Quel lunedì mattina ero stranamente contenta, e io il lunedì l'ho sempre odiato. Ma quell'allegria aveva nome e cognome: Andrew Ester. Mi precipito a fare colazione, il tempo di vestirmi, raccogliere la merenda dal tavolo, salutare mia madre e Liam, che per poco non perdo l'autobus. Durante il tragitto, abbozzo qualche schizzo del paesaggio di quella mattina: niente di che in realtà, ma dovevo tenermi occupata altrimenti il panico si sarebbe preso gioco di me. Che l'ansia fosse per il compito di matematica o per l'incontro con Andrew, non l'avevo ancora capito; noto che dopo una buona mezz'ora la mia mano non riesce più a reggere la matita piena di sudore, quindi lascio perdere il disegno. Arrivo alla fermata e noto che Milly è proprio lì ad aspettarmi. "Non credi di aver esagerato un po'?" mi dice, mentre mi alleggerisce un poco il rossetto. <Credo di no.. Ho solo messo un po' di rossetto ed il mascara.. Credi che se ne accorgerà?> "Lui sicuramente no, ma io che ti vedo ogni mattina arrivare quasi fossi una naufraga sull'isola dei famosi, ci faccio un po' caso." <Ah ah. Simpatica, davvero. Beh, ora vado. Rischio di perdermi il piccolo poeta esorcista all'opera. Ci si vede in classe!> Faccio per dirigermi verso i gradini dell'entrata dove l'avevo visto il giorno prima, quando me lo trovo palesemente ritto davanti a me. ~Buongiorno signorina Grace, è di fretta?~ Lo guardo, è ancora più bello di ieri. <Oh ciao Andrew! Non pensavo di trovarti qui di fianco alla fermata dell'autobus..> ~ Giusto, ma ieri ho visto che ti dirigevi verso la fermata e ho pensato che sarebbe stato carino aspettarti qua! Una piccola domanda: perchè la tua amica mi guarda come fossi un alieno?~ Mi ero fermata alle parole ho pensato che sarebbe stato carino quando mi accorgo che si riferisce a Millicent. <Oh non ti preoccupare. Sono due le cose: o è abbagliata dalla tua bellezza, o sta ancora pensando a quando ti ho descritto come un poeta esorcista ahaha..> Mi guarda attentamente da capo a piedi, e dopo qualche secondo di silenzio mi dice ~Signorina lei è davvero bellissima oggi.~ Rimango paralizzata, non so cosa dire, sento le guance arrossarsi. ~Grace Aben, permetti?~ chiede, indicando i libri che avevo in mano. Glieli porgo, e senza dire una parola, ci incamminiamo verso la mia classe. Una volta arrivati, me li porge e mi sorride in un modo che solo Dio sa. <Sei stato molto gentile, non dovevi disturbarti.. Ehm, grazie.> ~Questo è niente.. Grace, volevo chiederti se ti andava di uscire insieme qualche volta..~ Non è possibile. Non lo sta chiedendo a me. Omiodio. ~Ti va se ti lascio il mio numero di telefono e mi scrivi questa sera?~ OMMARIA SII. Grace mantieni la calma. <Sarebbe bellissimo Andrew..> Stacco un pezzetto di carta dal quaderno di matematica, lui ci scrive sopra il numero, me lo porge, ci salutiamo ed entro in classe più accaldata che dopo un'ora di educazione fisica. Milly è lì ad aspettarmi con aria complice. Mi siedo pronta a raccontarle tutto, questa volta non curante del fatto che la professoressa Russle potrebbe riprendermi il secondo giorno di fila.
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Il Ragazzo
RandomÈ una storia semplice, ispirata alla realtà. È il mio primo racconto.. spero vi piaccia!