XVI

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Mentre si baciavano, Akihito la guidò verso la doccia che si trovava sul lato opposto rispetto alla porta. Sofia rimase presto a corto di fiato, ma non si fermò, desiderosa di allontanare la sensazione di disagio che le era rimasta incollata alla pelle dopo ciò che era successo in piscina. Voleva scordarsi tutto.

Akihito sembrò più che voglioso di aiutarla a farlo.

Si tolse la maglietta per primo, rimanendo a petto nudo. Sofia lo ammirò per qualche secondo, prima che lui le sfilasse la maglietta che aveva indossato.

Nessuno dei due chiese all'altro se dovessero chiamare Niles. Sofia ci pensò, eppure non parlò. Dopo che lei e Niles avevano fatto sesso nella sua stanza, si era sentita in colpa nei confronti di Akihito per non averlo coinvolto. In quel momento, le mani di Akihito che le attraversavano il corpo, scaldandolo e irizzandone i peli, fu felice di constatare che non era il senso di colpa a spingerla a baciarlo. Lei lo voleva. Li voleva entrambi.

Era egoista da parte sua?

Forse, ma non le importava. Si sarebbe goduta quel momento e quella situazione finché fosse durata.

Akihito si fermò per togliersi i pantaloni. Le sue mani si muovevano rapidamente, quasi tremando, come se lui fosse agitato e desideroso di sbrigarsi.

Sofia pensò che un po' di svago e sfogo facesse bene anche lui. In quei giorni era completamente concentrato sul torneo sempre più vicino.

Si meritava un po' di divertimento.

Quando lui si tolse le mutande, Sofia gli diede le spalle. Non per pudore, ma per prolungare quel momento. Akihito le si avvicinò, sfiorandole le spalle a abbassandole le spalline del costume. Le lasciò baci veloci sulle scapole, sul collo, scendendo sulla sua colonna vertebrale.

Appena anche Sofia si fu denudata, Akihito aprì la porta della doccia. Entrarono insieme, le braccia di Akihito si allungarono per attivare l'acqua che cadde su di loro, bagnando i loro corpi nudi e accaldati.

Sofia si voltò verso di lui per poterlo guardare. Akihito le prese il volto tra le mani e tornò a baciarla. Non le lasciò respiro e lentamente la spinse verso la parete. Sofia lo lasciò fare, finendo con la schiena premuta contro la pietra gelida.

Avrebbe voluto prendere lei l'iniziativa per una volta, ma si sentiva ancora inesperta. Akihito, al contrario, era completamente a suo agio e si muoveva con consapevolezza, accarezzandola e baciandola nei punti che sapeva essere più sensibili.

Si affidò di nuovo completamente a lui, godendosi le sue attenzioni e cure. In un qualche modo, sapeva che a lui piaceva essere in controllo della situazione. Lo faceva sentire più sicuro, come se dare fosse per lui più naturale che ricevere.

Era una sensazione diversa rispetto a Niles, che invece sembrava prendere.

I baci di Akihito scesero in mezzo ai seni di Sofia. Giocò con i suoi capezzoli, irizzandoli. Poi, proseguì verso il suo stomaco. Si accovacciò e la prese per i fianchi.

Prima di mettere una mano tra le sua gambe, Akihito cercò lo sguardo di Sofia, chiedendole senza parole il permesso di continuare. Sofia, le cui guance stavano bruciando, annuì con determinazione.

Akihito le lasciò un bacio casto e soddisfatto sul pube, poi alcune dita si insinuarono dentro di Sofia, mentre le altre accarezzavano l'esterno e il suo clitoride.

Sofia cercò di aggrapparsi alle pareti della doccia. Temeva di cadere. La sua mente stava impazzendo per il piacere.

Quando venne, Akihito tornò a guardarla. «Posso toccarti dietro?»

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