43.

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Sono seduta sul divano mentre Maya e Neymar mi osservano impalati di fronte a me.
Incrocio le gambe e mi stringo le caviglie.
"Come è possibile che non hai fatto ancora il test?" Mi sta rimproverando Maya.
Alzo lo sguardo imbarazzata.
"Perché sono sicura di non essere incinta.." dico.
"Amorcito, ascoltami, vado a prendertene uno subito.. lo facciamo e ci togliamo il pensiero." Mi dice con tono gentile.
Maya mi tratta come se fossi sua figlia, e per me che non ho avuto una madre significa molto.
"No, per oggi ormai no. È tardi! Ceniamo e domani sarà un nuovo giorno". Dico cercando di apparire convincente.
Lo sguardo di entrambi è molto severo.
Neymar lascia andare le braccia che aveva conserte, e le sbatte sul corpo.
"Va bene." Risponde arrendendosi.
Maya gli scocca un'occhiata furiosa.

Dopo cena ho fatto una doccia, ne avevo bisogno mentalmente.
Ora sono già sotto le pesanti coperte della stanza di Neymar che leggo un libro.
Dal bagno in stanza sento provenire la sua voce che canta. È poco intonato, ma è convinto del contrario.
Quando esce dalla porta chiudendosela alle spalle ha addosso solo i boxer. Lui dorme così anche se fuori ci sono 2 gradi.
Avanza verso di me mentre i miei occhi hanno abbandonato il libro da tempo ormai, e si stanno godendo lo spettacolo meraviglioso del suo corpo.
Posso dire che non c'è assolutamente nulla che non mi piaccia in quest'uomo.. ma le gambe. Le sue gambe sono il mio punto debole.
I muscoli costruiti sulle cosce che terminano sulle sue ginocchia affusolate.. mi fanno perdere la testa ogni volta. Il tutto accompagnato dalla sua pelle morbida e tatuata.
Mi lecco le labbra.
Lui mi osserva mentre poggia un ginocchio sul letto.
"Che c'è?" Mi chiede.
"Tu.. " farfuglio qualcosa di incomprensibile.
Poi mi arrendo alle mie sensazioni più primitive, chiudo il libro e mi lancio sulle sue labbra.
Lui è spiazzato ma ricambia subito il bacio.
Indosso solo una sua maglietta che mi arriva fin sotto il sedere, quindi quando mi siedo a cavalcioni su di lui ci metto poco a liberarmene.
Lui è ancora un po' confuso dalla mia reazione improvvisa.
Però noto subito che tra le sue gambe invece la risposta è immediata.
Mi chino a baciarlo, e subito poggia le mani sul mio corpo nudo.
Lascio le sue labbra per dedicarmi al collo. Gioco con la sua pelle mordendolo e baciandolo. Poi scendo sempre più giù sul letto; la mia lingua è affamata di ogni angolo del suo corpo.
Gli bacio gli addominali, andando verso il bacino.
Vedo il suo sguardo sollevarsi e le labbra schiudersi.
Quando sono davanti la sua biancheria intima noto subito l'evidente eccitazione.
Lo libero dal tessuto e mi godo la spettacolo guardandolo così: nudo ed eccitato per me.
Lo bacio nell'inguine avvicinandomi sempre di più al centro del suo piacere.
Quando finalmente mi dedico al suo membro, lui ansima rumorosamente.
I suoi occhi corrono subito al mio viso; so che adora guardami mentre gli do piacere, quindi cerco di offrigli un'angolazione perfetta sulla mia faccia.
Se dovessi descrivere il sapore della sua pelle, direi .. fresco. Menta. Profumato. Pulito.
Quando mi accanisco sulla punta muovendo la mano alla base, lui raggiunge il culmine.
Il suo piacere esplode, mentre irrigidisce le gambe.
Lo accolgo tutto, e mi passo una mano ai lati delle labbra.
Quando riapre gli occhi, è stravolto.
"Tu..." dice soltanto.
"Mi farai impazzire così.." aggiunge.
Si solleva subito con ed inizia a baciarmi il seno.
Lascio andare la schiena all'indietro, mentre le sue mani raggiungono il mio fondoschiena.
Lo stringe bene, sfiorando il tessuto delle mutandine.
Passo le mie mani sui suoi capelli mentre il piacere accompagna ogni mio movimento.
Lui prende e capovolge la situazione facendomi stendere.
Si mette sopra di me, e mi offre un sorriso felino. Nel buio della stanza i suoi occhi brillano.
Porta le mani alla mia intimità, e trova il punto preciso con cui farmi perdere la testa.
Poi avvicina il suo membro alla mia parte più sensibile, ed io sono assolutamente pronta e vogliosa di lui.
Quando lo sento premere sulle labbra mi sollevo subito ritraendomi.
"No." Dico allarmata.
Lui mi guarda spaesato.
"Non abbiamo preservativi.. e.." dico mentre l'ansia mi assale.
Lui lo nota subito.
"Ehi ehi, calmati. Nessun problema ok. Domani compro i preservativi." Mi dice subito comprensivo.
Annuisco sollevandomi, però le sue mani mi trattengono dalle gambe.
Mi trascina di nuovo giù, e con il suo corpo scende stendendosi in fondo.
"Dove pensi di scappare? Non ho nemmeno iniziato con te." Mi dice sfilandomi gli slip.
Protesto un po', ma lui non mi ascolta più ormai.
Mi apre appena le gambe, che provavo a tenere serrate, e si prende qualche secondo per ammirare la mia intimità.
I suoi occhi mi fissano intensamente, e il suo viso è totalmente concentrato.
Poi si china in avanti, e mi bacia morbidamente nel punto più sensibile.
Quando sente che io gemo allentando la tensione, è la risposta che aspettava dal mio corpo.
Inizia con la lingua a compiere movimenti prima circolari, poi trasversali.
Preme delicatamente sul punto più sensibile, e poi con foga.
Mi porta quasi all'orgasmo due volte per poi allentare il ritmo all'ultimo.
Protesto, mentre lui sorride sulla mia pelle.
Le mie mani raggiungono i suoi capelli, mentre con gli occhi mi godo lo spettacolo del suo viso immerso tra le mie cosce totalmente concentrato a darmi piacere.
Quest'uomo è un dono per ogni donna.
Quando inizia a far vibrare la lingua non ce la faccio più. Vengo intensamente. L'orgasmo sembra partirmi dal petto. Mi travolge e mi sconvolge.
Solo quando il mio respiro torna regolare lui si solleva e gattonando avanza verso di me.
Le sue labbra sono ancora lucide del mio piacere.
Lui ci passa la lingua sopra e solleva gli occhi al cielo.
Io sono sicuro di essere rossa in viso.
Viene affianco a me e mi passa un braccio attorno al corpo. Sistema le coperta bene a coprirmi completamente e mi fa poggiare sul suo petto.
Sento il cuore battergli velocemente, esattamente come il mio.
"Io.. non ho mai fatto del sesso così in vita mia." Confessa ad un tratto.
Trattengo il respiro e mi sollevo un po' a guardarlo. Con tutte le donne con cui sarà stato non credo proprio.
"Con le altre donne, era sesso e basta. Non mi piaceva baciarle, o dar loro piacere come poco fa.. insomma diciamo che quello che mi interessava era andare dritto al punto." Racconta.
Non so se dovrei essere felice di ascoltare queste cose dopo esserci dati piacere a vicenda.
"..ma con te.. " accenna interrompendosi.
".. con te è diverso. Vorrei darti piacere per ore intere prima di passare all'atto vero e proprio. Il tuo sapore è.. una droga. Tutto il tuo corpo lo è per me.." confessa.
Mi sollevo appena poggiandomi sul gomito e lo bacio.
Le sue labbra sono gonfie, il viso stanco.
"Riposati". Gli dico soltanto.
Lui sospira ed annuisce.
Io intanto cerco di mandare a dormire anche le farfalle che nel mio stomaco stanno svolazzando impazzite.

Il mattino seguente io e Neymar siamo seduti a tavola, Maya davanti a noi ci sta guardando con un'espressione indecifrabile.
"Tutto bene?" Le chiedo.
Lei mi annuisce cortesemente, poi si gira alla sua sinistra a guardare Neymar.
Gli occhi lo stanno letteralmente glaciando.
Neymar la guarda confuso, e poi guarda me.
"Che succede?" Chiede poi.
"Il mio udito è molto fino Neyney." Dice Maya.
Lui ed io continuiamo a non capire.
"Non sai se è incinta .. e ieri sera l'abbiamo sentita tutti urlare..cosa ti dice la testa? Cosa le hai fatto?" Dice abbassando un po' il tono.
Sputo un po' di acqua tossicchiando.
Neymar ride portandosi una mano sulla pancia ed una alla bocca.
Maya lo guarda malissimo.
"Maya stai tranquilla.. non abbiamo scopato." Dice lui.
Io arrossisco e vorrei mettermi sotto il tavolo.
"Ma se lei.. tu.." cerca di rispondere lei.
"Diciamo che .. le ho fatto altro." Risponde lui.
Maya lo guarda con espressione scioccata. Solo dopo sembra realizzare.
"Mio Dio amor.. urlava così tanto. Volevo entrare ma.. sapevo che stavate facendo qualcosa". Continua lei.
Arrossisco. Dio vorrei sparire.
Maya ci ha sentiti ieri notte. Che vergogna.
Neymar continua a ridere di gusto.
Maya lo guarda scioccato.
"Sei bravo allora.." dice infine.
A queste parole lui scoppia a ridere ancora di più.
"Chiedilo a Victoria.." risponde.
Io mi alzo in piedi.
"Scusate... vado a far fare una passeggiata ad Olimpia. Grazie per la colazione Maya." Dico allontanandomi dalla tavola rossa in viso.
Quando esco dalla porta li sento ancora parlottare.
"Cosa le hai fatto? Brutto pervertito." Dice lei a voce bassa. E sento il suono di un leggero schiaffo.
"Cosa le ho fatto? Lascia che ti racconti cosa ha fatto lei a me prima.." risponde lui.
Non voglio sentire più. Arrossisco e sparisco verso l'uscita con Olimpia.

Quando entriamo in campo insieme, i ragazzi non ci guardano nemmeno. Ormai sono abituati al fatto che conviviamo e che quindi arriviamo e andiamo via insieme.
Non siamo più la novità.
Alex appena mi vede mi abbraccia.
"Vic, venerdì solito orario?" Mi chiede.
Lo guardo un attimo cercando di realizzare.
"Pizza, film, vino.." dice.
Neymar mi guarda male. Malissimo.
"Certo." rispondo.
"Magari solo pizza e film." Aggiunge Neymar inserendosi nella conversazione e puntandomi il dito contro.
Alex lo guarda male.
"Sei ancora geloso? Pensi che la farò ubriacare e me la porterò a letto?" Chiede scherzando.
"È lei quella che fa ubriacare me. Di solito io crollo sfinito sul pavimento e lei finisce la bottiglia da sola". Aggiunge subito.
Ridiamo.
Guardo Neymar che ha occhi preoccupati.
Non sa cosa dire, non sa cosa fare. Ed io lo stesso. Se sono incinta..
"Tranquillo." Rispondo ad Alex.
L'allenamento procede tranquillamente. Neymar non mi perde di vista nemmeno un secondo. Cerco di stare tranquilla e di auto convincermi che l'aver vomitato ieri sera non c'entra nulla con la possibile gravidanza.
Mike si avvicina a me con una cartellina in mano.
"Vic, oggi hai la visita medica" mi dice.
Ne abbiamo una al mese. È così quando lavori mettendo il fisico sotto costante sforzo.
Annuisco.
A fine allenamento saluto i ragazzi e mi dirigo in infermeria. Mi fanno un emocromo semplice e una dottoressa bionda mi controlla i riflessi.
Mi tocca poi alcune terminazioni nervose e i muscoli delle spalle. Passa mezz'ora all'incirca.
"Sei a posto Victoria. Mi firmi gli esami del sangue e puoi andare via". Dice.
Si allontana un attimo e rientra dopo un paio di minuti.
Il suo viso scruta i fogli che ha davanti con espressione confusa.
"C'è qualcosa che non va." Dice.
Mi allarmo subito, mentre mi chiudo la zip del pantaloni.
Nel mentre mi sono rivestita.
Compone il numero del laboratorio che le ha dato i risultati ed esce fuori dalla stanza.
Non nego di essere agitata.
Quando rientra sento il "clic" del telefono che interrompe la chiamata.
La guardo con ansia; che cazzo succede?
Lei mi osserva.
"Credevo avessero confuso le provette." Dice.
"Invece no." Continua.
"Sei incinta, Victoria."
Quando pronuncia queste ultime parole sento le forze mancarmi.
Mi siedo di nuovo sul lettino e faccio un bel respiro.

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