Un po' di vita reale

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Vita reale (vita fuori da Whats App)
I 4 fratelli si preparavano ad uscire per la solita pattuglia notturna. Certo, Shredder era finalmente stato sconfitto, ma non si sa mai. Miwa (il vero nome di Karai, sì perché Miwa é la figlia di Splinter), é sbucata da dietro l'angolo.
Miwa:Vengo con voi.
Leo: Va bene, ma stai attenta.
Miwa: Non ho 5 anni, Leo.
Sono usciti e sono andati su un tetto. Poco lontano hanno sentito qualcosa.
X: Shh... non... nasconditi...
Sembrava una voce femminile.
Y: Ma... come noi...
X:Shhh!
Sembravano due ragazze.
Miwa fece cenno agli altri: le ragazze erano sul tetto accanto al loro.
Cauti, le tartarughe e Miwa si sono avvicinati. Le voci venivano da dietro il camino. Raph é uscito da destra e ha bloccato per terra qualcuno.
X(qualcuno): Lasciami! Mi hai fatto male!
Intanto Micky aveva bloccato l'altra.
Micky
Mentre Raf bloccava la prima, io ho bloccato l'altra schiacciandola contro il camino.
Era una tartaruga, ma senza il guscio. Aveva lunghi capelli biondi ondulati che le coprivano tutta la schiena, portava una mascherina rosa e portava una cannottiera rosa con jeans corti celesti. I suoi occhi erano azzurri. Ma non il tipico azzurro cielo, un celeste, diciamo. A metà tra color ghiaccio e celeste. Ghiacceste. Erano così vividi e limpidi. Così dolci e grandi. Un viso simpatico, quasi da bambina. Eravano in piedi ormai e potevo dire che era più bassa di me di pochi centimetri. Ho abbassato il mio nunchaku e il braccio. Il suo respiro é tornato regolare.
Io: Come ti chiami?
X: Beatrice.
La sua voce era così liscia e soave che mi ha ricordato quella di un angelo.
Raf
La tenevo a terra mentre continuava a dibattersi sotto di me. L'avevo bloccata con la pancia a terra, e il mio petto combaciava con la sua schiena. Da qui vedevo poco. Solo che aveva una fitta matassa di capelli rossi ricci che potevano benissimo coprirle la schiena e che non era umana. Era una tartaruga, come me. Però... non aveva il guscio.
Leo: Raf, ce la fai?
Io: Certo... Voi portate l'altra... puh... al rifugio... io vi raggiungo... puh... appena posso...
Ogni tanto i suoi ricci mi entravano in bocca. Ho sentito dei passi allontanarsi, mi avevano lasciato da solo con quella furia scatenata???
Okay, dopo li ammazzo, ora bisogna calmare Miss Irascibilità. L'ho presa per i fianchi mentre continuava a dimenarsi e le ho bloccato le braccia. Ci siamo alzati da terra e l'ho sbattuta contro il camino bloccandole con le mani i polsi sopra la testa.
Io: Ma ti vuoi dare una calmata, porca merda?!
Lei si é calmata continuando a riservarmi uno sguardo ostile.
Io: Chi sei?
X: Cherie.
Però... una bella voce anche se dura e violenta. Finalmente ho potuto osservarla meglio. Indossava una maglia nera con le bretelline e una gonna rossa con leggins neri. Previdente. Ancora non mi guardava negli occhi.
Cherie: Dov'é Beatrice?
Io: Chi?
Cherie: La ragazza che era con me, dov'é?
Continuava ad avere un tono arrabbiato, ma era lo stesso molto bello.
Io: Tranquilla, é al nostro rifugio.
Cherie: Nostro di chi?
Io: Mio e dei miei fratelli.
Cominciava a seccarmi questa situazione, io non la lasciavo andare e lei non mi guardava.
Io: Potresti almeno guardarmi?!
Cherie: Potresti rimanerci fulminato.
Ora mi stavo incazzando.
Io: Guardami, Cherie!
Appena ho detto il suo nome, lei ha alzato lo sguardo e sono rimasto incantato. Maschera rosso sangue. E occhi verde smeraldo. Quelli non erano due occhi, quelli erano due smeraldi. Smeraldi brillanti. Uno sguardo ammaliatore, da sirena. Era bellissima.
Cherie: Ti avevo detto che saresti rimasto incantato.
Ora la sua voce era divertita e calma. Voce bellissima. Occhi bellissimi... ma che sto dicendo???? Io sono un guerriero, non posso avere certe debolezze. Per di più con questa ragazza.
Cherie
La tartaruga continua a tenermi ferma, ma ora non é più imbambolato. Certo, é carino. Occhi verdi fantastici, maschera rossa, spaccatura a forma di fulmine sul piastrone, irascibile, violento, imperativo... mi piace. Come tipo, ovvio. Non mi piace nel senso che vorrei che ci fidanzanzassimo, nel senso estetico e caratteriale.
Io: Allora?
Lui: Vieni al rifugio.
Mi libera e mi risistemo i capelli. Cominciamo a camminare saltando sull'altro tetto.
Io: Non mi hai ancora detto come ti chiami.
Lui: Raffaello...
Io: Bel nome.
Raffaello: Anche il tuo.
Sento che c'é qualcos'altro che vuole dirmi... qualcosa che mi fa capire che potremmo essere amici. Infatti...
Raffaello: Puoi chiamarmi Raf, se vuoi.

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