02 | secondo me, sei impazzito

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COME MEDEA CON GIASONE
❪ 𝙲𝙷𝙰𝙿𝚃𝙴𝚁 𝚃𝚆𝙾 ❫
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« Fammi capire: hai incontrato un tizio incappucciato durante l'ora tra il cane e il lupo, ti sembra di averlo già visto ma non riesci a ricordarti chi sia, non hai idea di quale sia il suo nome né di come sia fatto, e dici di essere innamorato perso di lui. Secondo me, sei impazzito. » disse Mingi, l'addetto alle stalle del castello. Lui e i due cugini Choi, San e Jongho, entrambi cavalieri reali, erano soliti scambiare due chiacchiere ogni volta che i due passavano di lì, che fosse per un turno di guardia o per prendere i cavalli per andare in ricognizione o a fare una semplice passeggiata, e quel giorno l'argomento di discussione era l'incontro della sera prima con il misterioso sconosciuto incappucciato.

« Sono d'accordo » aggiunse Jongho. « E poi, mica ti piaceva il princip– ».

San riuscì a coprirgli la bocca con una mano giusto in tempo. « Sei forse impazzito, Jongho?! »

Il maggiore lasciò andare un sospiro. Sì, era perdutamente innamorato del principe Jung Wooyoung, e questa cosa diventava ogni giorno un problema più grande. San era la guardia personale del principe, il che comportava il passare la maggior parte del suo tempo al fianco di Wooyoung. Nonostante avesse fatto di tutto per tenere a freno i propri sentimenti, però, sopprimere l'amore che provava per l'altro era a questo punto semplicemente impossibile.

Non pensava avrebbe mai trovato qualcuno in grado di fargli provare le stesse emozioni che anche il più impercettibile dei sorrisi del principe scatruiva in lui, ma quel ragazzo misterioso, quella sera, era seriamente stato in grado di far crollare tutte le certezze di San. Il cavaliere non sapeve bene come o perché, ma non appena aveva sentito quegli occhi stellati su di lui aveva capito immediatamente che, chiunque egli fosse, quello sconosciuto incappucciato era la persona giusta per lui.

Il punto è che il principe Wooyoung lo faceva sentire allo stesso identico modo. Quando erano insieme tutto sembrava così giusto, come se ogni loro momento insieme fosse stato accuratamente studiato dal destino.

Perché doveva essere tutto così complicato?

San prese un respiro. « Sentite, non so che dirvi. Magari ero solo un po' stanco ieri sera. Gli ho chiesto di incontrarci di nuovo oggi dopo il tramonto, vedremo cosa succederà ».

Poi il volto di Mingi si tinse all'improvviso di un'espressione preoccupata: « Oddio San, e se fosse un assassino? Se stanotte ti ammazza? No San, io e Jongho veniamo con te, non possiamo permettere che ti succed– »

San si lasciò sfuggire una risatina. « Mingi, per l'amor del cielo! Non è un assassino, e se lo fosse, so come difendermi. Sono pur sempre la guardia personale del principe. »

« Be' allora vedi di non farti ammazzare, cugino. Mi servi come testimone al matrimonio. » concluse Jongho, riferendosi al suo matrimonio con Kang Yeosang, un nobile di corte amico del principe sin dalla nascita, che si sarebbe tenuto di lì a poco a palazzo. Poi i tre si salutarono e tornarono ognuno ai propri compiti giornalieri.

Era ormai ora di pranzo, e per San era giunta l'ora di rivedere il principe.

Di solito i cavalieri pranzavano per conto loro, mentre il principe mangiava con il re e la regina e gli altri nobili. Quel giorno tuttavia Wooyoung aveva richiesto anche la presenza di San, Jongho e del capitano dei cavalieri Hongjoong per discutere riguardo i preaparativi del matrimonio del suo caro amico Yeosang.

Ma Wooyoung e Yeosang si erano, in realtà, incontrati molto prima quella mattina.

O meglio, Wooyoung aveva fatto una vera e propria irruzione nella stanza di Yeosang alle due di notte, svegliandolo bruscamente. E Yeosang diventava molto, molto di cattivo umore quando veniva svegliato bruscamente.

« Yeosang, non sai che cosa mi è successo! » aveva urlato sottovoce il minore tutto esaltato, sedendosi sul letto di fronte all'amico.

« No, non lo so, e indovina un po'? Non mi interessa. » aveva risposto l'altro alquanto irritato.

Ovviamente Wooyoung aveva ignorato il commento e aveva proseguito con il suo racconto.

« Hai presente che dopo il tramonto sgattaiolo sempre fuori per andare a vedere la luna in quello spiazzo in mezzo al bosco? Ecco, lo faccio sempre durante l'ora tra il cane e il lupo, perché gli incantesimi di illusione funzionano meglio in quel momento. Eppure ieri devo aver pronunciato male qualche formula, perché l'incantesimo che ho sempre usato per rendermi invisibile sembra non aver funzionato del tutto. »

Sì, Wooyoung sapeva praticare la magia — la noia della vita di corte l'aveva portato anche a questo — , e ciò comportava, tra le altre cose, l'essere immune a quello stato di confusione che colpiva tutti durante l'ora tra il cane e il lupo.

« Una guardia mi ha seguito, Sang. E non una guardia, ma la guardia, Choi San. San mi ha visto e mi ha seguito nel bosco, però credo non mi abbia riconosciuto, forse un po' per l'incantesimo e un po' perché era l'ora tra il cane e il lupo. Mi ha chiesto se ci fossimo già visti, io sono rimasto sul vago. Non volevo che mi riconoscesse, altrimenti sarei finito nei guai per essere uscito senza permesso... ». Un sorriso sognante si fece strada sul suo volto: « Però poi mi ha chiesto di rivederci, oggi. Ha detto che voleva vedere la luna con me. Ti rendi conto, Sang? Choi San, l'uomo dei miei sogni, mi ha chiesto di fermarsi a vedere la luna con me! »

Wooyoung era seriamente andato. Non riusciva a credere che fosse successo davvero.

Ma Yeosang d'altra parte non era tanto esaltato: « Woo, tesoro, ti rendi conto che lui non sa che si tratta di te, vero? »

Il sorriso di Wooyoung scomparve in un attimo. « Ah. Merda, hai ragione. »

Essendo nobili, di solito nessuno dei due usava un linguaggio volgare in pubblico, ma quando erano da soli si permettevano il lusso di lasciarsi andare un pochino.

Yeosang roteò gli occhi: « Certo che ho ragione. Senti, digli chi sei stasera e chiudi questa storia prima di fare casini. Conoscendo San, ti basterà chiederglielo con gentilezza e non dirà niente a nessuno. »

Ma dentro di lui, Wooyoung sapeva che quello non era l'unico motivo per cui voleva mantere questa maschera dello sconosciuto incappucciato.

« Sang » sospirò il principe. « Questa potrebbe essere l'unica occasione che ho per stargli accanto senza dovermi preoccupare dei limiti, senza dover fingere che si tratti solo di un rapporto formale. In quel bosco non siamo un principe e una guardia, siamo solo due sconosciuti che guardano la luna. Non abbiamo impedimenti. Che male c'è se mi concedo un po' di libertà con la persona che amo da tanti anni? »

Yeosang era ancora poco convinto. « E se poi si innamora dello sconosciuto? Rischi di metterti i bastoni tra le ruote da solo. »

Wooyoung si mise a giocare con il lenzuolo con sguardo rassegnato. « Tanto non è che il principe Wooyoung abbia molte speranze. San ha un senso del dovere troppo forte per anche solo prendere in considerazione l'idea di affezionarsi al suo principe. Tanto vale provare con lo sconosciuto del bosco. »

« Come vuoi, Woo. Cerca di non fare scemenze, però, anche se so che ti viene difficile. » concluse Yeosang con uno sbadiglio, rimettendosi sotto il lenzuolo.

Wooyoung sorrise di nuovo. Gli voleva davvero bene.

« Sang? »

« Mh? »

« Posso dormire qui con te stanotte? »

COME MEDEA CON GIASONE  ,  woosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora