Capitolo 6 ~ Artemisia e Tommaso

68 8 20
                                    

L'unione delle loro labbra formava un ritratto perfetto.
Qualsiasi artista avrebbe amato dipingere l'attimo in cui gli occhi si chiudevano e le labbra si aprivano leggermente. Qualsiasi scultore avrebbe adorato scolpirli. Qualsiasi scrittore si sarebbe dovuto sentire onorato a scrivere dell'amore sprigionato in quel momento da quel semplice gesto.
Ma non quel giorno, e se parliamo d'amore, forse, mai più.
Poggiati sul letto, il sole illuminava delicatamente i loro visi, su cui era proiettata una scia arancione, dovuta alle tapparelle che bloccavano il diffondersi del resto della luce.
Artemisia poggiava il braccio sinistro sulla testiera del letto mentre la mano destra era situata ad accarezzare la chioma rossa e riccioluta del ragazzo rilassato sul braccio disteso di lei.
Un'atmosfera romantica potremmo definirla.
Se non fosse per le condizioni emotive di ambedue i ragazzi.

- L'ho toccata proprio quell'ultima sera, capisci? Potrei essere stato persino l'ultimo a toccarla prima che la ritrovassero... così... -

La ragazza sospirò spazientita: era da ore che il rosso continuava a riflettere sull'ultima sera di vita di Rebecca.
Aveva gli occhi arrossati, come se avesse preso della droga, e per quel che ne sapeva Artemisia poteva pure essere vero. Oppure semplicemente consumati dalle lacrime.
Il naso gocciolante, tappato, e le labbra schiuse per permettergli di respirare.

- Non sei stato l'ultimo -.
- E tu come lo sai con certezza? -

La bionda alzò le spalle.

- Non lo sai -.
- Se fossi stato tu l'ultimo a toccarla significherebbe dire che sei tu l'assassino, ma tu non sei un assassino -.
- Tu non sai se... -

Artemisia chiuse rapidamente con l'indice della mano destra le labbra del rosso, quasi con violenza.

- Tommy, rimani poggiato a me in silenzio, te ne prego - disse esasperata.

Esattamente: esasperata.
Se mentre il rosso potremmo definirlo disperato, la bionda aveva un tono di voce annoiato.
Come se non le importasse nulla di aver perso una persona che per un periodo aveva fatto parte della sua vita.
Come se avesse già dimenticato la figura di Rebecca.
E questo era dimostrato anche dal suo aspetto fisico: mentre il rosso sembrava distrutto, la bionda era perfettamente composta; gli occhi di lui completamente arrossati, quelli di lei semplicemente stanchi, il trucco ancora perfettamente al suo posto, forse sistemato meglio del solito. I capelli di lui erano arruffati, con il suo solito riccio bellissimo, vero, ma scompigliati, le ciocche bionde di lei invece erano raccolte in uno chignon scintillante. Tommaso aveva una semplice tuta addosso, persino macchiata, Artemisia era vestita in modo quasi elegante: top di un rosso acceso e pantaloni di pelle.
È vero, saputo della scomparsa di Rebecca avevano lasciato l'istituto il mattino stesso per andare a casa di Tommaso, ma i due stavano insieme ormai da un anno, ancor prima erano amici molto intimi, e Artemisia considerava quella più casa della sua stessa, quindi avrebbe potuto cambiarsi. Ma non l'aveva fatto. Come se avesse in programma l' uscire da quella casa il prima possibile.
La ragazza prese con la mano libera il telefono per controllare l'ora, intanto con l'altra teneva la testa del rosso singhiozzante.
Le 13:33: avevano passato circa cinque ore a parlare di quella maledettissima ragazza dagli occhi verdi, che forse era un bene fosse morta.

- Tommy forse dovremmo mangiare qualcosa... - sussurrò.
Il ragazzo alzò improvvisamente lo sguardo sulla sua ragazza, smettendo di singhiozzare quel tanto che bastava per farsi asciugare le guance bagnate da lei.
- Grazie per tutto Artemisia -.
La bionda deglutì aspramente.
- Artemisia? -
- Misi, ti ringrazio davvero per tutto, ma ero serio l'ultima volta... -
- Zitto! - esclamò tutto d'un tratto la bionda alzandosi rapidamente dal letto.
- Misi non comportarti così... -
- Così come? Come se non stessi mandando all'aria gli ultimi anni della mia vita? - chiese per la prima volta della giornata con le lacrime agli occhi.

La Speranza è l'ultima a morireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora