Dopo una lunga giornata tornai a casa stremata. Erano ormai le dieci di sera e mi stavo avviando verso casa con le ultime forze che avevo. Sapendo quello che avrei dovuto affrontare appena tornata a casa
ad "accogliermi" fu mia madre, pronta a gridarmi contro tutto quello che le veniva in mente.
<<T/n hai visto che cazzo di ore sono! Ma che cazzo hai che non va, ti ho detto di tornare alle sette.>>
disse mia madre prima di tirarmi una sberlae non solo una, mi prese per i capelli e senza neanche farmi togliere le scarpe mi buttò dentro casa iniziando a tirarmi contro le piccole pareti del corridoio che separava l'ingresso dal salotto
continuò per vario tempo, a farla smettere non fu la sua pietà nei miei confronti, ma mio padre che la chiamava per preparare qualcosa da mangiare. Lei si alzo e se ne andò lasciandomi lì nel corridoio. Mi alzai dolorante e tolsi le scarpe evitando di attirare l'attenzione di mio padre. Prima di entrare in camera dovetti passare per il corridoio che era dopo al salotto. Trasalii e cercai di non fare niente che potesse infastidirlo. Ma fu inutile.
<<Perché sei arrivata così tardi T/n ?>> disse mio padre voltandosi e posando la birra sul tavolino.
<<Scusa papà, ma avevo il cellulare spento e non mi sono accorta di che ora fosse se non fosse stato per una mia amica ad avvisarmi. Scusami tanto.>> dissi dispiaciuta
<<Bugiarda.>> bisbigliò e si alzo di colpo spegnendo la televisione, mi allontanai, ma non ci fu niente da fare mio padre mi prese e mi butto contro il pavimento, caddi malamente. Si slacciò la cintura dei pantaloni dandogli a essa la forma di una cinghia e poi inzio a colpirmi dandomi della sporca bugiarda. Mi coprii il volto e usai la schiena per attutire i colpi ma lo stesso facevano male... molto male. Il dolore si faceva sentire, strinsi i denti fino a quando non smise e se ne andò a sedere di nuovo su quella vecchia poltrona. Mangiando quello che mamma aveva preparato. Ero straziata, mi alzai pian piano e seguii il corrido che mi portava in camera.
<<Oi, stai bene?>> bisbigliò mio fratello
<<Si tranquillo.>> bisbigliai a mia volta
Mio fratello non aveva fatto di nuovo niente per fermare tutto ciò, ma non posso biasimare lui, non sono l'unica ad avere paura di mio padre, anche se ha 23 anni, fa parte di una gang ed è uno tra i piu forti teppisti, lo temeva lo stesso. Andai in camera sofferente preparando il materiale per il giorno dopo. Ormai è estate e sta per finire la seconda media, non vedo l'ora di passare l'estate con Mikey e gli altri. All'improvviso qualcuno busso ed entro in camera mia, era mio fratello e mi aveva portato una pomata e una busta di ghiaccio da appoggiare sulle botte e sull'occhio che in neanche qualche decina di minuti sarebbe diventato gonfio. Mi diede la buonanotte e se ne andò, lo vedevo dai suoi occhi che si sentiva in colpa ogni volta che mi picchiavano e lui stava lì fermo a osservare. Andai presto a dormire e mi svegliai il giorno dopo, i miei genitori erano già a lavoro visto che cominciavano presto e mio fratello era già andato nell'officina di un suo amico a riparare moto. Ormai ero rimasta da sola a casa e stavo già facendo tardi, quindi mi vestii e uscì di casa correndo per non perdere il bus
arrivata a scuola, mi sentii osservata, e sapevo anche il perché. La mia classe era la stessa di quella di Kazutora, mentre tutti gli altri andavano in scuole diverse. Io e Kazutora abitiamo un po' più lontani dal centro e tutti gli altri invece abitanti a centro Tokyo. Era già in classe così non esitai di sedermi accanto a lui
<<Giorno>> accennai sorridendo
<<Buongiorno, anche se non si direbbe sai? Che hai fatto al viso?>> domandò preoccupato
<<Niente, ieri nel ritorno a casa ho fatto a botte>> spiegai io
Kazutora mi guardò e prese le mie mani guardandomi, lo guardai a mia volta
<<Perché allora non hai neanche dei segni sulle mani? Se come dici tu che hai fatto a botte com è che non hai nessuna traccia di ferite? E poi non ti posso credere non faresti mai a botte non sei neanche capace>> sputò tutto d'un fiato
<<Perché ho perso, non si vede?>> indicai l'occhio
<<Invece si ho fatto a botte e ne sono capace ti ho detto che faccio molti sport>>
<<Mi stai mentendo, è successo qualcosa a casa T/n?>> disse, ma stavolta mi strinse le mani e mi guardo in maniera cupa. Sapevo che lui non viveva bene in famiglia, anzi. E il fatto che lui si preoccupasse così tanto mi faceva rattristire. Ma a mia volta non posso raccontare di quello che è successo ieri sera. Quando cerco di spiegarlo la gola si infiamma, gli occhi diventano lucidi e poi, ho così tanta paura che poi dopo aver raccontato tutto i miei genitori mi facciano ancora più male o peggio, che mi possano uccidere.
<<Se provi a dire qualcosa alla polizia o a qualcun'altro ti ammazzo hai capito?>> mi minacciò mio padre dopo avermi picchiata e rotto il polso per le troppe botte prese
<<Ma che dici Kazutora, ti pare che i miei possano fare una cosa del genere? Sai come sono non farti strane idee>> dissi scherzosa staccando le mie mani dalle sue
<<D'accordo>> concluse per poi iniziare la lezione, dove lui dormiva o si opponeva ai prof facendo casinò, il brutto e che neanche lo faceva scherzosamente, anzi era serio e si opponeva contro le rigide norme scolastiche senza neanche sapere quali fossero...
La giornata scolastica finì, Kazutora mi invitò a uscire con lui e gli altri, ma per questa volta rifiutai visto che era meglio cosi.A casa non c'era ancora nessuno, mia madre tornava dopo pranzo invece mio padre un po' prima di cena. Di mio fratello non sapevo quando sarebbe tornato, quindi me ne stetti un po' in camera a fare I miei compiti, a ora di pranzo preparai del riso alla cantonese, aspettando che arrivasse mia madre.
Ormai era ora di pranzo e mia madre era già tornata da lavoro e stava mangiando il riso<<Hai fatto i compiti?>>
<<Si è ho sistemato anche la mia camera>>
<<Ok, dopo pulisci i piatti e annaffia in giardino>>
<<Vabene>>
mi alzia dopo che mia madre aveva finito di mangiare per poi sedersi sul divano a guardare dei programmi televisivi, presi i piatti e li lavai. Presi l'annafiatore e andai fuori in giardino ad bagnare le piante ormai del tutto secche per colpa delle calde e afose giornate d'estate. Un rombo, anzi non solo uso si fecero spazio tra le strade vicino a casa mia, li riconoscevo lontano un miglio quei suoni...
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[ Mikey x Reader ] You're such a strange girl
FanficTn, una quindicenne, vive nelle periferie di Tokyo, insieme ai suoi due cari amici d'infanzia, Mikey è Draken. Beh Mikey per lei non è propio un amico, in parole semplici ha una cotta nei suoi confronti gia da quando erano alle elementari, continua...