Simone in vita sua non aveva mai avuto animali domestici al di fuori di pesci rossi o criceti, quei due animali erano gli unici accettati all'interno di casa da Floriana e Dante e crescendo non aveva mai sentito la grande necessità di prendere qualche compagno di vita. Ma da quando Romeo si era intrufolato a forza nella sua vita senza porsi alcun problema, lui non faceva altro che aspettarlo quando si trovava in giardino o lasciare la finestra aperta per aspettarlo in cucina.
Proprio per questo una settimana dopo l'inizio del via vai si ritrovò dentro un negozio di animali a fissare uno scaffale per più di dieci minuti, in cerca del cibo più adatto per il gatto del suo vicino. E razionalmente sapeva che l'altro lo sfamasse più che bene, ma non voleva farsi trovare a mani vuote ogni volta che andava lì, quindi prendergli una busta di crocchette e qualche snack non sarebbe stato così male, no?
Alla fine optò per delle crocchette a base di salmone che mise subito in un piattino appena arrivato a casa, lo portò con sé fuori e lo poggiò a terra cominciando a sistemare gli appunti della lezione di quella mattina. Quel giorno il sole era particolarmente caldo ed il profumo dei fiori più forte del solito, proprio per questo gli venne spontaneo chiudere un po' gli occhi poggiando la testa al muro dietro di se concentrandosi sui rumori ed i profumi che lo circondavano.
Si ridestò solo quando sentì un fruscìo vicino a se e, aprendo gli occhi, vide Romeo che masticava le crocchette dopo averle annusate qualche secondo. Se c'era una cosa che aveva capito era che quando Romeo era in giro il suo vicino si trovava sicuramente in casa, non lo lasciava mai uscire in sua assenza nonostante la supervisione fosse comunque abbastanza scarsa.
Allungò il collo oltre la sua pianta di limoni e vide la portafinestra dell'altra casa aperta da cui sicuramente era uscito il gatto, dopodiché abbassò lo sguardo su di lui che continuò il suo pasto, sicuramente extra, in tranquillità.
«non mi hai nemmeno salutato, sei proprio un ingordo» disse, non sortendo comunque alcun effetto da parte di Romeo.
Sorrise tornando con gli occhi sugli appunti che ormai stava ignorando da troppi minuti, sicuramente non si aspettava che dopo aver finito il suo pasto Romeo lo raggiungesse accovancciandosi vicino al suo libro sul tavolo. Lo vide stendersi sotto i raggi caldi del sole chiudendo gli occhi per riposare e pensò che in quel momento probabilmente nessuno poteva essere più felice e soddisfatto di quel gatto. Iniziò a leggere a voce alta passando una mano tra i suoi peli chiari e passò poco tempo prima che iniziasse afare le fusa facendolo sorridere ancora di più.
Fu il campanello della sua porta a distrarlo ancora una volta dallo studio, si alzò interrompendo quelle carezze e rientrò dentro casa per poter andare ad aprire. Era quasi certo di trovasti davanti la faccia del suo vicino che per l'ennesima volta cercava il suo gatto ed effettivamente lo trovò dall'altra parte della porta, ma insieme al suo viso inquadrò anche il sorriso a 36 denti di suo padre che stringeva la propria valigetta nella mano destra.
«papà?» chiese aggrottando la fronte, a quel punto anche sul viso di Manuel si formò un sorriso divertito.
«ciao!» esclamò il padre.
«che ci... Fate qui?» chiese alternando lo sguardo su entrambi.
«dobbiamo fare delle cose per scuola, non avevo idea che Manuel fosse il vostro vicino»Due informazioni rilevanti colpirono Simone, la prima era che finalmente poteva dare un nome al suo vicino, la seconda era che lui e suo padre lavoravano insieme probabilmente da prima che lui scoprisse anche solo dell'esistenza di Manuel.
«e io non avevo idea che tu lavorassi con lui» borbottò.
«piccolo il mondo eh?» esclamò Dante, la sua espressione cambiò radicalmente qualche secondo dopo, quando gli occhi si abbassarono verso il pavimento alle sue spalle. «Simone quello cos'è?»
«Rome'!» fu invece l'esclamazione di Manuel.
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Romeow. | Simuel.
Fanfiction«non è colpa tua, tu sei un bravo gatto è vero?» «ao mica so entrato io dalla finestra tua»