Aria pulita

237 8 0
                                    

Annabeth uscì dall'auto inspirando profondamente l'aria pulita. Aveva deciso, o meglio era stata costretta da Piper a venire con lei in campeggio.

Chiariamo una cosa: non era uno dei soliti campeggi in tenda dove la sopravvivenza era l'obbiettivo del giorno, ma uno di quei campi con delle casette e tanti ragazzi della sua età. Il posto era bellissimo: le casette erano state costruite in una piccola radura addossata ad un bosco, dove, al di là degli alberi, si trovava un bel lago, di quelli con l'acqua limpida e pulita. Poche macchine passavano di lì, per questo per il signor Chase era stato difficile trovare il luogo.

Annabeth aveva proprio bisogno di aria fresca e di stare lontano dalla sua vita in città. Si era appena lasciata col suo ragazzo Luke, giusto qualche settimana prima. I due non erano stati insieme per tanto e per quanto Annabeth si fosse sforzata, non aveva sentito scattare la scintilla: quando lui le aveva detto che voleva portare avanti la relazione lei era rimasta zitta e muta, e dopo qualche giorno avevano chiuso. Non era colpa sua se i ragazzi che aveva frequentato non la facevano andare fuori di testa. Era fatta così, si prendeva una cottarella per qualche settimana e poi niente, i sentimenti sparivano.

Insomma, doveva quindi staccare un po' dalla foga della città e rifugiarsi per il resto dell'estate in quel paradiso naturale. Un mese, si era ripromessa di starci tutto agosto e di non pensare a niente se non a divertirsi.

"Annie!" Piper le corse incontro stritolandola "Ahia! Pip anche io ti voglio bene." "Salve signor Chase!" Piper sfoggiò il suo bel sorriso al padre di Annabeth che ricambiò: ""Ciao Piper. Vi lascio le valigie qui allora, io devo scappare per lavoro."

Scoccò un bacio sulla guancia ad Annabeth ed ecco la macchina sparire dietro la curva, ormai lontana.

Mentre le ragazze trasportavano le borse Piper raccontava: "Qui è tutto tranquillo e i ragazzi sono davvero simpatici, ognuno si sveglia quando vuole, ma il pranzo è all'una e la cena alle otto intorno al falò. Se senti una campana suonare, è ora di mangiare. Puoi fare quello che ti pare: passeggiate, bagno al lago, studiare, e dopo cena facciamo spesso delle cose tutti insieme." Annabeth annuì, "Quanti siamo?" "Tanti, ma li conoscerai te stessa."

Annabeth appoggiò le sue borse nella casetta che le era stata assegnata e dopo aver salutato Piper, iniziò a disfarle. Dopo mezz'ora aveva terminato, ma neanche il tempo di sdraiarsi sul letto che la campana suonò per il pranzo. Annabeth si alzò e dopo essersi legata i capelli disordinatamente, uscì richiudendosi la porta alle spalle.

La zona pranzo era allestita sotto dei tendoni bianchi e i tavoli erano già pieni di ragazzi che ridevano. Piper fece cenno ad Annabeth di raggiungerla dal tavolo del buffet. Dopo aver preso un bel piatto d'insalata di pollo e ceci e delle patate, Annabeth si accomodò di fianco a Piper in uno dei pochi tavoli liberi.

Mentre le ragazze finivano il pasto, un ragazzo biondo con una piccola cicatrice sul labbro si sedette accanto ad Annabeth e si sporse per baciare Piper seduta dall'altra parte del tavolo. Jason, lo storico ragazzo di Piper, erano quattro anni che dove lei andava, lui la seguiva e viceversa.

"Ciao Annabeth!" Jason si scollò da Piper e abbracciò la sua amica "Jason non ci vediamo da un po', come ti trovi qua?" Annabeth sorrise "Benissimo. Mi dispiace ho sentito di te e Castellan, comunque qui ci sono molti ragazzi carini, se vuoi te ne presento qualcuno." Jason le strizzò l'occhio, mentre Annabeth lo malediva con lo sguardo.

Piper prese in mano la conversazione: "Più tardi io e Jason andiamo a fare una passeggiata al lago, ti andrebbe di venire con noi?" "Non lo so, mi sa che vado a dormire: il viaggio di stamattina mi ha distrutta." Annabeth si alzò accennando un sorriso "Vi faccio sapere se cambio idea, intanto vado a riposarmi un po'." "Ok ci vediamo!"

Annabeth cercò le cucine per lavare il piatto, ma, mentre vi si dirigeva, prese contro ad un ragazzo che fece cadere il piatto rompendolo. "Merda!" entrambi si chinarono per raccogliere i cocci "Stai più attenta la prossima volta." "Veramente sei stato tu a venirmi addosso." le mani dei due ragazzi si incontrarono per un attimo. Annabeth alzò gli occhi e incrociò lo sguardo dello sconosciuto, aveva gli occhi verde-azzurro brillante, i capelli scuri erano tutti disordinati e il viso abbronzato era attraversato da una smorfia infastidita.

"Tu sei nuova?" Annabeth ritrovò la parola: "Potresti anche chiedermi scusa" si alzarono entrambi, Annabeth con i cocci in mano "Ora lasciami sistemare questo disastro." e la ragazza si allontanò lasciando il moro perplesso.

Annabeth buttò il piatto frantumato e decise di andare a riposarsi. Appena appoggiò la testa sul cuscino, si addormentò. Quando si svegliò alcuni ragazzi stavano ridendo e scherzando ad alta voce appena fuori la sua baita.

Annabeth prese il telefono e guardò l'orario: 16;47. Aveva dormito per quasi tre ore! Si tirò su dal letto e avendo intenzione di raggiungere i suoi amici al lago, iniziò a cercare un costume adatto per a giornata; il primo che acchiappò fu un bikini bianco molto semplice, se lo infilò e dopo aver indossato un paio di pantaloncini e una canottiera, prese con sé un asciugamano e un libro e uscì di casa. 

Love me and i'll love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora