Mi svegliai, era mattina e il sole a Londra splendeva.
Aprii la porta e vidi le mie valigie, finalmente, le entrai e iniziai a disfarle.
Passai il pomeriggio a sistemare un po' la casa, a renderla mia.
Era mezzogiorno e avevo fame ma in casa non c'era niente ,così decisi di fare una doccia calda e andare da Martina. I miei capelli cadevano morbidi sulla mia schiena, erano cresciuti tanto.. ricordo quando ero piccola e mamma li spazzolava con cura. Avevo i capelli lisci e castani con qualche ciocca più chiara. Decisi di mettermi un jeans stretto che metteva in risalto le mie gambe esili e una maglietta larga, "a pipistrello".Uscì di casa e scesi al piano inferiore dove c'era Martina, bussai e le chiesi se aveva già mangiato, perché era l'una e mezza, e lei rispose di no e mi ha invitato a mangiare da lei perché stava appunto cucinando ed io accettai volentieri.
- Ti piace la pasta con panna e prosciutto, vero?- mi domandò
-Amo la pasta panna e prosciutto- esclamai per poi dirigermi in cucina e leccare la panna avanzata dallo scatolino.
Nel frattempo apparecchiai la tavola e mangiammo tranquillamente.
Passai tutto il pomeriggio a finire di sistemare la casa e andai a fare l spesa in modo che stasera potessi cucinarmi da sola.
In tutto questo avevo completamente dimenticato di chiamare i miei genitori è decisi di farlo mentre rientravo a casa dal supermercato.
-Elvi, piccola mia, come stai? -
Disse mia mamma con voce dolce
- Bene, mi piace sempre di più questo posto. Ho appena fatto spesa così stasera metterò alla prova la cuoca che c'è in me- dissi mentre ridevo
- Oddio spero non combinerai casini- scoppiammo in una fragrante risata.
La salutai e attaccai perché non riuscivo a trovare le chiavi per aprire la porta, dopo averle trovate, entro.
La casa era molto poi bella come l'avevo sistemata. Era molto elegante e forse troppo sofisticata per me, però devo ammettere che non mi dispiaceva per niente vivere lì. Il salotto non l'ho potuto "decorare" per ordini del condominio, però la ho aggiunto qualche foto sui mobili e nella mia stanza misi in ordine gli abiti e le scarpe nell' immensa cabina armadio. Poi aggiunsi al bagno i miei effetti personali e sistemai in cucina quello che avevo comprato.
Mentre ero in cucina avverto il mio telefono vibrare dalla penisola, guardo lo schermo ed era Martina
-Oii- dissi entusiasta
-Oii Elvi, ti va stasera di andare fuori, così ti faccio conoscere i miei amici-
- Oh, grazie per il pensiero ma sono abbastanza stanca perché ho sistemato la casa oggi, e poi domani dovrei svegliarmi presto per andare a registrarmi al college e come tu sai la segreteria è aperta solo dalle 8:30 alle 9:00- dissi cercando di sembrare dispiaciuta.. La verità è che non mi andava per niente di uscire quella sera.
-Ah, si okay.. Ci sentiamo domani allora- disse con un po' di delusione nella voce.
Attaccai ed iniziai subito a cucinare, avevo deciso di farmi una piadina con kebab, insalata, pomodoro e maionese. Dopo aver mangiato andai a dormire.La sera prima impostai la sveglia alle 6:50 in modo da avere il tempo di fare tutto con calma. Sono una persona a cui piace essere organizzata in tutto.
Feci colazione e con calma mi diressi in bagno, mi feci una doccia e mente aspettavo che l'acqua si riscaldasse misi un po' di musica, e poi entrai, uscita, avvolsi il mio esile corpo in un asciugamano bianco.
Mi diressi nella cabina armadio e scelsi un pantalone un pantalone bianco con sopra una maglia di cotone celestina a maniche lunghe perché a Londra c'è sempre un po' di umidità. Indossai le converse bianche basse, presi la borsa, il cellulare e le chiavi e uscii di casa alle 8 in punto.
Arrivata al college rimasi estasiata dalla sua enormità. Era un edificio,all'esterno, antico.
Non sapevo dove si trovasse la segreteria, allora mi diressi verso l'entrata. All'interno era abbastanza moderno e, non trovando nessuno, mi diressi più avanti dove girato l'angolo, c'erano delle porte, decisi di bussare la terza e chiedendo il permesso per entrare chiesi della segreteria e la signora sulla cinquantina con un abbagliante rossetto rosso che era seduta alla sedia blu mi rispose che mi trovavo in segreteria, consegnai i documenti e mi iscrissi definitivamente.
-
-
-
Questo capitolo è un po più lungo e più descrittivo e forse più noioso. È un ancora un po introduttivo, ma nel prossimo capitolo iniziamo con la vera e propria storia.
STAI LEGGENDO
London ∞
RomanceEro Tranquilla, sull'aereo per la prima volta in vita mia, sola, aspettando che si realizzasse il mio sogno: Quell'aeroporto. L'aeroporto di Londra. Mi chiamo Elvira, sono italiana, ho 18 anni ed ho vinto una borsa di studio per studiare in uno dei...