Sono nei guai

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Quel profumo così invitante.

Stava parlando col padre del problema alla cassa, quando Eijiro sentí quel profumo di biscotti allo zenzero che gli penetrò fin dentro ai polmoni.

Si sentiva attratto da quell'odore in un modo pazzesco, ma non capiva da dove provenisse.

Distrattamente riuscì a sentire il padre dire di chiamare Denki per aiutarlo e senza fare tante storie andò a cercarlo.

Man mano che si incamminò fra le corsie del supermercato, l'odore si faceva sempre più accentuato, poi d'un tratto più nulla. Questa cosa lo destabilizzò.
Possibile che l'avesse solo immaginato?

Era quasi arrivato al reparto biscotti e merende quando sentí una risata, una di quelle che ti danno calore, che ti contagiano per la sua spontaneità, incuriosito sporse la testa per vedere chi era. Ciò che vide gli fece ritrarre la faccia dietro agli scaffali.

Restò qualche secondo fermo lì prima di risporgersi in modo che non lo notassero.

Suo fratello era di spalle chino a terra e copriva un'altra figura d'avanti a lui anch'essa nella medesima posizione e sembrava che alzassero qualcosa caduto a terra,notò che erano biscotti. Udiva quelle risate, chiacchiere. Suo fratello sembrava stare proprio bene.
Forse era interessato a quella persona,perché lo osservava come se volesse sapere di più di lui, ne era contento.

Non fece in tempo a fare questo pensiero.

Denki si spostò all'improvviso, davanti a lui la figura di un ragazzo accovacciato che rideva di gusto, un sorriso che gli mozzò il fiato in gola. Aveva capelli verdi, la bocca un po' carnosa e lentiggini sulla faccia, un volto dolcissimo. Ma fu una cosa a fargli mancare il fiato. Due occhi smeraldo così profondi da penetrargli dritto al cuore.

La saliva aumentò nella sua bocca, costringendolo a degludirla. Si trasse di colpo nascondendosi chiudendo gli occhi, ma l'immagine di quel ragazzo ormai gli si era stampata nella mente. Provò un emozione che non provava da tempo, che quasi aveva dimenticato. Desiderava qualcuno.

Sentiva ridere, chiacchierare allegramente quei due ragazzi, suo fratello sembrava preso da questa cosa. Era un bel guaio per lui.
Come se la sarebbe cavata?

Assolutamente doveva imporsi di non provare attrazione per quegl'occhi smeraldo, dove avrebbe potuto sprofondarci con piacere.

Non si accorse che i ragazzi non parlavano più allegramente, preso dai suoi pensieri dietro allo scaffale.

Di nuovo quell'odore di biscotti allo zenzero. Di nuovo quel profumo pervase le sue nadici, respirò quell'aroma così profondamente che una strana sensazione gli colpì lo stomaco provocandogli un calore interno da mozzargli il fiato.

Quell'odore emanava sensazioni di angoscia, ansia, tristezza, e anche paura improvvisa. Ebbe un istinto di protezione.

Un altro odore si unì a quello che aveva appena sentito:arancia speziata.

-Denki!

Fu più veloce della mente e si sporse per dare un'altra occhiata.

Il ragazzo più piccolo sembrava nervoso ed era diventato più pallido, pensieroso.

-Cazzo!

L'odore proveniva da lui e Denki stava sprigionano i suoi feromoni per cercare di tranquillizzarlo e a quanto pareva, l'odore stava diminuendo, quindi ci stava pure riuscendo.

Di nuovo si nascose.

Era davvero nei guai perché quell'odore di biscotti allo zenzero era peggio di una calamita, l'attirava in un modo esagerato, quasi sembrava che la bestia che era in lui, l'alpha che giaceva in lui lo reclamasse, lo reclamasse come suo.

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