Il momento in cui Nathan risentiva la voce del nonno, all'improvviso tutta la sua tristezza svanì nel vuoto. Pensava si sarebbe arrabbiato per non aver portato a termine la sua missione, per essersi lamentato per dei stupidi androidi, per essere scappato da suoi nemici. Il nonno non aveva nessuna intenzione di sgridare Nathan, conosce benissimo com'è fatto e di certo non può arrabbiarsi con lui per tali inconvenienti.
A Nathan non spettava una sgridata ma una amata storia da parte del nonno. Seduti entrambi sul divano comincia con una esperienza di quando suo nonno era quindicenne e non faceva altro che lavorare in un piccolo negozio di suo padre. Per lavorare ha subito poi specificato che non si occupava di stare vicino alla cassa per ore come facevano i suoi fratelli maggiorenni, ma detto umilmente puliva il pavimento. Non poteva continuare a passare lo straccio per terra, quando vedeva i suoi fratelli divertirsi facendo una qualsiasi stupidaggine con ogni cliente che passava; non poteva per niente continuare a pulire senza invidiare il loro divertimento. Era fermo, non riusciva nemmeno a guardare, soprattutto quando passava una bella ragazza e immediatamente i tre fratelli ci provavano facendo guerra per chi doveva parlargli per primo. Il nonno di Nathan allora non stava di certo a guardare, così scappò diverse volte mentre il padre e i suoi fratelli non se n'è accorsero. Non appena fuori, ogni volta che scappava, correva sempre nella pianura a pochi isolati dal negozio, dove poteva rifugiarsi da tutti e tutto. C'era anche un piccolo ruscello dove c'erano sempre i suoi amici ad aspettarlo: era lì che si sentiva a casa.
La parte che più ha reso Nathan infelice è di certo la bellissima esperienza del nonno quando era in compagnia dei suoi amici al ruscello. La grande presenza di umani, rendeva Nathan invidioso, per le numerosissime opportunità di socializzare con altre persone. Nathan ai suoi tempi non vuole nemmeno rivolgere la parola ad altri ragazzi della sua età, poiché la maggior parte di loro sono vandali o delinquenti.
Ormai è tempo di andare, deve lasciare il nonno per andare a casa sua. Era stata una giornata parecchio movimentata, magari con un po' di riposo la giornata successiva sarebbe stata migliore.
Nuovo lunedì, fine della domenica. La scuola è il prossimo nemico che Nathan deve affrontare. Il fatto della poca presenza di adulti lo intimoriva, non appena vedeva una guardia umana scappava dalla classe con la scusa del bagno e correva verso uno di loro. 7:30 di mattina, la mamma gli ha preparato come al solito latte caldo con due biscotti vicino, il padre è già in macchina ad aspettare che fosse pronto per poterlo accompagnare. All'entrata della scuola osserva come fa sempre tutte le anime disperate dei ragazzi che salivano quelle maledette scale; sempre all'ingresso principale un androide che scannerizza gli zaini di tutti gli studenti per evitare di portare oggetti "pericolosi". In classe alla prima ora è già presente quel maledetto androide di italiano pronto a chiamare uno ad uno i suoi studenti. Fortunatamente non riesce a chiamare Nathan ed altri quattro ragazzi grazie al suonar della campanella. Al cambio d'ora vede da fuori la porta una guardia umana, vorrebbe tanto correre da lui, ma Nathan sa benissimo che non può uscire dalla classe durante il cambio d'ora; deve correre questo rischio, non vuole rimanere con questa banda di imbecilli in classe. In un secondo corre fuori la porta e in lontananza vede la guardia nel corridoio. Intanto però dall'altra parte del corridoio c'è l'androide di matematica che se lo becca è letteralmente la sua fine. Se fosse stato beccato non solo gli avrebbe messo una nota, ma sarebbe stato anche interrogato. Mentre analizza il percorso, improvvisamente sente una voce dietro di lui. E' il suo compagno di classe che l'ha seguito per vederlo di nuovo nei guai. Chiede a Nathan cosa avesse in mente stavolta, e subito gli spiega che deve raggiungere quella guardia per poter parlare con un adulto in carne e ossa. "Non ci riusciresti mai a raggiungerlo, sono sicuro che ti faresti beccare" dice stuzzicando a Nathan, ma lui è sicuro di farcela. Chiude gli occhi, si concentra, e scatta velocissimo. Mentre corre nel corridoio, improvvisamente si apre una porta dinanzi a lui e gli sbatte contro l'androide d'inglese, che ha aperto la porta, e dal forte rumore arriva anche l'androide di matematica e la guardia. "Violazione norma n.23: vietato uscire o allontanarsi dalla propria classe durante il cambio d'ora" l'androide detta con voce robotica a Nathan, e aggiunge la guardia, "Ora sei nei guai". L'androide di matematica lo riporta in classe e per punizione, gli mette una nota e lo interroga anche se non spettava a lui la prossima interrogazione. Alla lavagna, l'androide chiede a Nathan i compiti per casa, ma lui, non aveva dedicato un minimo del suo tempo a questi compiti, così l'androide completamente arrabbiato, gli chiede di eseguire alla lavagna un'equazione impossibile per loro. Nathan si lamenta subito vicino all'androide che non è in grado di farla, o che nessuno della classe fosse in grado di farla. Ma l'androide senza risposta alla precedente lamentela, ribadisce numerose volte: "Eseguire quest'equazione e scrivere la risposta". Prova allora a chiedere un suggerimento su come procedere per risolvere l'equazione, ma ovviamente risuonava la stessa frase, ovvero di scrivere il risultato. Quindi Nathan innervosito, gli urla contro, e questo comportamento gli porta un ulteriore nota e un voto negativo. Così termina quest'altro orrendo lunedì di scuola.
Nathan arrabbiato per la giornata scolastica, decide di andare da suo nonno nella speranza di trovarlo e farsi consolare per ciò che è successo.
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LIFEBACK
FantasiaQuesta storia tratta di un ragazzo di 16 anni molto infelice del suo presente, ovvero il nostro futuro: il 2092. Il ragazzo durante la sua storia dovrà capire che se non vuoi essere una persona che si lamenta del proprio mondo, dovrai essere una per...