Capitolo 2.

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"no."

"cosa no?"

"non devi usare quello straccio per pulire le raffinate porte."

sono passate tre ore da quando ho iniziato a pulire il salone,e sono passate tre ore da quando il ragazzo inquietante mi dice quali stracci devo usare per pulire ogni singolo angolo della stanza.

sbuffo.

"posso sapere come si chiama?" chiedo gentilmente.

prendo un altro straccio e glielo mostro. lui annuisce,nel senso che posso usare quello per pulire le porte.

"mi chiamo niall." dice. "niall horan."

"niall." sussurro. "bello." dico infine.

"già. anche a me piace il tuo."

"mh."

"voglio sapere qualcosa su di te.." dice,sedendosi sul divano in pelle.

"okay,cosa vuole sapere?"

"il fatto che mi dai del "lei" mi piace,continua così." afferma con faccia soddisfatta. "comunque,da dove vieni?"

"ho sempre vissuto qui,in Irlanda."

"mh..quanti anni hai?"

"ne ho 17." sussurro. sussurro perché è assurdo il fatto che a 17 anni una ragazza è già costretta a lavorare.

"sei piccola." borbotta.

"già."

la conversazione finisce qui,non voglio parlare.

non vedo l'ora di finire.

[...]

"sono a casa!" urlo felice. non vedevo l'ora di andarmene da quella villa lussuosa,non è il mio habitat.

dopo quella piccola conversazione,non ci siamo più rivolti la parola. lui ha continuato a vedere la TV sul divano e io continuavo a pulire.

John mi corre incontro felice.

"sorellina!" urla buttandosi addosso.

"amore."

lo porto sul divano e rimaniamo così per tutta la serata,a parlare,a giocare..finché non ci addormentiamo.

[...]

"naomi.

"naomi."

non ho proprio voglia di alzarmi e ho una schiena a pezzi.

mi sembra ovvio,ho dormito su un divano.

"naomi." urla mio fratello.

salto dal divano per la sorpresa. ha urlato all'improvviso,non è normale.

"ha detto mamma che devi andare a lavoro,quindi ti devi lavare."

borbotto qualcosa di incomprensibile e vado in bagno per lavarmi e vestirmi.

dopo mezz'ora sono pronta e corro in cucina per fare colazione.

"buongiorno." dice mamma.

la saluto con un bacio sulla guancia e scappo via,con una mela in mano.

cerco di fare la stessa strada di ieri,per arrivare a casa horan,ma con scarsi risultati. non ricordavo bene le stradine dove svoltare,e quindi ho dovuto chiedere a qualche passante.

arrivata sotto la loro villa,busso al campanello.

"chi è?" risponde una voce femminile.

"sono la domestica e la cameriera."

sento dei sussurri e poi mi aprono la porta.

sospiro ed entro.

"permesso." dico entrando,mi giro per chiudere la porta. mi rigiro e mi trovo una bionda con labbra enormi e seno rifatto.

rifatto male.

"niaaaaaallllllll." urla allungando la "a" è la "l" del suo nome. scuoto la testa,e vado subito a mettere le mie cose nello sgabuzzino che mi ha fatto vedere ieri il signorino niall.

sento dei passi giù per le scale,e subito corro verso quest'ultime per salutare niall.

"buongiorno." dico imbarazzata,appena scende niall a torso nudo.

è una situazione fottutamente imbarazzante,dato che mi trovo con un ragazzo,nonché il figlio dei padroni di questa casa,è una ragazza con un vestito molto più corto di lei. gli arriva sotto al culo,è una fottuta mutanda.

"buongiorno,naomi." dice. "da oggi pulirai tutta la casa,sai?" aggiunge.

annuisco.

saluto con la mano e subito corro a prendere i vari stracci per iniziare a pulire.

[...]

"naomi,ci vediamo più tardi."

"vabene." rispondo,dopo di ché niall esce da casa.

sono passate 4 ore da quando la bionda ossigenata se n'è andata da questa villa e io ho iniziato a pulire.

mi manca ancora tantissimo da fare.

e sono solo le due di pomeriggio,sto morendo di fame.

continuo a pulire,sperando che mi passa la fame.

[...]

"sono tornata." sono le undici di sera,staranno già tutti dormendo.

ho finito proprio adesso di pulire tutta la villa,tranne la stanza del biondino.

ho trovato un cartello,sulla porta della sua stanza,con su scritto: "CARA NAOMI,NON ENTRARE NELLA STANZA. LASCIALA SPORCA." e,ovviamente,subito sono andata a pulire le altre stanze. ho fatto un pò di lavoro in meno.

arriva mia mamma nella cucina piccolina e subito si accascia piangendo.

le corre subito in contro.

"mamma? che succede?" domando preoccupata.

alza la testa,mi guarda negli occhi e mi abbraccia forte.

ricambio l'abbraccio e dopo un pò la stacco da me per capire cosa succede.

"mamma,mi dici cosa succede?" prende le mie mani nelle sue e mi guarda intensamente,continuando a piangere.

"tuo..." inizia a dire,continua a piangere e a piangere.

"mio..."

"tuo...padre...." spalanco gli occhi,cosa sarà successo?

"mio padre,cosa?" urlo in preda alla disperazione.

"tuo padre è morto!" urla in modo disperato. si accascia insieme a me,sul pavimento. spalanco ancora di più gli occhi,fino a che non diventa tutto buio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 13, 2015 ⏰

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