Consequences

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Dopo l'accaduto Mickey tornò semplicemente a casa sua - dopo essere riuscito a sfuggire da quella pazza isterica di Sammy. Si era chiuso in un cassonetto e da lì Sammy non l'aveva più visto. Entrò in casa, esausto e distrutto. Distrutto fisicamente e distrutto in tutti i sensi. Ian lo aveva lasciato. Così, su due piedi. Ian. Gli aveva "sputato" in faccia quel "Yeah" indifferente che non faceva altro che lacerare il suo stomaco e il suo cuore. Voleva piangere e gridare, ma non sarebbe stato da lui. Decise di farsi una doccia fredda. Le lacrime rigavano ugualmente il suo viso e l'acqua in contemporanea le cancellava. Nessuno poteva sentire il suo dolore, nessuno. Era lì solo, sotto la doccia con il cuore spezzato, e anche incazzato. Incazzato, perchè dopo tutto quello che avevano passato insieme e dopo tutto quello che lui aveva fatto per Ian, dopo essere cambiato in meglio per lui e grazie a lui, Mickey non si meritava un trattamento del genere. D'altro canto era convinto che Ian lo amasse ancora, che tutto ciò era successo perchè Ian voleva prendersi una pausa per un pò. Senza medicine era troppo malato, incapace di ragionare. Ma poi gli venne in mente che Ian nonostante la malattia era sempre stato abbastanza lucido, soprattutto con lui. Quando gli disse che stare con lui nel campo e che il contatto fisico con lui lo avevano fatto sentire vivo dopo molto tempo, gli abbracci di conforto che funzionavano solo da parte sua, lo sguardo rivolto a lui prima di firmare nell'ospedale psichiatrico. Tutto ciò lo stava distruggendo. Che cazzo gli era saltato in mente a Ian? Forse ne aveva davvero abbastanza di lui. Forse non poteva aiutarlo più. Se la sua scelta era stare da solo e non prendere le medicine cazzi suoi. Sapeva che non stava pensando tutto questo seriamente. Gliene fregava invece e anche tanto. Lo amava. Non aveva mai amato così tanto nessuno nella sua vita. Glielo aveva anche detto in faccia ma Ian era troppo annebbiato dalle sue convinzioni, non sembrava nemmeno lui.

"Un tempo mi amavi".

Ma io ti amo ancora razza di coglione. Avrebbe voluto dirglielo ancora, ma era stato mollato. Non sarebbe tornato indietro come un cane. Aveva la testa appoggiata contro la parete della doccia, i capelli in faccia e una smorfia di dolore. Uscì con l'accappatoio e decise che la cosa da fare era soltanto una: andarsene per un periodo. Non poteva sopportare di stare lì, proprio non poteva. Almeno per un pò. Poi sarebbe tornato. In fondo quella era la sua casa e non voleva mostrarsi come una persona che scappa da tutto e da tutti e cerca di evitare la realtà dopo una grossa delusione, dopo che il suo cuore era stato spezzato. Ma lui, beh, lui era così dopotutto. Non voleva nessuno con sè. Nè quella puttana di Svet, nè Yevgene - anche se lui gli sarebbe mancato in particolar modo. Era suo figlio. Doveva prendersi un pò di tempo per se stesso. Yevgene era in cucina seduto sul seggiolone.

"Ehi, Yev."

Seguirono mugolii di felicità da parte del figlio, appena vedeva il papà impazziva sempre dalla gioia.

"Ehi, ehi. Papà se ne deve andare per un pò. Ma sò che un giorno ci rincontreremo. Te lo prometto. Sì sì, mi mancherai. Ci vediamo presto, fai il bravo. Ti voglio bene piccola scimmia."

Non riusciva a dire più nulla. Lasciò un biglietto per Svetlana. Voleva prendere dei soldi perché non sarebbe potuto partire a mani vuote, ma era preoccupato a lasciare suo figlio così prendendo tutto lui. Svetlana poi lo avrebbe ammazzato. Doveva trovare una soluzione. Tanto lui era senza lavoro ugualmente ma andarsene così non era corretto. Doveva anche lasciare qualcosa a loro.

Decise di andare a vedere se Iggy era al bar vicino a casa.

"Mickey dove cazzo eri? Tutto il giorno che ti cerco. Mi serve una mano."

"Stavo scappando da quella stronza di Sammy. Poi ho chiamato la guardia forestale o 911/quello che cazzo è e se la sono presa. Le ho sputato e lei mi ha minacciato a morte."

"Ah, ok. Figo. Comunque mi serve aiuto per stanotte. Dovremmo prendere dei pezzi di ricambio e benzina dal negozio vicino a quello che una volta era di Kash."

Iridescent || GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora