«Qual è. Il suo. Veleno!?»
«Fammi un monkey brain, ma senza cervelli veri stavolta.»
«Subito. Si accomodi. Prego!?»
I cuscini degli sgabelli erano scomodi.
La pipa di vetro del colosso seduto accanto a me emanava un fumo viola nauseabondo.
L'androide servì il monkey brain, me lo feci alla goccia.
«Un altro»
«Subito. signore!?»
Servì il secondo.
«Come. sta. la. Signora!?»
«Vuole un figlio... Ha! Avete sentito tutti? Il prossimo giro lo offro io!»
L'uomo con la pipa sollevò il suo bicchiere verso di me.
«Per un uomo che sta diventare padre non sembri tanto allegro.»
«Non ho detto che sto per diventare padre, ho detto che mia moglie vuole un figlio. Maschio, biondo, bello, atletico, intelligente, con un'attitudine per la matematica e talento musicale. E io beh...»
Indicai me stesso e l'uomo con la pipa annuì.
Bevemmo.
«Hey testa di latta, fai un altro drink al mio compagno qui, che sta avendo una nottataccia. »
Il barista androide preparò un altro monkey brain, e l'uomo tese la mano.
«Dimitrii» fece.
«Max» risposi.
«Quindi Max, tua moglie vuole un bambino fatto su misura eh? E tu come lo vuoi?»
«Io sono un coglione: voglio un figlio che sia mio e di mia moglie»
Dimitrii si accigliò. «Beh il codice genetico da modificare verrà da te no? O vuole usare un surrogato?»
«No, vuole usare il mio dna, ma quanto possono tagliuzzarlo e rivoltarlo prima che non possa più definirlo mio? Il figlio che vuole mia moglie non ha niente a che vedere con me.»
Feci cenno all'androide di farmi un altro drink.
«Le. sconsiglierei...»
«Zitto e fammi questo cazzo di drink.»
«Hey, non prendertela con testa di latta qui.»
«Che gli importa a lui? Tanto non sente niente. Sai mia moglie ne ha uno uguale e se lo porta a letto con noi, dice che rende le cose più piccanti. Ogni notte c'è un nuovo giocattolo, un robottino, un androide... Per il nostro anniversario mi ha regalato praticamente una prolunga per- »
«Il suo. Monkey Brains. Signore!?»
Il baileys cominciava a farmi schifo.
«A questo punto nemmeno mi ricordo com'è scopare con mia moglie. Mi chiedo se sarei ancora in grado di darle un figlio»
«E perché non provi allora?»
«Non accetterebbe mai»
«Hmm?» Dimitrii si infilò la mano in tasca e tirò fuori una fialetta di vetro con un'estremità affusolata.
«Magari le serve solo un po' di aiuto... » fece rotolare la bottiglietta verso di me.
«Cos'è?» chiesi.
«Ipnosi liquida»
«Rohypnol?»
«Il. Contrabbando. di. Sostanze... »
«Zitto testa di latta» Dimitrii e io questo lo dicemmo all'unisono.
Mi rigirai la boccetta tra le mani.
«Mia moglie non si merita questo. » mormorai.
«Beh Max, tu però non ti meriti di crescere un estraneo, sbaglio? »
Scossi la testa. «Non posso.»
«Rilassati, non ti sto costringendo a prenderla, era solo un idea»
Dimitri allungò la mano per riprendersi la boccetta, ma la strinsi tra le dita.
Dimitrii sorrise, la pipa di vetro gli illuminava il volto di un bagliore scarlatto.
Il fumo viola che pompava dalle narici gli nascondeva gli occhi.
«Quanto vuoi?»
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Monkey Brains
Science FictionIl protagonista vuole un figlio da sua moglie, un losco figuro gli dà un suggerimento... Ah, e il barista è un androide.