4. Venus and Mars.

209 16 25
                                    









༻✦༺  ༻✧༺ ༻✦༺
Il destino sembra portarci in una direzione che non possiamo controllare.
༻✦༺  ༻✧༺ ༻✦༺






~


Se un mese fa qualcuno mi avesse predetto che avrei superato indenni le prime due settimane di scuola, gli sarei scoppiata a ridere in faccia.

A casa, la situazione era rimasta immutata, bloccata in un ciclo monotono che si ripeteva all'infinito, senza una pausa. Sotto quel tetto, l'aria sembrava stagnante, come se quel luogo fosse stato cucito con la stessa trama quotidiana, privo di sorprese. Ogni giorno si somigliava all'altro, e io mi sentivo intrappolata in una routine asfissiante, senza una fuga apparente.

Non c'era spazio per novità o emozioni alternative: solo la noia, il nervosismo, la confusione e una stanchezza perenne che ormai aleggiavano su di me.

Quella mattina, ero seduta sulla mia amata panca a divanetto, accoccolata sotto l'enorme finestra, in attesa che il sole si levasse all'orizzonte. Con le gambe sollevate al petto e il viso appoggiato sulle ginocchia, osservavo il cielo attraverso i vetri, mentre il tempo sembrava dilatarsi in un vuoto silenzioso.

I minuti scorrevano, per poi culminare in un momento di pura meraviglia: il sole, finalmente, iniziò il suo straordinario spettacolo di colori, annunciando l'alba e riempiendo la stanza di una luce calda e dorata.

L'alba era un momento di pace e di tranquillità, in cui il mondo sembrava fermarsi per un attimo. Il cielo si tingeva di rosa e di arancione, e il sole si alzava lentamente all'orizzonte, illuminando il paesaggio circostante. Le ombre si allungavano e si accorciavano, creando un effetto di movimento e di cambiamento, l'aria invece era fresca e silenziosa e in quel momento, sembrava che tutto fosse possibile, che ogni desiderio potesse essere realizzato.

In quell'attimo, un'incredibile leggerezza sembrava sollevarmi da terra, offrendomi un'ora o forse meno di pura serenità. La mia mente si spegneva, mentre il mio cuore si accendeva, avvolto da una dolce melodia che risuonava come un canto di speranza.

Ma, come spesso accadeva, quel momento magico veniva interrotto dal fastidioso suono della sveglia, un rumore che frantumava l'incanto e riportava tutto alla realtà. La melodia che aleggiava nelle mie orecchie svaniva e la leggerezza che avevo sentito scivolare dentro di me si trasformava in un pesante carico di cemento.

Con un profondo sospiro, mi alzai dalla panca, controvoglia, e mi avviai lentamente verso la sveglia, cercando di spegnerla. Era sabato, e avrei potuto godermi il caldo delle coperte e lasciarmi andare nel sonno. Ma l'alba e il resto delle cose avevano la priorità.

Trascinai le gambe fino al bagno e, non appena mi trovai davanti allo specchio, non potei fare a meno di arricciare il naso in segno di disgusto. Il mio aspetto era inguardabile, ma rimasi lì, ipnotizzata dal mio riflesso, mentre le mie mani iniziavano a disfare le pieghe del pigiama.

Ero nuda di fronte alla superficie riflettente, il mio sguardo posato allo specchio. Inclinai leggermente il capo e cominciai ad esaminare il mio corpo, partendo dalle smagliature che deturpavano le cosce, per giungere al seno; o meglio, al di sotto di esso, proprio a sinistra, dove una cicatrice, simile a una macchia indelebile, si era radicata.

A diciassette anni, avevo tentato di nasconderla dietro un tatuaggio, una scarica di fulmini che si estendeva dal seno fino a metà coscia. Non era nulla di particolare, eppure, nonostante l'inchiostro ricalcato e ricalcato sapevo rintracciare quel marchio anche da lontano.

Con la mano tremolante raggiunsi la cicatrice e, prima di poterla sfiorare con le dita, buttai giù un sospiro di incoraggiamento. Presi coraggio e la sfiorai delicatamente, facendo attenzione come se ancora potesse fare male. Ma non appena sentii la ruvidità della pelle rovinata sotto al mio tocco, quelle immagini mi passarono davanti agli occhi come un treno veloce.

United by DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora