《Oh issa!》borbottò il giovane sollevando l'ennesimo cumulo di terra con la sua sporca e vecchia pala.
Andò avanti per un po' ripetendo quel gesto più e più volte finché non si ritenne finalmente soddisfatto. Si tirò su stiracchiandosi la schiena e con un bel sorriso ad incorniciargli il volto si asciugò il grondante sudore presente sulla fronte.
《Perfetto, ordunque, non mi basta altro che piantare le carote...》disse.
I suoi piani vennero interrotti da un capretto con la lunga barba bianca che saltellava qua e là.
Il ragazzo sorrise alla vista dell'animale e iniziò ad accarezzarlo felicemente scordandosi completamente dei suoi doveri, infondo la madre non sarebbe rincasata prima delle sei del pomeriggio e qualche strappo alla regola gli era più che permesso dopo tutta quella faticaccia.Il giovane tirò fuori dalla sua casacca rovinata un po' di mangime che fece immediatamente illuminare gli occhi di quel magro capretto che, in men che non si dica, divorò tutte le leccornie che risiedevano sulla mano del ragazzo.
《Han Jisung!》le risate divertite del castano vennero interrotte da una voce, confuso si girò di scatto trovando un uomo a cavallo che si dirigeva verso di lui.
L'uomo lo chiamò un'altra volta, molto più forte rispetto alla prima, Jisung cominciò ad andare nel panico e senza pensarci troppo prese il capretto in braccio e corse, corse il più in fretta possibile terrorizzato e confuso, spaventato di aver commesso un qualche errore che sarebbe potuto arrivare a costargli la vita.《Ragazzo fermati!》continuò a urlare l'uomo, ma Jisung non aveva alcuna intenzione di fermarsi.
《Cazzo così non va bene, devo passare alle maniere forti》il signore si mise degli occhiali da sole leopardati (per nulla appariscenti) in tinta con il suo smoking, saltò giù da cavallo e guardò il suo orologio, ora o mai più.
Egli premette un pulsante e una luce blu comparve avvolgendolo interamente, Jisung si girò curioso del rumore appena sentito e subito entrò nel pallone una volta resosi conto che il suo inseguitore era sparito dal suo campo visivo.《No, no, no, no, così non va per niente bene...》ripeté a cantilena continuando la corsa, che però giunse presto alla sua fine.
Il castano andò a sbattere contro qualcosa di duro, paralizzato dal terrore alzò lentamente gli occhi e si ritrovò l'uomo difronte a sé con un sorriso a trentadue denti intento ad osservarlo.Le forze gli vennero a mancare e cadde all'indietro con ancora l'animale tra le braccia supplicando il signore:《Ve ne prego buon uomo, abbiate pietà di me! Sono solo un umile contadino che cerca di fare del suo meglio per se stesso e la propria anziana madre, non ho denari né grandi averi, ve ne prego, risparmiatemi.》
Gli occhi erano serrati e il tremolio delle mani lo tradivano, il giovane aveva sempre vissuto nella remota campagna, mai si sarebbe aspettato un saccheggiamento e perlopiù in casa sua. Forse aveva fatto arrabbiare qualcuno? Sua maestà?
Ma la cosa non era possibile, infondo Han Jisung era un ragazzo povero di poche pretese, amante degli animali, delle piante e solitario come pochi, come mai avrebbe fatto a cacciarsi nei guai?《Denari?》chiese sbigottito l'uomo e dopo un momento di silenzio scoppiò in una fragorosa risata reggendosi l'addome.
《Tu pensi che io voglia i tuoi pochi spicci?》chiese con le lacrime agli occhi, il castano alzò lentamente il capo ed annuì di fretta stranito dal comportamento dell'uomo.《Ma smettila di sparare cazzate dai, comunque, sei tu Han Jisung giusto?》disse offrendo la sua mano per far alzare l'altro che, esitante, accettò l'offerta.
《Sì signore...sono io》
《Bene, benissimo, meraviglioso!》esclamò battendo le mani e saltellando come un pazzo.
《Indovina un po' chi avrà un aumento, esatto! Questo gran pezzo di fregno qua! Non c'è che dire, ho proprio talento nel mio lavoro, avrebbero dovuto promuovermi coordinatore già da tempo se non fosse per quello stronzo di Astrobaldo con la puzza sotto il naso...》
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Incantesimi nell'aria || StrayKids
FanficStoria divertente basata sull'amicizia di 8 creature magiche, capitate insieme per caso, che presto dovranno salvare il mondo. 《Quindi, da dove hai detto che vieni?》chiese il ragazzo dalle orecchie appuntite. 《Dal 1810...》rispose restio il giovane. ...