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Mohamed
Rozzano 30/02/2022

Il suo viso da bambina riposa nel mondo dei sogni, i capelli ricci le ricoprono il collo e le coperte avvolgono il suo corpo meraviglioso.

La sua figura ormai è impressa nella mia mente, è così dolce e innocua a tratti pungente, una delle cose più belle che ha; è la sua diversità dalle altre ragazze.

Ieri sera era stupenda, ammetto che quando ballava al centro del tavolo insieme a Gaia, un senso di gelosia pervase l'intero corpo.
Troppi occhi su di lei, non riuscivo a sopportarlo e per mia fortuna si fermò dovuta dalla stanchezza.

All'improvviso il suono del mio telefono invade la camera, velocemente accettai la chiamata facendo meno rumore possibile.

"Pronto?." Domando sotto voce chiudendo la porta alle mie spalle, lasciando Lucrezia dormire in silenzio.

"Ehi bro, disturbo?."

"No Zac dimmi tutto."

"Oggi vieni in studio? Devo darti una notizia bomba."

"Oggi non posso, ho promesso a Lucrezia che sarei rimasto a casa con lei aiutandola con sua cugina."

"Il grande e grosso Momo sta iniziando finalmente a farsi piacere una ragazza, sicuro di star bene?."

"E dai bro." Sorrido. "Non puoi darmela per telefono la notizia?."

"No è troppo grande, voglio vedere la tua reazione dal vivo."

"Va bene, magari sta sera passo."

"Apposto ci vediamo dopo."

"Ciao Zac." Chiudo la chiamata ed esco in balcone a fumarmi una sigaretta.

Mentre aspiro il fumo guardo Rozzano, non è un quartiere affatto tranquillo per una ragazza come lei, ci tengo e non vorrei che le succedesse qualcosa di brutto.

Il cigolio della porta mi fece girare, la mora si è finalmente svegliata.

"Buongiorno." La calda voce da bambina mi colpisce il cuore.

"Ehi chérie, dormito bene?." Annuisce venendomi ad abbracciare.

"Tu?." Alza il viso appoggiando il mento sul mio torace guardandomi.

"Benissimo." Mi inchino leggermente lasciandole un bacio sulla fronte.
Al gesto noto che socchiude gli occhi e un piccolo sorriso nasce sul suo volto.

"Tra poco arriverà Aurora." Mi informa.

"Non vedo l'ora di conoscerla." Le accarezzo la guancia.

"Quando vai in studio?."

"Sta sera, Zaccaria deve darmi una notizia."

"Salutamelo."

"Certo."

"Entriamo? Ho freddo." Mugugna.

"Andiamo dai." Butto il mozzicone di sotto e chiudo la finestra. "Vuoi fare colazione?."

"Si ho molta fame, ti vanno bene i cereali con il latte? Non ho molto in casa."

"Non ti preoccupare vanno più che bene." Le sorrido dolcemente rassicurandola. "Ti sei divertita ieri?."

"Sì, devo dire che senza il fiato sul collo di mio cugino, mi sono sentita più libera."

"Tra voi le cose come vanno?."

"Meglio, Vincenzo è molto testardo e impulsivo, e sotto questo lato siamo molto simili, ci scontriamo spesso, sopratutto dopo quello che ha detto a pranzo."

"È rimasto della stessa idea?."

"Sì."

"Non hai provato a parlarci?."

"Non sai quante volte, ma i miei cugini sono d'accordo con lui." Sbuffo alzando gli occhi al cielo. "Non dovresti nemmeno essere qui, se ti vedesse con la sua sorellina e me, impazzirebbe."

"Nulla mi ferma nel passare del tempo con te petit." Le accarezzo la guancia con il pollice.

"Stai andando contro il male."

"Il male l'ho visto un milione di volte con i miei occhi jolie, non preoccuparti so come comportarmi." Sospira con insicurezza non preferendo parola.

"Mi preoccupo di te Mohamed." Dice interrompendo il silenzio creato.

"Non farlo o finirai per farti del male." Assume un espressione confusa.

"Che intendi dire?."

"Non sono una persona con cui dovresti stare accanto, sono pieno di problemi e non riesco dare amore."

"Non ho bisogno d'amore, sto bene anche senza." Rispose con freddezza.

"Non è vero."

"Mohamed non mi conosci."

"Hai ragione, non conosco la tua storia, ma si vede che hai sofferto tanto senza un amore puro e vero." Stette in silenzio abbassando il capo guardando i cereali ormai finiti.

Il silenzio continuò finché il campanello suonò ripetutamente, immagino sia arrivata Aurora.

"Vado io." Sibila lei, la seguo con lo sguardo ad ogni suo movimento. "Bambina mij, me si mancata assaij." Alza il tono di voce, amo quando parla in napoletano, mi manda fuori di testa.

"Seje sola?."

"No Bambina, cca cummico c'è pure 'o guaglione ra foto, Simba!."

"Ma che staij ricenne?! o vero?."

"Sì."

"Simba!." Urla la piccola venendomi incontro gioiosa.

"Ehi petit, come siamo belle." Le tocco il nasino a punta facendola arrossisce all'istante. "Hai fatto colazione?."

"Sì, la mamma mi ha preparato i pancake."

"Buoni! E non c'è li hai portarti?." Assume il broncio Lucrezia circondandosi le braccia al petto.

"Volevo ve lo giuro, ma avevo molta fame." Sorride e scoppiammo in una fragorosa risata.

Il pomeriggio proseguì al meglio, le ragazze si sono addormentate mentre il film continuava a scorrere.

Noto l'ora sul telefono, la sera si fa spazio tra la città di Milano e devo subito raggiungere Zaccaria in studio.

Scossi dolcemente la mora facendola risvegliare e subito dopo sbadigliò.

"Ehi scusami, io devo andare in studio, ti ho avvisata perché non volevo sparire."

"Apprezzo il gesto." Mi sorride facendo notare le fossette. "Grazie per la compagnia e l'aiuto, Aurora già ti ama." Continua dolcemente.

"Anche io, ti scrivo dopo." Annuisce e le lascio un bacio sulla guancia.

"Stai attento Momo." Le sorrido rassicurandola lasciando l'appartamento velocemente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 25, 2023 ⏰

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