Capitolo 1

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Driiiin! Driiiin! Driiiin!
Allungai subito la mano per fermare quell'aggeggio(sicuramente inventato dal demonio) prima che mi traforasse i timpani.
Maledizione! Erano già le sei e mezza e dovevo alzarmi per il mio primo giorno di college. Ero a chilometri di distanza da casa, pronta a vivere di nuovo dopo anni passati ad autodistruggermi e mi ero promessa una cosa: che non sarei mai più stata la ragazza di un tempo...
Quindi mi alzai e dopo aver passato circa un' ora a prepararmi, ero fuori dal mio nuovo appartamento ed ero seduta in macchina pronta ad andare a lezione.
Per fortuna l'Imperial College di Londra non era molto distante da dove abitavo e arrivai nel campus dopo cinque minuti.
Mi precipitai a prendere l'orario delle mie lezioni e presi posto in aula.
Ero così assorta che inizialmente non mi accorsi che un ragazzo, ok non ragazzo qualunque, ma un gran figo, aveva occupato il posto accanto al mio.
Aveva dei corti capelli neri, disordinati, come ci avesse appena passato in mezzo le dita, grandi occhi color ghiaccio che mi guardavano divertiti e delle labbra così carnose che avrei passato ore, se avessi potuto, a morderle... Okay! I miei pensieri stavano prendendo una piega decisamente lasciva. Basta Elena, controllati!
"Allora, dimmi: Ti piace quello che vedi?"
A quel punto quasi svenni, si era palesemente accorto che lo stavo fissando, ma che dico, che lo stavo praticamente mangiando con gli occhi.
"C-cosa? Non è assolutamente vero!" balbettai.
"Tranquilla, dolcezza! Non c'è niente di male nel fissarmi, anch'io lo farei" ghignò malizioso.
Oddio, che arrogante! Era così consapevole del suo fascino che ai miei occhi diveniva ancora più sexy, e questo non andava per niente bene.
"Te l'hai mai detto nessuno che sei un pallone gonfiato?" risposi con un tono sicuro, che in realtà non sentivo.
A quel punto il ragazzo scoppio in una fragorosa risata e allungò la mano per presentarsi.
" Mi piaci, sei schietta! Comunque io sono James, piacere di conoscerti. Tu sei...?"
"... Elena" risposi, risvegliandomi da un breve momento di trance e porgendogli a mia volta la mano per stringergliela.
"Bene... Elena. Penso ti si addica: un bel nome per una bellissima ragazza" sorrise facendomi l'occhiolino.
"G-grazie" riuscii in qualche modo a proferire parola arrossendo violentemente alle sue parole.
Non riuscivo a capire la reazione del mio corpo, non era di certo la prima volta che qualche bel ragazzo mi si presentava, e non so bene perché James mi faceva questo effetto: sapevo solo che aveva un qualcosa che mi turbava e mi scombussolava profondamente.
A quel punto entrò il professore, un uomo davvero singolare, se così si può dire.
Indossava un buffo completo verde pisello, con abbinata una cravatta rossa già allentata. Non so perché ma scoppiai a ridere e la mia risata, che decisamente non passava inosservata, fece girare James dalla mia parte.
"Perché ridi?" mi chiese.
"Ma guardalo! È ridicolo!" riuscii a dire cercando di azzittirmi.
"Certo che sei davvero strana, tesoro" mi disse.
"In senso buono, spero" dissi avvicinandomi pericolosamente al suo volto.
"Certo, dolcezza" mi rispose, spostando dietro l'orecchio una lunga ciocca di capelli castani che mi era finita davanti al viso.
A quel contatto con la mia pelle, un fremito percorse il mio corpo e ,con sguardo provocante, lo guardai coraggiosamente nei due pozzi color ghiaccio.
"Elena!".
Sapevo a chi appartenesse quella voce e mi voltai per averne la conferma.
Davanti ai miei occhi si parò Danielle.
" Danielle?!" Esclamò sorpreso James.
Come? Quei due si conoscevano?
"Ehi James!" lo salutò la mia amica.
"Voi due vi conoscete?" Chiesi stupita.
"Ehm... Si!" disse Danielle "Ci siamo conosciuti quando sono venuta a visitare il college, ricordi Elena? Certo che no! È stato tre mesi fa, quando tu hai preferito non venire.
E quando Danielle diceva così, significava una sola cosa:che ero semplicemente troppo sbronza per farlo.

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