Capitolo 1

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Il sole di metà giugno, picchiava già rovente sulla mia testa, mentre cercavo di sventolarmi come meglio potevo con il biglietto del treno, che mi avrebbe condotta a Napoli.

"Francesca, mi raccomando fa a modo. Per qualsiasi cosa chiamaci, prenderemo subito un aereo." Mi ricordó mia madre per l'ennesima volta.
Era più agitata di me, e quella che diveva cambiare stato per due mesi, per lavoro, era lei.

"Mamma dai sta tranquilla, in fondo vado solo da Marti." Le ricordai, sapendo che mia madre si fidava più di mia cugina che di sua figlia, e infatti cedette con le rassicurazioni.

Appena avevo proposto ai miei genitori di farmi passare l'estate a Napoli avevano subito accettato, anche se, ovviamente, erano preoccupato. Ma l'alternativa di stare con mia cugina a visitare una città così famosa- in cui non ero mai stata- e stare pure su un set cinematografo, a quella di stare a casa da sola per tre mesi, li avevi convinti di più, e perciò adesso nu trovavo alla stazione dei treni ad aspettarne uno, sotto il cielo illuminato dal fantastico sole di inizio estate.

"Ciao Francy, divertiti." mi disse mio padre non appena si staccó da quello che probabilmente era l'unico abbraccia che mi dava dopo anni.

Salutai in fretta mia madre, che aveva già le lacrime agli occhi, e poi, con un sospiro, salii sul treno alla ricerca di una poltroncina vuota si cui sarei dovuta stare a sedere per le prossime cinque ore.

Per la noia mi ritrovai ben presto a pensare a tutte le cose che avrei fatto in quell'estate, certo sarei dovuta rimanere molto sul set della terza stagione di quella stupida serie italiana, che sicuramente ero rimasta l'unica persona in Italia a non averla vista, ma una volta che Martina avrebbe finito di girare mi avrebbe portata in giro per Napoli.

Mia cugina viveva lì da ormai due anni, si era trasferita per morivi di lavoro a soli diciotto anni e da allora aveva deciso di rimanere lì, dato che comunque aveva l'opportunità di partecipare a molti più casting essendo al sud, e quindi vicino anche a Roma.

Da quanto ero persa nei miei pensieri, non mu accorsi neanche che era stata annunciata la mia fermata, perciò dovetti guardare il tabellone proprio sopra di me, per capire che ero finalmente arrivata a destinazione.

Misi piede in quella maestosa e chiassosa città solamente pochi minuti dopo essermi ripresa del tutto.

"Fra!"
Fra tutto il chiasso che faceva la gente, riconobbi la voce di Martina in mezzo a tutta la folla che si atava creando. Mi volta appena in tempo per vedere la sua chioma bionda e le sue braccia che facevano su e giù nel tentativo di attirare la mia attenzione.
Mollai la valigia e lo zaino in mezzo e mi precipitati correndo addosso a lei.
Ci abbracciamo come se non ci fossimo viste per un secolo, perché per noi quell'abbraccio era casa, era come un posto sicuro.

"Allora? Sei stanca? Come è andato il viaggio?" Mi fece mille domande tutte insieme, come suo solito, facendomi andare subito in confusione.

"Innanzitutto ti calmi."Diassi raccogliendo lo zaino nero da terra e mettendomelo su una spalla.
" Qual'era la prima domanda?"Chiesi ridendo, mentre mi trascinava la valigia enorme dietro, fino alla sua auto.

Le raccontai del viaggio noioso e dell'entusiasmo che mi esplodeva nel cuore all'idea di essere qui durante tutto il viaggio verso il suo appartamento vicino al mare, dio essere li era un sogno per me.

"Fatti una doccia e riposati un po', che più tardi usciamo."mi annunciò mentre mi passava degli asciugamani puliti.

Ne approfittai per inviare una foto di lei a mia madre.

" Sono arrivata, ci stiamo già divertendo.
Mi manchi, buon lavoro. "

Scrissi velocemente prima di entrare in doccia.


Me 'ppicciato 'o core -  Matto Paolillo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora