Una cosa sola

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8 gennaio 2022

Un altro sabato, un'altra uscita insieme, stavolta però sembra essere diversa dalle altre.

Come sempre, verso le sei e mezza ci vediamo nel nostro viale, ci baciamo, stiamo un po' insieme, poi ci incamminiamo verso il Mc.

Durante il tragitto parliamo come sempre, poi una volta arrivati al Mc mangiamo come al solito.

La parte interessante inizia ora, appena usciti dal Mc decidiamo di andarci a mettere vicino ad una casetta dato che faceva abbastanza freddo e lì saremmo stati abbastanza riparati.

Iniziamo a baciarci ma non come facciamo sempre, sembra tutto molto più passionale del solito, ci stringiamo forte l'uno contro l'altro mentre continuiamo a baciarci.

Le labbra si schiudono dolcemente, le lingue si toccano per qualche secondo per poi tornare al loro posto.

Dopo due, tre volte entriamo in una sintonia perfetta, il nostro bacio come una sinfonia eseguita alla perfezione, siamo perfettamente a tempo. Siamo perfetti, siamo complici.

Continuiamo a baciarci come se le distanze tra le nostre anime si fossero completamente annientate, nel frattempo ti appoggio al muro in modo tutt'altro che delicato mentre continua la sinfonia.

Mi stringi forte a te, mi abbracci così da sentire ogni parte del mio corpo attaccata alla tua. Ogni tipo di distanza, fisica o mentale che fosse, è andata completamente a farsi fottere.

Ti tengo dai fianchi, faccio scivolare le mie mani sul tuo fondoschiena per poi tirarti a me in modo netto e deciso. Sento il tuo respiro variare. I nostri movimenti si arrestano per un secondo, ti sussurro che ti amo. C'è quel brivido che ci attraversa che paralizza il cervello e ci porta in una situazione ultraterrena in cui l'unica cosa che sentiamo è piacere. Sblocco tutto riappoggiandoti al muro, le nostre labbra continuano ad andare a tempo, le nostre lingue si sfiorano dolcemente mentre abbiamo completamente perso ogni concezione logica. Ci afferriamo le mani e le allarghiamo lentamente. Mi stacco leggermente dal muro, mi segui col bacino, ti respingo contro il muro facendo pressione verso di te, continuiamo a baciarci. Dalle labbra scendo sul collo, ti do piccoli baci, lenti ma intensi, poi ti bacio le guance. Ti lasci andare al piacere mentre restiamo stretti al muro, poi torno sulle tue labbra, te le mordo, poi ti bacio facendoti capire quanto ti voglio.

È passata già mezz'ora in cui continuiamo a baciarci, proviamo lentamente a staccarci ma ogni volta ci ritroviamo a baciarci ancora più forte di prima, con ancora più desiderio di prima, un bacio che sembrò fermare il tempo, sembrava fosse eterno, un bacio in cui ci sentimmo come se fossimo una persona sola.

Ma tutto ciò è solo la prima parte della serata, quando riuscimmo a staccarci, andammo a Via Roma, ci andammo a mettere su una panchina fuori la scuola. Ti appoggiasti con le gambe sulle mie e finché non vennero dei ragazzini a rompere le scatole rimanemmo così a parlare e a stringerci forte.

Ci spostammo poi su un muretto sempre vicino alla scuola, ti sedesti sul muretto e ci baciammo mentre continuavamo a parlare. Continuavo a tenerti tra le mie braccia e a farti sentire protetta.

Quella è stata una delle sere migliori della mia vita. Ci fu il perfetto equilibrio tra erotismo e romanticismo.

Quel maledetto giorno di febbraioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora