investigating

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"L′ammor è comm a music', te vatte ma nun te fa mal
E lacrim te scennen, ma nun so lacrim e dolor
A chi ti dice, "Scusami" e ca te voj tropp ben"

mi sveglio con il solo intento di scoprire qualcosa sul perché del tale odio tra di salvo e cappello, due dei cognomi più temuti a napoli.
perché c'era un odio così profondo da persino vietarmi di parlare con il figlio? perché? cos'é che aveva causato tutto questo?
oggi avevo il colloquio, quindi era l'occasione perfetta per saperne di più.
avevo raccontato tutto a rosa, mi diceva che non ne valeva la pena ma comunque si offrì di aiutarmi.

scendiamo a fare colazione, stranamente sia maschi che femmine.
mi sedetti a mangiare con silvia, gemma, rosa e kubra, quest'ultima però veniva e se ne andava visto che doveva dare attenzioni a pino.
mentre mangiavamo dissi il mio piano anche alle altre ragazze
"figoo! ma quindi tipo na cosa di agenti segreti?" disse silvia "oh silvia, ti stai dilungando un po' troppo" kubra disse ridendo.
"comunque sappi che ci stiamo tutte e per qualunque cosa puoi contare su di noi" disse gemma a nome di tutte
"grazie davvero"

era l'ora del colloquio, maddalena mi chiama e mi fa salire nella stanza dei colloqui femminili, con me vedo carmine diretto verso quella maschile e ci guardiamo silenziosamente.

"papà.." lo salutai.
sapevo che era probabilmente forzato a venire qua, lo si vedeva dalla sua espressione.
"ciao tesoro.." disse mia mamma, anche lei triste, forse delusa.
"è inutile che ci giro intorno," cominciai, in effetti lo era davvero: se avessi avuto più tempo magari avrei fatto un discorso commovente, ma essendo pochi i minuti non mi bastavano neanche per mezzo discorso "voglio sapere il perché della rivalità tra noi e i di salvo" appena finì il cognome innominabile mio padre si alzò in piedi sbattendo le mani sul tavolo, facendo spaventare sia me, sia i presenti.
"CA, NON PARRAMU DI DI SALVO, CAPISTI O NO?!" mio padre pur essendo un mafioso, non aveva mai mostrato questo suo lato.
"papà...era una doman-" non mi lasciò finire che urlò "NO! SE SONO VENUTO PER SENTIRE LE TUE DOMANDE SU DI SALVO ALLORA MINN'ANNAI" spinse il tavolo facendomelo colpire con la pancia, mi piegai subito dopo.
mia mamma venne per rassicurarsi che stavo bene quando poi la guardai meglio in faccia
"ma..che cazzo ti ha fatto papà?!" vidi un livido viola sull'occhio e non ragionai più, corsi fuori dalla sala colloqui e cercai mio papà
stavo per dirgliene di tutte i colori e lo vidi con la madre di carmine wanda e carmine.
sua madre si girò verso di me con un sorriso beffardo, facendo girare pure mio padre.
colsi l'occasione per dargli uno schiaffo.
mio padre o no aveva pur sempre picchiato una donna.
e non glielo avrei mai perdonato.
"ma tu...A COSA PINSAVI CUANNU PICCHIASTI A MAMMA?!" di solito erano i padri che urlavano alle figlie, ma questa volta io non avevo fatto niente di male
"e tu, cosa pinsavi cuannu ti facisti stuprà, eh, zoccola?"
aveva superato ogni limite.
stavo per rispondergli ma mi tirò un pugno.
forse due.
forse tre.
persi il conto visto che la mia visuale si incupì, divenne sfocata, respiravo a fatica e riuscivo solo a vedere ombre che mi guardavano, fino a che non svenni del tutto.

angolo autrice
sta sera esce il prossimo, promesso!
non riesco ad aspettare nemmeno io.

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