Prologo

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Il cozzare delle spade, le urla dei soldati. Doveva rimanere lucido!
Non poteva farsi vincere dalla paura, lo doveva a suo padre...poi un dolore lancinante alle tempie: un altro mago, non l'aveva previsto; si voltò di scatto e un ruggito assordante gli fece alzare lo sguardo: era stato sciocco, avrebbe dovuto pensarci. Ormai le tenebre avevano vinto.
Il guerriero era stanco ...troppo stanco; percepì vagamente delle corde legate strette ai suoi piedi, poi l'oscurità prese il sopravvento. 

*** ***

Aprì gli occhi con cautela: si trovava in un luogo senza luce e le sue forze erano diminuite notevolmente. Un pensiero gli balenò in mente. Era un' idea folle ma era l'unica possibilità di salvezza. Consapevole che le sue energie - sia fisiche che mentali - forse non sarebbero bastate, formulò con voce tremante l'unico incantesimo che avrebbe potuto salvarlo o condannarlo per l'eternità. E mentre pronunciava l'ultima sillaba, il fato si compì e lui venne trasportato nel buio.

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