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Angel entrò nella classe, sembrava una classe di studenti di vecchio stile, anche con i banchi di legno scuro, la cattedra grande e intagliata e una lavagna ancora con i gessetti. L'insegnante era un uomo grande, un corpo massiccio, portava barba e baffi corti, bianchi come i capelli.

Angel lo fissò spostando la testa verso destra, se avesse indossato un kilt, sarebbe stato uguala a Sean Connery.

L'uomo era vestito in completo, compresa la cravatta, di pelle nera.

Lo fissò alzando un sopracciglio, non gli diede la mano, posò sul suo tavolo due libri, un quaderno e una penna blu, che il Nephilim prese.

Gli indicò un posto in seconda fila, con la mano per poi tornare a preparare delle carte scritte su delle pergamene.

Abada uscì in silenzio tornando all'ascensore.

La classe era composta da otto studenti compreso Angel, notò che l'unica differenza tra di loro era il fisico: alto, magro, più grosso, più basso. Angel era nella media.

-Sono il professor Alebrije.-Iniziò l'insegnante, aveva una voce chiara, delicata e inflessibile. -Durante le mie lezioni: non si parla; non si scherza; non si ride; non si fa nulla se non ascoltare, prendere appunti e soprattutto studiare. Risponderò alle vostre domande solo se sono pertinenti, intelligenti e abbiano un senso logico con l'argomento.- Fissava uno a uno ogni ragazzo presente, cercando di capire dai loro sguardi quanti di loro sarebbero durati fino alla fine dell'anno e quanti retrocessi alle classi "normali". -Nel mio corso, imparerete l'alchimia: la sua storia, le formule avanzate, le formule antiche, quelle scritte e quelle parlate.- Guardò di nuovo tutti raddrizzando le spalle. -Ora aprite la pagina dieci del primo libro.-

***

La lezione di quattro ore passò velocemente, Angel seguì l'insegnante, affamato di nozioni. Lo Stregone spiegava in modo esaustivo, ogni minima parte, ogni particolare. Era molto bravo, però continuava ad osservare tutti con severità.

Quando un suono di un tuono fece vibrare anche i pesanti banchi, il professor Alebrije guardò l'ora su un orologio da taschino che portava all'interno della giacca.

-Voglio per dopodomani una relazione di tre pagine sull'argomento di cui vi ho parlato oggi.- Disse senza guardare gli studenti.

In silenzio tutti uscirono dalla stanza raggiungendo alcuni ascensori a disposizione per andare nella sala mensa.

Angel si grattò la nuca, era convinto di averne visto solo uno quel mattino! Quel posto alle volte gli faceva credere di avere le allucinazioni.

-Io sono Kelpie.- Gli disse lo studente al suo fianco allungando la mano, era basso, gli arrivava appena alla spalla, aveva una voce immatura, come se fosse un ragazzino appena entrato nell'adolescenza e stava cambiando voce.

-Sono Angel.- Gli rispose senza toccarlo. -Scusa, non è mancanza di rispetto, non posso toccare gli altri...- "Sarebbe un problema per entrambi!" Pensò.

-Sei germofobico?-

Angel rise dentro di sé, magari fosse stato quello! -Possiamo dire così.- Gli disse con un sorriso.

Kelpie inizio a parlare del cibo, facendo un lungo monologo su ciò che offriva la scuola.

Entrati nella sala comune vide che anche in quel posto la divisione tra maschi e femmine continuava, chiuse per un attimo gli occhi e sentì i suoi predestinati. C'era un lungo tavolo vuoto e gli unici seduti erano loro due.

Si avvicinò con il nuovo "amico" presentandolo.

-Loro sono Monique e Jay. Lui è un mio compagno di classe Kelpie.-

I due sorrisero e lo salutarono.

Il ragazzino aggrottó la fronte. -No! Siete voi! Cioè... siete... siete gli studenti con una relazione threesome?!- Esclamò, con un urletto finale.

Angel scoppió a ridere divertito, si mise seduto accanto alla compagna e le mise un braccio sulle spalle. -Siamo noi.- Disse.

-Cosa dicono gli altri studenti su di noi?- Chiese Monique con voce suadente.

Kelpie abbassò la testa imbarazzato. -Ecco... io...-

Jay rise come il compagno. -Scommetto che tre quarti dei maschietti qui dentro si faranno le seghe immaginando noi quando facciamo sesso.-

La testa del ragazzino si infossò ancora di più nelle spalle: era vero, tutti ne parlavano come il loro sogno proibito e probabilmente tutti si erano masturbati pensando a loro tre, lui anche lo aveva fatto.

Annuì lievemente con la testa.

-Tranquillo, finchè rimarremo dei sogni proibiti ci va bene. Ma siamo gelosi.- Sibilò Jay che lo sentissero anche nei tavoli vicino, mise anche lui il braccio sulle spalle della compagna, baciandola sulla guancia.

Si sentì un sospiro generale da parte del pubblico femminile.

-Non... non avete letto il regolamento?- Chiese Kelpie. -Sono vietate le effusioni pubbliche.- Mormorò.

Monique alzò le spalle. -Per noi è diverso, stiamo insieme da prima di entrare qui. Comunque...- Cambiò tono e argomento. -Cosa avete fatto? Com'erano i vostri professori?-

Iniziarono a parlare mentre mangiavano tranquilli.

-Quanti anni hai Kelpie?- Chiese Jay infilando un pezzo di dolce enorme in bocca.

Il ragazzo parve titubante, poi fece un grosso respiro e le spalle diventarono di nuovo curve. -Ne farò presto tredici.-

Monique esclamò un "Aww" mentre gli posava una mano sulla testa. -Lo adottiamo come fratellino? Possiamo? Possiamo?- Chiese dolcemente ai suoi predestinati.

I due scoppiarono a ridere divertiti.

-Se lui vuole...- Iniziò a dire Angel, ma un altro "Aww" lo interruppe.

-Anche se non vuole, io lo prendo lo stesso come fratellino!-

Jay alzò le mani. -Ora sono cazzi tuoi, Monique ha la sindrome da mamma chioccia!- Sussurrò verso l'altro, che sorrise divertito.

-Grazie...?-

Nephilim, La Scuola di Stregoneria **Serie Nephilim 2**Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora