Agata's Pov
E proprio nella strada di ritorno, mi ritrovai ad assistere a una scena molto insolita: c'era un ragazzo con una pistola in mano e cinque motorini che gli giravano attorno. I ragazzini facevano schiamazzi, quello al centro era silenzioso, con le lacrime agli occhi, che cadeva sulle sue ginocchia.
- Non è decisamente quel bastardo di Armando. Perché ha una pistola in mano? -
Feci per avvicinarmi ma ebbi un capogiro e quasi non crollai a terra. Mi toccai la testa con la mano sinistra ed essa era rossa; ero ancora ferita e diventavo sempre più debole.
Dovevo andare in ospedale al più presto.- C-Cosa stai facen... -
Cercai di avvicinarmi al ragazzo che guardava con cattive intenzioni la pistola che impugnava.
- Sei tu quello che il comandante sta cercando? -
Il ragazzo non mi rispose minimamente.
- Sei sordo? Oh! -
Mi avvicinai ancora di più e lo sentii mormorare.
- Stai lontana, vattene. Non devi assistere a questo. -
- Questo cosa? Posa quella pistola immediatamente. -
Non mi ascoltò minimamente, anzi, fece l'esatto contrario. La impugnò con decisione e se la posizionò sotto il mento.
Sgranai gli occhi e ritornai alla realtà.- Che diavolo stai facendo? -
I motorini sfrecciarono via generando un gran rumore di ferraglia.
- Vattene ti ho detto. -
- Ma che minchia dici? Buttala via! Non starò qui ad assistere come ti togli la vita, deficiente! -
Posizionai la mano destra fra la canna della pistola e il suo mento, e con l'altra gli strinsi l'avambraccio con cui la impugnava.
- Ho già i cazzi miei, non sono pronta psicologicamente ad assistere a una cosa del genere. Tutto si può risolvere, sta tranquillo. - dissi singhiozzando.
Il ragazzo non rispose. Forse ciò che avevo detto non era abbastanza.
- Abbassa la pistola, possiamo parlarne. -
- Non si può risolvere tutto come quella ferita che hai sulla testa. Non c'è più posto per me in questo mondo. Non voglio che ci sia senza... -
Con la mano destra allontanai la pistola finché non la poggiò a terra.
- Mia moglie è morta, non riesco più a vivere senza di lei. Ho una figlia, ma sono solo e non trovo pace. -
Gli occhi mi si riempirono di lacrime.
Era difficile trovare un uomo davvero innamorato.
Era difficile trovare un uomo che sappia piangere.
Un uomo che piange per la moglie morta e che senza non vede più futuro è un'utopia.- Mi si spezza il cuore per te. Davvero. -
- Non piangere per me, basto io. Non dormo più la notte, non vivo più di giorno. Mi manca la ragione di vita. -
- Non pensavo ci potesse essere qualcuno più infelice di me. - dissi asciugandomi le guance. - Come si chiama tua figlia? -
- Io non... Io non ci voglio nemmeno pensare! Tutto mi ricorda di Nina! Mi fa stare male! - sbraitò lui piegandosi su se stesso dalla disperazione.
Non avevo mai assistito ad una scena così straziante. Non lo conoscevo, ma essendo molto empatica, sentii un nodo alla gola per ciò che stavo trattenendo dentro di me.
STAI LEGGENDO
Quiete e Tempesta || Mare Fuori
Teen FictionDopo la morte di Nina, Carmine sta ancora affrontando la messa in prova; si sente perso e cerca solo vendetta. Non riesce più a guardare Futura come una volta perché tutto gli ricorda la sua amata. Come farà Carmine a sopportare questo dolore? Rius...