Capitolo 7: Il Destino Ci Unisce

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Jimin e Jungkook salutano gli altri ed escono da quel bar sovraffollato per fare una passeggiata per le strade di Seoul.
Jimin in questo momento ha un atteggiamento timido e cerca di mantenere lo sguardo basso per evitare quello del moro, perché non si aspettava questo suo lato iperprotettivo, soprattutto con lui che non lo conosce affatto.
I suoi pensieri cadono per una domanda di Jungkook...
"Ti piace questa città, Jimin?"
Dopo averglielo chiesto, il biondo lo guarda e nota che ha un bellissimo sorriso stampato in faccia. Sembra un bellissimo coniglietto. Torna alla realtà e risponde alla domanda di Jungkook.
"Ma certo, è davvero bella. Io in realtà vivevo a Busan con i miei genitori... Ci siamo trasferiti qui quando avevo 6 anni... Ma ora vivo da solo... I miei genitori e il mio fratellino sono stati rapiti..." racconta Jimin singhiozzando con le lacrime che non riusciva a trattenere.
"Mi dispiace tanto, Jimin." lo abbraccia il moro. "Anch'io ero di Busan!" parla il moro, cercando di distrarlo.
"Wow, davvero?? E come mai ti sei trasferito qui?"
"Perché mio padre dopo il divorzio aveva accettato un lavoro in questa città come avvocato, ma purtroppo morì in un incidente d'auto e adesso sono da solo, perché sono figlio unico..."
"Mi dispiace tantissimo, Jungkook."
Jimin ha gli occhi lucidi, perché la storia di Jungkook è molto triste, però cambia velocemente argomento per evitare che rimanga triste.
"Hey, che ne dici di mangiare qualcosa in quel ristorante giapponese? Io adoro il sushi, a te piace?"
"Sì, lo adoro anch'io... Andiamo!"
Jungkook lo prende per mano e il biondo rimane stupito dal suo gesto completamente inaspettato e arrossisce così tanto che il moro lo nota e scoppia a ridere, facendo ridere anche il biondo.
Entrano in quel ristorante e si sistemano ad un tavolo vicino alla finestra che si affaccia sulla città di Seoul colorata da puntine gialle che contrastano il nero dei palazzi in una notte di luna piena cristallina.
"È bellissimo!" dice Jimin incantato a guardare il panorama, mentre intanto Jungkook è perso a guardare il suo profilo perfetto fin quando poi quest'ultimo lo nota e si mette a ridere.
Mangiano benissimo e si divertono tantissimo tra battute e risate...
Jungkook non aveva tanti amici oltre a Jin ma adesso sembra che le sue insicurezze siano sparite e che si senta molto a suo agio quando sta con Jimin, perché lo fa stare bene anche quando è triste.
"Ti è piaciuto il cibo, Kook?" chiede Jimin felice e appoggiando le sue piccole manine sul suo stomaco pieno.
"Tantissimo!" dice Jungkook soddisfatto massaggiandosi anche lui la pancia piena.
Tra una litigata su chi doveva pagare il conto alla fine pagato da Jungkook escono dal ristorante soddisfatti andando nel parco a sedersi su una panchina fin quando poi Jimin inizia a canticchiare...
Jungkook ascolta quella voce angelica completamente incantato, però dopo un po' si risveglia...
"Sei bravissimo, Jimin! Hai una voce angelica!" si butta Jungkook deciso, senza pensarci.
"Ti ringrazio, Kook!" dice Jimin con il viso rosso per l'imbarazzo.
"Come mai hai deciso di fare arti marziali? Potevi andare a fare canto, perché sei fantastico!"
"Ho deciso di fare arti marziali per distrarmi un po' dall'ambiente frenetico della scuola e altre volte anche per sfogarmi, cacciando tutta la mia rabbia con le lezioni di taekwondo...Oppure quando sono triste..."
"Ti capisco..."
Si è fatto tardi, quindi Jungkook lo accompagna fino a casa dopo che lui gli aveva indicato la via e si salutano, pronti per rivedersi il giorno dopo.

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