chapter 2

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Bachira

ISAGI!! MI PORTI I VESTITII👕👖🧦
6:27 PM

Beh diciamo che messaggi di più fini non ne avrei mai letti da nessun altro se non lui.

"Vado a fare la doccia," stava già praticamente correndo su dalle scale, "a dopo!"

Si mise a cercare nell'armadio in camera qualcosa di decente per Bachira e trovò una tuta nera molto a caso e una maglia blu.

Sarebbero andati bene.

Il suo cuore batteva a mille per nessun motivo apparente mentre bussava alla porta del bagno. "Ho i vestiti!"

"Grazie mille!" Bachira spalancò la porta e gli rubò dalle mani i vestiti. "Dammi un attimo e il bagno è tuo."

"Sicuro!" ti prego tipregotipregotiprego- "Fai pure con calma."

Dio santissimo.

Non era nemmeno che non l'avesse mai visto nudo, Bachira era il tipo di persona che se ne fregava di chi lo vedesse o non lo vedesse, non era chissà che cosa, non-

Ma perché sono così?

Sospirò, una volta gli ebbe lasciato il bagno si fiondò in doccia e si lavò il più velocemente che poté, tentando di pensare solo alla fame che continuava a salire, già pregustando la cena, anche se era ancora da decidere.

"Ci sono," si presentò in camera sua venti minuti dopo, "dove vuoi andare a mangiare?"

"Uh? Uhmmmm," Bachira si tolse le cuffie, "non ne ho idea, non so cosa c'è qua."

"C'è qualcosa che vorresti mangiare?"

"Tu che vuoi magiare?"

Eh no eh. "Boh? Possiamo farci un giro e vedere, qua attorno c'è... un ramen bar, un posto che fa tempura... ci sono dei ristoranti, ma molti sono quasi..."

"Mhh, ramen? Non ne ho idea."

"Ci sta."

"Bella," si alzò dal letto, "andiamo allora!"

Isagi annuì.

Prese un respiro, vederlo così felice, sorridente come al solito, lo faceva sentire leggero, tanto che l'ansia quasi comparve.

Bachira era davvero in grado di migliorargli l'umore.

Non poteva essere più felice, loro, insieme a cena, era...

Non era importante dare un'etichetta ad un'uscita così, voleva solo che andasse tutto bene.

Era sicuro che sarebbe andato tutto bene.

*

Diciamo che l'ansia tornò quando arrivarono al ramen bar, Isagi sperava di averla scacciata del tutto, eppure...

"Tu che prendi?" chiese Bachira mentre leggeva il menù.

"Il 13, lo prendo sempre quando vengo qua."

"Ci sta, ci sta," sembrava abbastanza indeciso. "È buono?"

"Molto, un po' piccante, non so se ti piace."

"Ye."

"Nice."

"Consigli?"

"Alquanto."

"Bella!! Allora lo prendo anche io!" gli sorrise, di nuovo, Isagi non-

"A proposito," parlò mentre aspettavano nel silenzio il ramen, "quanto puoi stare? Hai un orario per tornare a casa?"

Bachira ci pensò su. "Mhh... l'ultimo treno è alle dieci e qualcosa, pensavo di prendere quello, o uno prima, dipende quanto stiamo in giro."

Isagi annuì. "Capito, capito."

"Piuttosto-" Bachira si interruppe, sorrise al cameriere che aveva portato da mangiare, "grazie per il pasto! Hai sentito gli altri?"

"Grazie per il pasto!" Isagi prese su un po' di noodles, scosse la testa. "Non ancora, pensavo di scrivere uno di questi giorni." Avevo già l'ansia di scrivere a te, figuriamoci se ho pensato di scrivere agli altri.

"Uscire tutti insieme sarebbe figo, possiamo andarci a prendere un caffè, che dici?"

"Sarebbe bello, sì, col fatto che ci vedevamo tutti i giorni o quasi, un po' si sente la mancanza."

"Verissimo," Bachira bevve un sorso di brodo, "comunque 'sto ramen è davvero buono! Ora mi viene da andare a cercare un posto così anche a casa mia."

"Vero? Sono davvero bravi qua, poi sicuro ce n'è uno anche da te," Isagi gli sorrise, non capiva se avesse caldo perché faceva caldo nel locale, perché il suo cuore continuava ad andare a mille, o per via del togarashi.

Magari tutte e tre le cose.

Finirono di mangiare che era abbastanza tardi, non che se ne fossero resi conto, in verità, nessuno dei due si preoccupò di controllare l'ora, erano rimasti a chiacchierare un po' troppo tempo, e dopo cena si erano messi a vagare per le strade della città, Isagi non capiva se la tensione che sentiva ci fosse davvero o se se la stesse immaginando, non era davvero importante, in verità, perché era...

Bello.

Passare del tempo con Bachira era bello, che fossero nel Blue Lock o che stessero giocando uno contro uno o che fossero in quel momento, in un contesto così diverso, solo, insieme, era...

Bellissimo, davvero.

Isagi prese un respiro, rilassò le spalle, "Uh-"

"Ohh, Isagi! Una sala giochi!" Bachira gli prese la mano e lo trascinò verso l'arcade e Isagi stava letteralmente per svenire ed era così strano, non capiva perché improvvisamente ciò che faceva lo mandasse tanto in tilt, non gli era mai successo.

Bachira era diventato...

Troppo.

Troppo.

Non sapeva bene quando era passato dal ragazzo strano al suo migliore amico, forse quando si erano allenati insieme? O forse quando i Top 3 l'avevano rubato dalla sua squadra? Non lo sapeva davvero, ma la sua mano era calda nella propria e gli infondeva un senso di calma e agitazione che non aveva mai provato.

Non capiva nulla di quello che stava succedendo, ma era...

Bello.

Anche questo era davvero bellissimo.

"Scommetto che riesco a vincere qualcosa," Bachira stava praticamente schiacciando la faccia contro il vetro di uno di quei giochi dove bisogna prender su dei peluche. "Guarda quello là!! Non è carinissimo? Ti giuro che lo vinco, fosse l'ultima cosa che faccio."

Isagi stava solo cercando di non impazzire che Bachira continuava a stringergli la mano dio santo-, il suo sguardo cadde su un peluche di un delfino, era grigio-azzurro e aveva dei piccoli occhi luminosi, era un peluche, era carino, sì.

"Sai che i delfini sono i miei animali preferiti?" gli disse Bachira mentre inseriva un gettone nel gioco.

"Davvero?" ma quando cazzo è carino dio mio-

"Mh! Hanno una faccia felice, sembrano simpatici, sono anche davvero intelligenti- mi guardi a lato quanto devo spostarmi?"

Isagi dovette, a suo malgrado, lasciargli la mano per andare a lato della macchinetta, gli indicò dove doveva posizionarsi, eppure...

"Cacchio," Bachira fu pronto a inserire un altro gettone, "stavolta lo becco."

Solo al settimo tentativo si fermarono, più che altro per mancanza di gettoni, l'umore allegro di Bachira sembrava essersi quasi definitivamente spento, Isagi non l'aveva mai visto così abbattuto, soprattutto perché almeno due volte era quasi riuscito a prenderlo, eppure, non c'era stato nulla da fare, quel maledetto pupazzo non voleva proprio essere vinto.

"Vado a piangere in bagno," fece finta di asciugarsi una lacrima, "cioè, scherzo, ma devo andare in bagno, mi aspetti qua?"

Isagi annuì. "Va bene, se ti serve qualcosa scrivimi, o chiamami."

"Oke!" e solo quando scomparve nella sala affollata Isagi si girò verso la macchinetta.

COME FAR COLPO IN UN GIORNO!! - BachisagiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora