POV KIMBERLY
Martedì 14/02/2023
07:30 a.m.
San Valentino, la festa degli innamorati, un giorno per spedire stupide lettere d'amore a qualcuno che probabilmente non ricambierà mai i tuoi sentimenti.
E poi cos'è l'amore?
Ve la do io la risposta: nulla!
Lui vuole scoparla e lei lo ama per davvero.
Non tutti amano lo spirito di questa giornata eppure mettono lo stesso cuori ovunque.
Ma oggi non è un giorno importante solo per questo, per me è arrivato il momento di cambiare vita.
Finalmente parto per New York, non più per un semplice viaggio di lavoro, ma per una vita sedentaria.
Il mio stilista mi ha chiesto di trasferirmi per le numerose sfilate che si terranno quest'anno.
Alle 09:00 dovevo essere in aeroporto per partire alle 09:30 e arrivare intorno le 17:00 del pomeriggio.
Aprendo la porta, pronta per lasciare casa, trovo il vialetto pieno di fiori e regali di San Valentino e come tutti gli anni la cassetta della posta piena di lettere romantiche mandate da sconosciuti che vorrebbero uscire con me.
Era completamente pieno zeppo da non poter passare e non potevo permettermi di perdere l'aereo, quel pomeriggio avevo un importante incontro fissato da quasi un mese, non potevo assolutamente rimandarlo.
Con quella poca calma che avevo iniziai a spostare tutte quelle sciocchezze.
Mia sorella Nicky, una bellissima ragazza con lunghi capelli neri e fantastici occhi verdi, mi corse a dare una mano.
Sono contenta di averla sempre al mio fianco, con lei abbiamo superato tutto a partire dal divorzio dei nostri genitori.
Lei ha solo 23 anni ed è stata in grado di farsi una bellissima carriera da ballerina, infatti insegna danza alle ragazzine appassionate come lei.
"Penso che ora dovresti andare, continuo io qui."
La guardai e le feci un sorriso.
"Mi mancherai Nicky." l'abbracciai.
"Anche tu Kim."09:30 a.m.
Finalmente in viaggio. New York sto arrivando.17:00 p.m.
Mi trovavo di fronte la mia nuova casa, era grande, soprattutto all'interno.
Appena entrata a destra c'era un accogliente soggiorno, due divani bianchi e di fronte una grande televisione, un tavolino di vetro che reggeva un vaso di margherite gialle.
Dritto davanti a me c'era la cucina, non troppo grande, ma comunque spaziosa.
A sinistra c'era una porta di vetro scorrevole che portava in giardino. C'era una piscina con accanto l'idromassaggio.
A sinistra dall'entrata c'erano le scale che portavano al piano superiore.
Sulla destra un grande bagno con la vasca.
A sinistra la camera da letto, qui c'era un'altra porta in vetro scorrevole che portava sul terrazzino della stanza che affacciava sopra la piscina.
Sempre nella camera c'era una porta che portava nella cabina-armadio direi più una stanza-armadio che cabina.
Lo so che non è una casa ma una villa, ma era questa la casa dei miei sogni.
Dopo aver visto la mia nuova abitazione mi preparai per il mio appuntamento, dovevo incontrare il mio stilista, Marcus Smith.
Volevo essere impeccabile come al solito mio e un completo beige era perfetto.17:30 p.m.
Arrivata nel suo studio mi accolse la segretaria che ho sempre immaginato diversamente.
Si chiamava Jennifer e aveva corti capelli biondi, occhi azzurri e portava gli occhiali, era una donna alta e composta, sembrava avere una trentina di anni, ma la voce delicata mi disorientava molto sull'età.
«Kimberly Cooper!» mi sorprese un uomo moro con la barba. Era il Signor Smith.
«Che piacere rivederti tesoro.» mi abbracciò calorosamente.
«Anche per me è un piacere rivederla Signor Smith.»
«Ti prego cara, dopo due anni che lavoriamo insieme non hai ancora imparato a darmi del tu?» puntualizzò l'uomo con la barba.
«Hai ragione.»
«Forza Kim, seguimi, ti mostro alcuni dei nuovi capi che indosserai durante la sfilata del prossimo sabato.»
Feci come richiesto e lo seguii.19:45 p.m.
Avevo finalmente finito con Marcus e pensai di andare a prendere un caffè da portare via prima di rientrare a casa.
Mentre entravo in un bar, che distava solo 10 minuti dalla mia villetta, un ragazzo tutto incappucciato mi venne addosso, versando la sua cioccolata sui miei vestiti.
«S-Scusami...» disse con voce dura per nascondere la sua.
«Fa nulla, dovrò rinunciare al mio caffè e andare direttamente a casa.» dissi con tono ironico.
«Per farmi perdonare posso accompagnarti io...»
«Si, uno sconosciuto che mi da un passaggio, non sarebbe male come inizio per un film.» continuai ironizzando.
«Hai ragione. Non posso presentarmi per ora, non posso farmi vedere.»
«O sei un ladro o un ricercato.»
Lui si mise a ridere e insistette per quel passaggio, infine accettai.
Saliti nella sua auto si tolse il cappuccio e aveva tutti i capelli disordinati, di color castano scuro e ricciolini, con occhi marroni.
«Scusa veramente per prima, comunque io sono Tom Holland.» si presentò.
«Kimberly Cooper.»POV TOM
Dopo il brutto incidente la ragazza si convinse e le diedi un passaggio.
Aveva dei bellissimi capelli lunghi e castani, occhi anch'essi castani, poteva essere di media altezza.
-
«Spero di essere stato perdonato.»
«Non preoccuparti, sono cose che capitano. Grazie per avermi risparmiato la strada.»
«Sei nuova da queste parti?» le domandai.
«Si, mi sono trasferita oggi.» rispose.
«Cavolo ti ho rovinato la giornata»
«In realtà no, la mia giornata è stata rovinata dai regali di San Valentino sul vialetto della mia casa a Los Angeles.» disse.
A interrompere quella chiacchierata fu una chiamata.
«Scusami è mia sorella, ci si vede se ricapiterà.»
«Buona serata Kimberly.»
«Anche a te Tom.»
Aspettai che entrò dentro e andai via.POV KIMBERLY
22:15 p.m.
Dopo una doccia calda e rilassante misi il pigiama e mi diressi verso la mia stanza, sfinita e stanca della giornata.
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Tutto può succedere//Tom Holland
FanfictionKimberly Cooper è una ragazza di 21 anni che si trasferisce da Los Angeles a New York per delle sfilate annue di moda. Lei è una modella molto bella, simpatica e gentile, ma non crede nell'amore. Pensa che sia solo una finzione. Il suo primo giorno...