13.

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Passarono un po' di ore e ci portarono in cortile, iniziai a giocare un po' con i ragazzi a calcio quando ad un certo punto si aprì il cancello: nuovi ragazzi. Mi avvicinai alla rete, la guardia aprì la portiera e da lì uscirono due ragazzi e un ragazzo della mia età.
E: "Finalment." Andò da loro e io e Rosa appresso a lui per poi andare nella sua cella.
E: "Grazie uagliù. Però adesso dobbiamo fare i fatti." Si bloccò e guardò me e il ragazzo della mia età.
E: "E creatur nun ponn stà." Lo guardai.
M: "Ma sta parlann e me?" Annuì.
Milos: "Forz, chell a port ja." Li guardai male e poi uscì. Mi appoggiai al muro e davanti a me si mise il ragazzo, inizia a guardarlo.
X: "C cazz tien e guardà?"
M: "Wa o frat fatt na camumill." Lo guardai male e me ne andai. Ero innervosita, adesso Edoardo si credeva il boss, e mandava via me come se le cose non le sapessi fare. Tornai in cortile a giocare con i ragazzi fino a quando non tornammo in cella.
R: "C tien?"
M: "C teng? Ma si serij?"
R: "Pcchè Edoardo ti ha cacciata? E ja non l'ha fatto per male." Senza nemmeno guardarla mi misi sul letto per poi addormentarmi. Il giorno dopo andammo a fare colazione e invece di sedermi con i ragazzi mi sedetti con Silvia e Gemma.
S: "Come mai oggi qui?"
M: "Lascia stare." Inizia a mangiare. Arrivò Viola seguita da una ragazza con le trecce, mai vista prima. Mi lanciò un'occhiata e ricambiai.
S: "Chella pazz t scass ancora o cazz?" Risposi di sì. Finito di mangiare ci portarono in laboratorio a fare delle pizze.
Mi misi in un posto dove si mise anche Carmine. Non volevo guardarlo in faccia e quindi tenevo la testa bassa anche se con la coda dell'occhio vedevo che certe volte mi guardava; per sbaglio fece cadere l'olio e andò sulla mia maglietta allora lì esplosi.
M: "MA C CAZZ FAIJ?!"
C: "Scus, statt calm, vuoi na carammell?"
M: "Mettitela nel culo piecr." Fece un sorriso e continuò a fare la pizza io andai in bagno a sciacquarmi poi da Maddalena per chiederle se mi poteva accompagnare in cella a cambiarmi, ma chiamò un'altra educatrice, mai vista prima, Sofia.
Mi accompagnò in cella.
S: "Muoviti."
M: "Manc m fa entrà." Mi cambiai e uscì. Mentre andavamo al laboratorio ci venivano in contro Edoardo e uno dei ragazzi nuovi,aveva i capelli ricci. Edoardo mi diede una spallata.
E: "Ou ma lievt annanz o cazz."
M: "Ma c cazz voi."
E: "Tu accusì cu me nun c parl." Risi.
M: "Ah si? O fatt na cacat ja." E me ne tornai in laboratorio, sta volta mi misi accanto a Rosa che mi vide da subito incazzata.
R: "Che success?"
M: "Eduà fa o boss ro cazz."
R: "E ja lascl stà." Sospirai.
Andammo a pranzo, e dopo in sala ricreativa. Viola e la sua amichetta continuavano a guardarmi male, mi alzai e andai a parlarci.
M: "C cazz tinit e guardà?" Viola rise.
V: "Statti calma su. Ci piace guardare quanto sei cessa."
M: "Io cessa? Stann parlann Anna dai capelli rossi e Pippi calze lunghe." Viola fece per darmi un pugno ma lo bloccai in tempo e poi gliene diedi uno io, cadde a terra e iniziai a darle calci, la sua amica cercò di fermarmi ma alla fine lo fecero le guardie.
Ci rimproverano a tutte e due alzando la voce ma niente di che, poi Edoardo mi prese per il braccio e mi porto in un angolo.
E: "Ma c cazz faij? I a ca dint nun n vogl tarantell."
M: "A me nun m n futt proprij, di cosa vuoi di cosa non vuoi o di cosa vuoi che faccia. P m si muort." E me andai. Dopo un po' andai in cortile quando si aprì il cancello e entrò la macchina. Chissà chi è. La guardia aprí la portiera e da lì uscì

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 02, 2023 ⏰

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