Prologo.

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Tutti gli esseri umani, nel profondo del loro animo, anelano alla felicità. È una ricerca innata, un impulso che ci spinge a rincorrere sogni, ambizioni e attimi di pura gioia. Ma per toccare realmente questo miraggio, è necessario svelarne il vero volto, comprenderne l'essenza.

Cosa significa, infatti, essere felici?

È un sorriso fugace, un momento di quiete, o piuttosto uno stato dell'anima difficile da mantenere?

Io, nella mia innocente età, credevo di aver colto il segreto. Con la certezza spensierata dell'inesperienza, sentivo di custodire nel cuore la vera felicità.

I giorni scorrevano sereni, avvolti da quella convinzione, fino ad un giorno, quel maledetto giorno in cui il destino decise di intervenire. Un giorno che si presentò come un'ombra, sottile e inesorabile, pronto a trascinarmi lontano dalla luce, nel buio più profondo.

Quella mattina, tutto sembrava come sempre. Ma le ore che seguirono avrebbero cambiato per sempre la mia vita.

In quel buio, imparai che la felicità non era un dono facile, né un segreto da custodire gelosamente. Era un fragile equilibrio, che poteva svanire in un battito di ciglia, e che richiede di essere cercata con coraggio, nonostante le avversità.

Questo è il racconto di quel viaggio. Del mio viaggio.

Un viaggio che non avrei mai scelto, ma che mi ha costretta a confrontarmi con il vero volto della felicità e con le ombre che essa può nascondere.

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