Capitolo 4

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JAMES'POV

Cazzo! Sono davvero un idiota!
Cosa mi era saltato in mente? Perché avevo parlato a quel modo a Danielle, davanti ad Elena poi?
Sono stato uno coglione e adesso ogni possibilità di farmela era sparita... Puff, era volata via col vento.
Non avrei avuto la possibilità di assaggiare quelle labbra carnose e quella pelle perfetta...
Oddio, dovevo davvero darmi una calmata! Che mi prendeva? Perché ero così ossessionato da quella ragazza? Si era davvero stupenda ma, era pur sempre una ragazza: io ero James Anderson e James Anderson non correva dietro alle ragazze, erano loro che mi si buttavano addosso...

E il premio di Mr. Modestia 2015 va a...
James Anderson!

Ok,ok!
Ma io cosa potevo farci? Sono loro le puttane che la danno via, io approfitto semplicemente delle circostanze.

Forse era questo che più mi attraeva in Elena: non era caduta ai miei piedi, anzi mi sfidava e tutto ciò, molto francamente, mi eccitava da morire.
C'era un che di oscuro in lei che mi attraeva profondamente, la stessa oscurità che era balenata nei suoi occhi oggi a mensa.
A proposito forse era il caso di mandare un biglietto di ringraziamenti a Danielle... Beh ripensandoci no, mi aveva tirato una bella cinquina! Chi l'avrebbe mai detto che la ragazza nascondeva tutto quel potenziale.
Restava comunque il fatto che dovevo chiedere scusa a Danielle e cercare di ricominciare tutto da capo con Elena...

ELENA'S POV

Dopo aver lasciato Danielle a casa, dovetti aspettare un po' prima di ripartire.
Avevo le mani sudatissime e mi tremavano le dita.
Dovevo assolutamente fermare questo tic, dovevo far scivolare via dal mio corpo l'adrenalina che ancora mi scorreva nelle vene, per questo decisi di andare in palestra.
Oggi c'era Harry a fare lezioni di kick boxing e lui mi avrebbe aiutata a scaricare l'energia in eccesso.
Lasciai lì la macchina, dato che non ero in grado di guidarla e mi recai a casa per cambiarmi.

Arrivata in palestra, chesi immediatamente di Harry e la receptionist mi disse che si trovava nella sala 3.
Era solo, il che era perfetto, così avrei potuto allenarmi sul serio con lui.

"Harry!" esclamai, davvero contenta di rivederlo.
"Elena!" disse abbracciandomi.
"Allora che si fa oggi?"
"Direi di partire dal riscaldamento in sala attrezzi, da quello che mi hai detto al telefono vuoi andarci giù pesante".
Annui e dopo un' intensa serie di addominali, pesi e flessioni, iniziammo il vero allenamento.

Combattemmo finché non caddi sul tappetino, stremata.
Harry, per niente affaticato, mi sorrise e mi aiutò a rialzarmi.
" Brava, piccola! Sei andata davvero bene" disse dandomi un bacio sulla guancia sudata.
"Grazie" risposi timidamente.
Da quando mi chiamava piccola e mi dava baci languidi sulla guancia?
Feci per andarmene, quando mi afferò per il polso e mi spinse contro il muro.
Mi guardò intensamente con quei suoi occhi verdi, quasi color rugiada, e incantata dalle sue iridi, non mi accorsi che le nostre labbra erano a un centimetro di distanza.
A quel punto non so per quale motivo, pressai le mie labbra contro le sue.
Leccai il suo labbro inferiore e poi lo succhiai forte, guadagnandomi un gemito roco da parte sua.
Lui aprì la bocca e io, approfittandone , gli infilai la lingua in bocca.
Le nostre lingue danzavano mentre infilavo le dita tra i suoi meravigliosi ricci. Harry mi prese per i fianchi sollevandomi e io gli all'acciai le gambe intorno alla vita.
Il mio corpo aderiva perfettamente al suo addome perfettamente scolpito e pieno di tatuaggi, che avrei voluto leccare uno ad uno...

Ok! E questa da dove saltava fuori? E poi da quando mi buttavo così tra le braccia di qualcuno?

Non ebbi il tempo di rispondere a questa domanda...

... Quando sentii dei colpi di tosse che subito mi fecero staccare da Harry.
Oddio, che vergogna!
Uno sconosciuto mi aveva beccato in atteggiamenti piuttosto intimi con il mio personal trainer... Potevo anche morire adesso.
Guardai meglio il ragazzo che era appena entrato e mi accorsi che purtroppo non era uno sconosciuto ma James!
"Quindi, quando non sei occupata a lanciarmi granite in faccia, limoni duro con lo staff delle palestre?" chiese divertito, riconoscendomi
"Stronzo!" urlai lanciandogli l'asciugamano che avevo in mano.
"Ehi, non ti sto giudicando tesoro!" mi disse con un sorriso malizioso "magari prima o poi sarò anch'io così fortunato" continuò facendo ridere Harry.
"Ehi non ti ci mettere anche tu!" lo ripresi mentre uscivo dalla sala.
"Ti chiamo domani, per metterci d'accordo per una nuova sessione" dissi.

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