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<<Si va ad una festa>>

Passai a casa di Kie, mi preparai al volo. lei era già pronta, così come JJ. Si erano sistemati sul letto mentre io correvo disperata, non sapendo cosa indossare. Notai un po' di volte JJ fissarmi, nascosto dietro al telefono, ma non mi importava più di tanto. Voglio divertirmi, ma non lui, porta solo problemi. Alla fine indossai una gonna bianca e un top del medesimo colore con le mie classiche converse.  Una volta vestita uscii dal bagno, <<ragazza sei uno schianto>> sorrise Kie alzandosi dal letto. Anche JJ si alzò senza dire una singola parola. Mentre Kie si rimetteva le scarpe. Io ripassai il trucco e misi la matita nera sotto gli occhi, facendo anche una linea che poi ho leggermente sfumato,  per dare l'idea di un occhio più allungato. Una volta pronte scendemmo tutti e tre, avviandoci verso il luogo della festa. Stavolta si andava in un nuovo locale sul lungomare, sapevo ci sarebbero state tante persone, perché locali nuovi quì non si vedono spesso. Ma non mi aspettavo così tanta gente. Lì davanti, in mezzo alla folla, c'erano John B e Pope. <<Ei>> ci salutarono, io accennai un sorriso. Iniziai a guardarmi intorno e c'era davvero tantissima gente, andai alla ricerca del tavolo degli alcolici. Prima avrei bevuto, prima la situazione mi sarebbe sembrata meno imbarazzante. Non riuscivo a levarmi dalla testa il fatto che non mi avessero chiesto nemmeno scusa, mi avevano lasciata lì. Per non pensarci ingurgitai tre bicchieri di birra, sentii il liquido scorrermi in gola e mi sentii subito meglio. "Fanculo gli altri, Fanculo gli altri, Fanculo gli altri" ho sempre provato a comportarmi come se non mi importasse di nessuno. Ma mentre camminavo in mezzo alla gente, mi resi conto che non è poi così difficile, siamo noi che lo rendiamo difficile. Basta non dare loro il potere di ferirti, basta alzare la testa, non vedere gli altri, non sentire le loro voci che criticano, che dicono cose cattive, che fanno cose. In modo che gli altri non riescano a toccarti. 

Ritrovai Kie e le sorrisi, poteva dire quello che voleva, nessuno mi avrebbe mai più fatto del male, non l'avrei più permesso. <<Eii balliamo?>> mi chiese e io senza pensarci accettai. Iniziammo a ballare come due stupide all'inizio, poi misero una canzone più lenta così iniziammo a strusciarsi l'una sull'altra. Sentivo uno sguardo bruciarmi addosso, trovando lo sguardo di JJ. Feci un piccolo sorrisino e tornai a guardare Kie che rideva imbarazzata. Poco dopo sentii due mani avvinghiarmi i fianchi, mi staccai da Kie che stava già guardando il tipo misterioso.

 Mi girai e mi ritrovai faccia a faccia con JJ. Mi guardava con sguardo di sfida e io ricambiai, mi avvicinai e posizionai le mie braccia attorno al suo collo. <<Quel balletto...era per me>> chiese in un sussurro al mio orecchio.Prima di rispondere, mi voltai e Kie era sparita, come sempre. Il che mandava in fumo il mio piano per la fuga. <<Cosa ti fa credere che lo fosse?>> sospirai guardandogli le labbra, volevo provocarlo, una parte di me lo odiava. Lo odiava perché credeva che fosse diverso, che almeno un po' ci tenesse a me. Che almeno lui mi avrebbe aiutata quella sera. Ma non accadde, poteva succedermi di tutto e loro, tutti quanti i miei "amici", mi avevano abbandonata. Ma una voce nella mia testa mi diceva di baciarlo, di giocare con lui, di divertirmi, di mandare a fanculo la coscienza e l'orgoglio per un umile bacio che tanto male non faceva. E quindi due erano le strade, avrei percorso quella su cui ho sempre fatto affidamento o avrei svoltato a sinistra, lungo un percorso pieno di fossi e alberi caduti. Senza sapere la destinazione, senza sapere a  cosa avrebbero portato le mie azioni. Lui mi guardava, le sue labbra bramavano le mie, avvicinò la tua mano al mio viso e spostò una ciocca di capelli dal mio viso. <<Sei bellissima>>  affermò, mi sorprese anche se era la classica frase, mi colpì. La disse in modo così intenso, con una voce così roca. Forse fu proprio quella frase che mi convinse, gli passai una mano fra i capelli e avvicinai il mio viso al suo. Lui mi guardava come se tutto quello fosse un sogno. Fece scorrere le sue mani sul mio corpo e le posizionò sul sedere, cercai di nascondere una risata imbarazzata ma lui la notò e mi sorrise. Lui si piegò leggermente e io mi alzai in punta di piedi.  Avvicinò le sue labbra alla mie ma io allontanai leggermente il viso. Come per gioco, ci riprovò e io mi allontanai. Lui sbuffò, il desiderio nei suoi occhi era palpabile e la sua voglia la percepivo anche dalla protuberanza nei suoi pantaloni che sfiorava la mia intimità attraverso la gonna. Ci riprovò, per la terza volta e io piena di desiderio, alla fine glielo concessi. Le sue labbra mi erano mancate, tutto di lui mi era mancato. Continuammo a baciarci anche quando lui, lentamente mi portò vicino il muro del locale, lì potevo sentirlo anche se avremmo fatto tutto tranne che parlare. Mi spinse verso il muro e continuò a baciarmi con foga, gli ero mancata ne ero certa. Lui mi afferrò la gamba e la alzò leggermente. Rabbrividivo ad ogni suo tocco e sentivo tremarlo sotto il mio, mentre gli toccavo i capelli. Ci staccammo leggermente e ci guardammo negli occhi. Credevo si fosse pentito e mi sentii una vera stupida, ma poi riprese a baciarmi. Ad un certo punto sentii la sua mano scivolare sotto la mia gonna, lo sentii premere sulle mie mutandine, che al suo tocco diventarono immediatamente bagnate. Emisi un piccolo gemito che lui soffocò baciandomi, poi si staccò di nuovo, stava per dirmi qualcosa. Ma improvvisamente fummo interrotti da una voce estremamente familiare.

<<Voi due che cazzo ci fate quì?>>


spazio autrice

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, appena potrò li rivisionerò ve lo prometto. Per ora preferisco pubblicare così da non perdere l'ispirazione. Mi si stanno chiudendo gli occhi mado, la stanchezza. La scuola mi sta uccidendo, ma sono contenta di aver ricominciato a scrivere. Spero piaccia anche a voi la storia e che non sia troppo noiosa. Fatemi sapere e mi raccomando votateee. Vi amooo xoxo

Outer BanksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora