God's Academy

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Nome

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Nome

Filomena Rosalia

Filomena

Si tratta di un nome dall'origine e dalla tradizione onomastica complesse: viene frequentemente accostato ad un nome di stampo classico, Filomela, portato nella mitologia greca da una figlia di re Pandione, mutata dagli dei in usignolo. In greco Φιλομήλη (Philomēlē) o Φιλομήλα (Philomēla) vuol dire proprio "usignolo"; tradizionalmente tale nome è considerato un composto di φίλος (phílos, "amico", "che ama") e μέλος (mélos, "canto"), quindi "colei che ama il canto", una combinazione che ben si addice al mito; è però probabile che il secondo elemento sia da identificare con μῆλον, mêlon ("mela", "frutto", o anche "pecora", "gregge") quindi "che ama le mele" o "che ha cura del gregge".

Tuttavia, per quanto certamente i nomi "Filomena" e "Filomela" possanno essersi confusi in epoca postclassica, è importante notare che in latino è attestato il nome Philomena, forma femminile di Philomenus: quest'ultimo risale al greco Φιλομένης (Philoménes), composto sempre da φίλος come primo elemento, ma affiancato a μένω (méno, "rimanere"), col significato complessivo di "che resta amico", "che è costante nell'amicizia", "fedele all'amore/all'amicizia" (ulteriori interpretazioni indicano invece come secondo elemento μένος, ménos, "forza vitale", "coraggio", quindi "amico della forza").

Durante il Medioevo il nome era già in uso, principalmente come derivato di Filomela; nel 1527 vennero rinvenute le reliquie di una santa Filomena a San Severino Marche, ma il culto rimase perlopiù circoscritto a quella zona. Una seconda santa con questo nome, detta Filomena di Roma, venne estratta dalle catacombe di Priscilla nel 1802 e il suo culto guadagnò subito grande popolarità, giovando considerevolmente all'utilizzo del nome; va però notato che, nel suo caso, quello che venne scambiato per il nome proprio della santa era forse invece una variazione dell'aggettivo φιλομηνη (philomene) o φιλουμηνα (philoumena), ossia "amata".

Il nome ha goduto di ampia diffusione in Italia nel XIX secolo grazie al culto di queste due sante; nei primi decenni del Novecento il suo uso è progressivamente calato, fino a che non ha ricevuto una nuova spinta nel 1951, grazie alla commedia di Eduardo De Filippo Filumena Marturano; le sue occorrenze sono accentrate per oltre un terzo nel Sud Italia continentale.

Rosalia

L'origine di questo nome è da collegare strettamente alla figura di santa Rosalia, vergine ed eremita siciliana vissuta nel XII secolo: le prime attestazioni del nome scritto in questa forma sono infatti riferite proprio al suo personaggio, e sono di pochi decenni successive alla sua morte, avvenuta nel 1160. Sono frequenti le spiegazioni secondo cui il nome sarebbe un composto di Rosa e Lia, un derivato dal fiore della rosa, o anche una ripresa del nome delle Rosalia, un'antica festa dei fiori pagana; si tratta tuttavia di paretimologie (o, eventualmente, di elementi che hanno contribuito a modificare la pronuncia del nome): sapendo infatti che santa Rosalia era di famiglia normanna, e che in Sicilia sono presenti varianti dialettali del nome quali Rusulina e Rusulinu, è molto più probabile che "Rosalia" sia da ricondurre a Rocelin o Roscelin, un nome francese antico presente anche nelle chanson de geste, che tra l'altro, sempre nel XII secolo, venne introdotto dai normanni anche in Inghilterra in forme quali Rozelin e Roscelyn.

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