18

451 11 9
                                    

non so ne come ne quando mi sia addormentata ma erano le sette del mattino e io non potevo arrivare in ritardo già il secondo giorno di scuola.
svogliatamente mi comincio a preparare per un nuovo incubo.
arrivo in classe con qualche minuto di ritardo ma la prof non era ancora arrivata. per fortuna.
teresa mi fa un cenno con la mano di venire da lei
teresa: ei maia
maia: ciao ragazze
anna: hai saputo la prof è assente quindi abbiamo ora buca
teresa: che ne dite di uscire in cortile, ho chiamato un ragazzo e dei suoi amici stanno venendo
anna: maia?
maia: va bene
usciamo dall'aula ma la strada che stiamo facendo non è per il cortile
maia: dove stiamo andando?
anna: non si può uscire da scuola durante l'orario scolastico perciò andiamo nei bagni del primo piano e usciamo dalla finestra

queste ragazze iniziano a essere interessanti

senza farci vedere usciamo dalla finestra e andiamo davanti al cancello.
ad attendervi troviamo un gruppo di ragazzi,ma non un gruppo qualsiasi.
come avevo fatto a non accorgermene prima,lei era quella teresa.
colei che ha fatto il progetto di disegno certo non mi sono mai presentato ad un incontro perciò non l'ho riconosciuta.
teresa:ciao edo
edoardo: ciu ciu
le lascia un bacio a stampo
e poi tutti gli sguardi era o puntati su di me.
Edoardo , Pino ,Totò erano lì davanti a me e mi guardavano .
maia:non si saluta più?
edoardo: Russo, da quanto tempo

sorrido e tutti mi salutano, noto la freddezza nei loro sguardi sembrano come delusi ,arrabbiati ,amareggiati...
Pino: che ci fai qua?
maia: ne parleremo in privato pino
teresa: vi conoscete?
maia: eravamo insieme all'ipm
anna: tu sei stata in ipm!!!?
maia:si
edoardo: e chi so scurd chiú
maia:come state
edoardo: bene
maia: ok
un rombo di un motore mi fa spostare l'attenzione su di esso
e io quel motore lo conoscevo era il mio"taxi"
maia:ricci
ciro:russo
i nostri sguardi si incrociano è il tempo sembra non scorrere più potevamo rimanere così per ore, nessuno dei due avrebbe staccato lo sguardo ,con lui tutto era una sfida.
una voce interrompe il nostro contatto distraendoci
anna: ehy ciro

ciro la saluta a malapena si vedeva che non la sopportava,eppure anna era una ragazza molto dolce.

totò:fragole jamm a fa nu gir
teresa:ma sei pazzo e se ci beccano
edoardo:si na pereta
mi allontano dal resto del gruppo e vago per il cortile.
mi appoggio a un muretto e accendo una sigaretta
provo a smettere di pensare.
vedevo solo una cosa in quel momento le facce deluse dei ragazzi, avevo sbagliato qualcosa forse in ipm non mi amavano ma non pensavo di ritrovarli così diffidenti.
cosa ho sbagliato?


questo pensiero mi perseguita per tutto il giorno tanto che non riesco a portare nulla a termine.
sono più o meno le 5 quando decido di chiamare don salvatore per raccontargli ciò che avevo scoperto.
al terzo squillo rispose
don salvatore: buon pomeriggio maia
maia: a lei don salvatore
don salvatore: ch è succiess?
maia:ci dobbiamo incontrare
don salvatore:ti faccio venire a prendere da mio figlio
maia: perfetto
la chiamata termina li
e attendo che una dei suoi figli mi venga a prendere.

il tempo passa velocemente il citofono suona e rapidamente prendo il giubbotto ed esco ad aspettarmi c'è pietrche saluto con un cenno del capo e lui ricambia.
salita in macchina stiamo in silenzio nessuno dei due ha intenzione di parlare o almeno così mi sembrava
perché dopo poco lui proferisce parola
pietro: non posso credere che una ragazzina riuscisse a risolvere tutti i danni di mio fratello e invece...
maia: beh la ragazzina è cresciuta come voi
pietro: è questo è ancora più strano, ma devo ammettere che hai delle buone idee
maia: sono una russo che ti aspetti?
pietro:ten ragione piccre

pietro parcheggia la macchina nella villa dei ricci , scendiamo e mi accompagna nell'ufficio di don salvatore lì seduti ci sono ciro e edoardo.
don salvatore: accomodati maia
ciro ed edo si alzano
maia: non c'è bisogno,grazie, potete restare
don salvatore gli fa un cenno e loro stanno sull'attenti
don salvatore: perché questa urgenza?
maia: un ragazzo, leggermente basso ,capelli castani,occhi chiari tendenti al verde ,abbastanza muscoloso si chiama gennaro
ciro: nun si ca pe chiavá maia che sfaccim c'è ne fott e nu uaglione
don salvatore: ciru ma che stai riccenn?!
maia: sapreste dirmi se vi ricorda qualcuno ?
don salvatore: non conosco i uaglioni , ciru tu o'ssaje a chist
ciro: so tanti accusi pa
edoardo: non sai altro?
maia: so dirvi dove si trovava , un bar "all spirit"

a quel nome ciro cambia espressione e con esso anche tutti i presenti
pietro: è un bar di gestione dei ceraulo, come ti è saltato in mente di entrare?
don salvatore: pietro rispetto
edoardo:se scoprivano che eri una russo succerv una tarantella.
ciro:Gennaro Ceraulo ,hai incontrato lui ,figlio di Antonio Ceraulo,stanno acquistando molta potenza qua a napoli ma non sono mai stati una minaccia,soprattutto il figlio ha la lingua lunga non sa tenere la bocca chiusa
don salvatore:perché maia ci chiedi questo
maia:ho sentito una loro conversazione ,cercano informazioni sui russo e sanno che io sono scesa a napoli ma non conoscono il mio volto .
don salvatore:è una fortuna
maia:la fortuna non serve a noi

mio zio era ancora in ospedale e sicuramente era a lui che serviva la fortuna quella nostra é il risultato di tanta prudenza in tutti questi anni

don salvatore:cercherò di scoprire di più sui Ceraulo tu nel frattempo non dare nell'occhio
maia: non prometto nulla ,sono stanca di guardare,voglio una squadra e al più presto
don salvatore: non è ancora il momento
maia: domani, sarò qui allo stesso orario, manda qualcuno a prendermi
don salvatore: ne sei sicura?
maia: ti sembro insicura?
don salvatore: benvenuta maia

Non Sapevo Di Avere Un Cuore ~ ciro ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora