Il giorno fatidico

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Il giorno arrivò. Hermann non dormì per niente o meglio, ci provò, senza evidente successo.
Tentò di coricarsi subito, ma l'eccitazione lo teneva sveglio; riprovò provando a non pensarci e ci riuscì; alla fine si risvegliò perché sognò il viaggio: insomma, non s'ha da fare.
Alla fine arrivò già l'ora di cambiarsi, questo 'Igor' sarebbe venuto a prenderlo di lì a poco: si mise una camicia a quadri nera e marrone, un maglione colore seppia, dei cargo beige e un paio di Converse ruggine; se non si fosse capito il suo colore preferito è il marrone.
Prese l'ultimo pacco di Marlboro rosse dalla scrivania, le cuffie e l'mp3 e scese come una furia per le scale.
Fece una corsa fino al marciapiede dell'isolato subito dopo casa sua e si appoggiò al palo della luce; accese una sigaretta, i Beatles alle cuffie e iniziò a fumare per calmarsi.
Per lui quei minuti non passavano, non trascorrevano, sembravano letteralmente delle fottutissime ore, per l'ansia fumò poco meno di metà pacchetto.
Appena dopo si presentò davanti a lui un SUV grigio opaco alquanto affascinante con all'interno un ragazzo che, ad essere sinceri, lo era altrettanto.
Appena entrò, Hermann rivolse subito la parola al conducente

"Guten morgen?"
(Buongiorno?)

"Jestem Polakiem, nie mówię w twoim języku."
(Sono polacco, non parlo la vostra lingua.)

Anche se non ci aveva capito niente, Igor era stato comunque abbastanza chiaro, perciò il ragazzo entrò in macchina nell'imbarazzo più assoluto.

"Mi chiamo Igor Wójcik, lavorerò con te finché non ci prenderai la mano."

Ragazzo diretto ma con un accento molto divertente. Hermann sorrise.

"Hermann Schulz, piacere."

Si tolse lentamente le cuffie per educazione e osservò attentamente l'altro ragazzo: uno skinhead con capelli leggermente più lunghi, linea mandibolare e pomo d'Adamo ben in vista, muscoli ben definiti e vene sporgenti.
Non aveva uno stile preciso, indossava solamente dei pantaloni di tuta grigi, un maglione nero e delle sneakers bianche. Ad Hermann piacevano le ragazze, ma di certo Igor non era affatto un brutto panorama da guardare.

"Fidanzato?"

Chiese Hermann, dal nulla.

"Lo ero, mi ha lasciato per uno con più soldi."

"Avevi un ragazzo o una ragazza?"

"Non sono mica frocio io."

Beh, il nostro avventuriero a questo punto se l'era cercata.

"Giusto, li odio."

Igor si degnò di dargli solo uno sguardo di sfuggita, cosa che non aveva mai fatto da quando l'altro era entrato in macchina. Non voleva seriamente dire quelle parole. Hermann non doveva sapere che il ragazzo affianco a lui era un "frocio", soprattutto in un Paese in cui i ragazzi si divertivano a bullizzare per qualsiasi motivo.
Un adolescente omosessuale nell'Est Europa era totalmente inaccettabile, probabilmente se qualcuno l'avesse saputo l'avrebbe picchiato amaramente, senza rimuginarci sopra, senza ritegno e infine ucciso; già, la pena finale era la morte e magari quel "qualcuno" sarebbe potuto essere proprio quel bel ragazzo dai capelli biondo cenere, magro ma con fisico asciutto, con delle mani grandi da cui Igor non poteva distogliere lo sguardo. Quella sbirciata gli bastò per fargli passare dei pensieri inopinabili per la mente.
Dopo questa breve pausa di riflessione, decise finalmente di levare il freno a mano e partire, l'aeroporto era distante solamente circa 25 minuti.
Hermann era stanco morto, quindi appoggiò lentamente la testa sul finestrino e dormì per tutto il tragitto, lasciando la libertà ad Igor di ammirarlo in tutti i suoi dettagli.
In un batter d'occhio si ritrovarono nel parcheggio; Igor svegliò l'altro ragazzo molto lentamente, non aveva intenzione di farlo spaventare, anche perché così avrebbe avuto modo di tastare accuratamente la sua silhouette.
Dopo essersi ripreso, scesero entrambi dalla macchina e scaricarono le valigie. Hermann tremava, sia per il freddo che per l'ansia, quindi Igor ne approfittò per dargli il suo giubbotto di scorta che teneva nel cofano per ogni evenienza.

"Scusami ma è della mia taglia, non penso ti vada ma almeno sarai più coperto."

"Non ti preoccupare assolutamente, apprezzo comunque il gesto."

Ambedue iniziarono a ridacchiare, senza farsi notare l'un l'altro.
Attraversarono l'immenso aeroporto di Berlino ed arrivarono a fare il check-in: pesarono la valigia, diedero il passaporto e fecero controllare i bagagli a mano; a questo punto dovevano solo aspettare l'ora d'imbarco (circa le 12:00, al momento sono ancora le 9:50).
Hermann si fermò ad osservare dei profumi, mentre Igor entrò in una piccola e carina libreria in fondo ad un corridoio infinito, completamente isolata.
Igor amava i libri con tutto il suo cuore, ad ogni viaggio se ne portava dietro almeno 4 perché li divorava in nemmeno una settimana.
Non comprò niente, si limitò solamente a prendere una calamita per sua nonna, la sua cara e amatissima babushka. Nessuno dei due fece colazione quella mattina, quindi Hermann propose di ordinare qualcosa, magari uno strudel di mele o qualcosa del genere.
Per l'occasione, fecero una sosta da "essen und fliegen", giusto per due strudel e forse un succo di frutta.

"Voi tedeschi amate la birra, vero? Offro io il primo giro."

Igor si lanciò subito con questa frase, che fece spalancare gli occhi di Hermann.

"Prima di volare, ne sei sicuro?"

"Sì dai, solo una."

Si sederono tranquillamente al loro tavolo, appoggiando con cautela i bagagli su una sedia a parte.
Dopo aver parlato del più e del meno per circa 10 minuti, arrivarono i piatti. Hermann aveva ordinato uno strudel, Igor un pezzo di cheesecake ai lamponi e da bere...della birra.
Beh, la birra era molto buona e fu apprezzata dal tedesco, ma c'è da dire anche che "la sola birra" si trasformò in più o meno 10 boccali di birra. Sparecchiarono subito dopo aver finito il loro pasto, ma Igor era ubriaco.
Stentava a rimanere in piedi e balbettava parole senza senso.
L'altro ragazzo lo reggeva e lo portò in un bagno dove stava per vomitare anche sé stesso.
Igor in ginocchio di fronte al water, Hermann che lo teneva per le spalle...scena da non dimenticare. Uscirono dal bagno, il polacco era sfinito eppure era solo l'inizio di una grande, enorme avventura.

Angolo scrittore
Ecco il capitolo 2, attualmente sto cercando di lavorare al terzo. Probabilmente uscirà tra pochi giorni :).

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