Capitolo 9

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"Basta iniziare dall'inizio", faccio un profondo sospiro prima di iniziare.

"È iniziato quando avevo circa 5 o 6 anni, i miei genitori adottivi hanno iniziato a dirmi quanto mi odiavano e come ero un peso, che mi volevano morta. Potevo affrontare gli insulti ma poi hanno iniziato a bere e a lasciare tutto a me. Non mi è stato permesso di chiamarli mamma e papà. Ho dovuto chiamarli signora e signore." Comincio a piangere quando ricordo tutto quello che è successo. "Hanno iniziato a farmi fare tutto in casa, se non l'avessi fatto, mi avrebbero colpito. Dall'età di 8 o 9 anni hanno iniziato a portare persone a caso in casa e se facevo qualcosa di sbagliato, o non l'ho facevo abbastanza velocemente A volte il signore mi picchiava." il mio singhiozzo diventa più forte e le lacrime scorrono, mentre il mio gemello mi abbraccia cercando di calmarmi. "Lui -h-he r-rap-rap mi ha rapito e a volte quando la gente dice cose mi ricorda quando lui e i suoi amici mi toccavano o ricevo flashback di quando entrambi mi gridavano contro chiamandomi con nomi orribili. Picchiarmi con le cinture o bruciarmi con le sigarette o chiudermi in cantina. Quando avevo 11 anni, ho incontrato Asher che era lì per me, quando ho cercato di suicidarmi, mi ha aiutato. Mi ha presentato lui al mondo mafioso, ma non abbiamo bisogno di entrare in questo" Non voglio più entrare, sono successe tante cose con loro. Mi vengono in mente le parole: "è tornato"

La mia testa è sepolta nel petto di Lucifero mentre il mio singhiozzo si ferma lentamente. Mentre mi calmo, guardo il mio gemello riluttante a stabilire un contatto visivo. Sorride tristemente, gli occhi turbinano di lacrime, rabbia, senso di colpa e tristezza. Mi stringe più forte a lui, come se stessi scomparendo.

"Grazie per avermelo detto. Se vuoi, posso dirlo ad Ace in modo che tu non debba ripeterlo". Lui sussurra dandomi un bacio morbido sulla fronte. Apprensamente mento con il cenno, seduta mi asciugo gli occhi volendo cambiare l'argomento della conversazione.

"Gioche giochiamo 20 domande". Suggerisco, annecchia d'accordo.

"Certo, inizierò io. Colore preferito?" Inizia il gioco.

"Nero. Il tuo?"

"Nero, il più grande segreto?"

"Ho fatto sesso con un ragazzo in una classe".  Sento il calore che si insinua nella parte posteriore del collo e sulle guance. Mi guarda completamente scioccato aprendo e chiudendo la bocca come un pesce fuori dall'acqua. "Non dirlo a nessuno, specialmente ai ragazzi. Qual è il tuo?"

"Io-sono gay" borbotta guardando il pavimento. Lo guardo in bocca aperta. "Non mi odi ora, vero? Sei l'unica persona che lo sa" Lo abbraccio tirandolo dentro di me.

"Non potrei mai odiarti, grazie per esserti fidato di me abbastanza da dirmelo".

"Quindi, dimmi come è successo" Mi appogo sulle mie mani guardando il soffitto e sorridendo a me stesso.

"Beh, mi ha tirato in un'aula vuota, ha visto i segni sul mio collo ed era stranamente possessivo e quando ho provato ad allontanarmi, mi ha tirato indietro e ha chiuso la porta. La mia schiena era contro la sua parte anteriore e mi ha sussurrato nell'orecchio "lascia che ti faccia stare bene", poi ha iniziato a strofinarmi il clitoride. Poi mi ha scopato contro la porta con una mano intorno alla gola che mi ha stretto prima di sussurrarmi all'orecchio "vieni per papà"...." sospiro e arrossisco abbondantemente in un sogno ad occhi aperti pensandoci, una risatina da dietro mi tira fuori da esso rapidamente scattando la testa dietro di me. I miei occhi incontrano quello di Mario. Scappa rapidamente. Seduto, lo mento dietro, quasi scivolando sul pavimento di legno a causa dell'uso di calzini. Io roteno gli occhi mentre sento Mario cantare con una voce di canto.

"Lucia ha una cotta... Lucia e l'uomo misterioso seduti su un albero K. I. S. S. I. N. G"

" GIURO SU DIO QUANDO TI PRENDO LE MANI, CARCHERÒ IL TUO TOU..." le mie parole sono interrotte quando guardo la stanza in cui siamo finiti, è la sala da pranzo. Tutti i ragazzi sono seduti a fissarmi guardando tra me e Mario mentre si siede sorridendo. Ma si contorce sul suo posto non volendo stare fermo e decide rapidamente di tirare fuori il telefono. Lucifer entra e si siede anche tu.

Broken di "livyloo_xo_"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora