilmente ti divertirà anche la cosa, ma te lo dico lo stesso>> mi voltai, presi il mio zaino ed uscii dalla stanza.
La decisione era stata presa, Killian non meritava questo trattamento, per nessuna ragione. Ero stata una stronza e lui meritava di sapere. Mentre uscivo dall'università questi erano i pensieri che mi riempivano la testa, sapevo che fosse la cosa giusta, ma ero spaventata da morire, come l'avrebbe presa? Mi perdonerà mai? Avrei voluto che il tragitto per l'uscita fosse infinito, in modo da non dover mai affrontare la conversazione in questione, ma non era infinito, anzi, fu fin troppo veloce.
Varcai la soglia del grande portone in legno e lo vidi, mi aspettava appoggiato alla sua moto, con una busta firmata "Mc Donald's" in mano che mi aspettava. I suoi occhi sorridevano insieme alle sue labbra, questo fu un'altra pugnalata, ma ancora peggio fu pensare che da quel momento a qualche minuto quel sorriso sarebbe scomparso e che, molto probabilmente, non lo avrei più rivisto, o perlomeno non lo avrei più rivisto per me.Ue ue, eccomi di nuovo qui dopo mesi. Giuro che sono davvero dispiaciuta, ma la sessione è la sessione u know what i mean. Onestamente, però, credo di avervi dato un bel capitolo, o almeno a me piace molto. Fatemi sapere cosa ne pensate, ma soprattutto cosa pensate che farà Clarissa, glielo dirà o cambierà idea? E Killian, come la prenderà? Nel prossimo capitolo succederà qualcosa che non vi aspettate, ai primi 3 commenti do uno spoiler per messaggio.
Alla prossima <3
SaraP.S. Non dimenticate di lasciare una stellinaaaa✨
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Call me Papi
Romance> ordinò ansimando sul mio colIo. > gemetti senza nemmeno riuscire ad aprire gli occhi per il troppo piacere. > infilò con prepotenza il pollice nella mia bocca costringendomi ad aprirla per poi sputarmi in bocca. Ingoiai lo sputo e lui mi strinse l...