capitolo 1

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leggimi....

risuonava nella mia testa , forse dovrei leggerti ,in qualsiasi posto che sia una caffetteria , un fermata del bus , nel letto , ovunque tu ti trova è il momento giusto , non mi dovresti guardare da una mensola o in qualsiasi posto tu mi abbia messo .

-questa lettera è messa qui da fin troppo tempo

penso con il cuore in gola mentre bevo il mio caffè , con due bustine come sempre , non si possono mica cambiare le proprie abitudini per una stupida lettera , il mio tempo scorre come sempre , prima e dopo quello stupido pezzo di carta che il postino poteva anche perdere , ma adesso il tempo non mi appartiene , inzio a pensa re , anche se forse non è mai stato mio .

-e se questo non fosse il momento giusto? alla fine cosa ci può mai essere , un mio caro che mi racconta delle sue vacanze , una proposta di lavoro o qualche brutta notizia, ma perchè non chiamarmi al telefono , cosa mi ha portato questa lettera oltre alle preoccupazioni .

assolta dai pensieri un rumore mise fine al tutto era la mia porta , qualcuno aveva bussato , ma questa volta non risposi non ero pronta a vedere chi stava dietro ero completamente vulnerabile al mondo esterno quindi mi distesi nel divano mentre stringevo la lettera con le lacrime che scendevano dal mio viso portando alcune goccie al tuo rivestimento che essendo carta diventava leggermente più chiara lasciandomi intravedere l'inchiostro nero all'interno.

Il bussare diventava sempre più forte e insistente , magari era importante visto la bufera che si poteva notare spostando la seta delle tende , quindi mi asciugai il viso mettendo la mia classica corazza e andai ad aprire.

davanti i miei occhi apparve subito un ragazzo con un sorriso così delicato da fare invidia a chiunque provasse ad imitarlo , sembrava di buona stirpe visto il suo abito , che presenta delle leggere imperfezioni che però potevano essere notate da un artigiano che conosceva il suo lavoro e la stoffa era di ottima qualità con un colore che andava sul bordò , sembrava la rappresentazione del diavolo , così elegante e sicuro . Non mi fece dire una parola e entrò , quasi come se mi fosse passato attraverso , io ovviamente non dissi nulla lo guardai , non sembrava pericoloso.

Dopo aver chiuso la porta il mio sguardo si posò immediatamente sopra di esso , si era tolto la giacca e si era disteso in una delle poltrone mentre sorseggiava del whisky , senza neanche far caso a dove si trovasse e che quella non fosse casa sua , io non dissi nulla come per tutto il tempo , era così ammaliante che mi sentivo incantata dalla sua presenza

-Non dovresti pensare così tanto e parlare più , sei tu la padrona di casa perchè non tieni le redini ?

Non gli risposi, mi limitai a guardarlo , in fondo era così piacevole alla vista che frenava i miei pensieri, mi stava dando la tranquillità che mi mancava prima del suo arrivo. Si accorse fin da subito che preferivo il silenzio e quindi non continuò , sembrava capirmi , quindi mi alzai dal divano e mi condussi in cucina a prendere qualcosa da bere ero assetata come se dopo quel lieve pianto mi fossi prosciugata , al mio ritorno però non c'era nessuno seduto , ma non ero preoccupata , magari lo stress mi aveva portato ad immaginare la presenza di qualcuno , che in realtà non era mai esistito , forse l'unica cosa che mi turbava era l'imponta nella poltrona ma non iniziai a perdere le staffe piuttosto lo lasciai libero di vagare in casa , mia vista la mancanza di ricchezze se non la mia presenza .

Nel sorgere dell'alba rincorsa dai miei pensieri finalmente mi convinsi ad andare a letto , visto la mia difficoltà nell'avere un pensiero compatto e con il giusto senso , i miei passi si sentivano per tutta la casa , soprattutto mentre salivo le scale scricchiolanti che mi conducevano alla stanza da letto. Aprendo la porta i miei occhi si poggiarono su quell'uomo che evidentemente non era andato via ma aveva deciso di rendere casa mia la sua come se nulla fosse, io come per tutto il tempo non dissi nulla mi bloccai ad ammirare il suo corpo disteso sul mio letto , la sua parte superiore era totalmente svestita e la leggera luce della candela evidenziare il suo petto disteso nel tessuto delle mie coperte , quasi mi sembrava un peccato visto la sua perfezione , era così piacevole alla vista che stavo per prendere la tela per dipingere ma mi limitai a chiudere la finestra e a spegnere la candela che con il suo calore si stava consumando per poi addormentarmi sulla sedia mentre il mio sguardo percorreva la sua sagoma .

la lettera di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora