Io mi fidavo di te..

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Il tragitto sull'autobus mi è parso molto più lungo del solito. Seduta nell'ultima fila in fondo, ho passato tutto il tragitto ad ascolare musica con le cuffie, tutti che mi fissavano, e se qualcuno provava ad avvicinarsi per rivolgermi la parola, alzavo di più il volume e facevo finta di non sentirlo.
Dopo ben 40 minuti di tragitto, l'autobus si ferma e io scendo, insieme ad un altro ragazzo. Non lo conosco bene. Mi sembra si chiami Bill, Billy.. o roba del genere.
Dalla fermata al portone di casa mia c'è un altro pezzo di strada che mi tocca fare a piedi. Il mio palazzo si trova in "Wingard's Street" , a circa 10 min dalla fermata.
Dentro in casa tutto sembra tranquillo; le finestre sono aperte quindi significa che Liam è in casa. Liam è il mio fratellastro. I miei genitori si sono separati qualche mese fa, ricordo quel giorno come fosse ieri.
Quel pomeriggio ero di ritorno da scuola, e come ogni volta, scesa dalla fermata dell'autobus, mi ero precipitata a casa per pranzo. Era mercoledí, la giornata del pollo. Io amo io pollo. Beh, pollo a parte, stavo per varcare la soglia quando mi accorsi di due auto della polizia parcheggiate fuori il palazzo; subito dopo un grido. Ma non era un grido di dolore o di spavento, quanto di rabbia. Lo riconobbi subito, era la voce di mia madre. Ricordo di essermi messa a correre e di essere arrivata al terzo piano in un batter d'occhio. Il portone era spalancato, fuori la porta uomini muniti di manette, dentro.. il mondo. C'era la mia vicina di casa Sally, la donna delle pulizie Ambra, la signora anziana del piano terra (non ricordo mai il suo nome), e in mezzo a loro c'era mia madre. Stesa a terra, una benda sul braccio, gemeva.
Dall'altra parte della stanza cinque poliziotti che tentavano di tener fermo un uomo indomabile. Un pazzo che per tutti i quattordici anni vissuti insieme mi era sempre parso un angelo. Mio padre. Ricordo il momento in cui girò lo sguardo proprio per incontrare il mio. In quel momento vidi passarmi davanti agli occhi tutti i bei momenti passati insieme: da quando mi insegnò ad andare in bicicletta, a quando mi portò per la prima volta a New York. E quando lo guardai per l'ultima volta quel giorno, ricordo di aver sussurato una frase: 'Io mi fidavo di te.'
Aveva fatto del male a mia madre. Non l'avrei mai perdonato.

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