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La sveglia suonò destandomi dal sogno.

Era davvero bello, i miei problemi familiari non esistevano, il mio portafoglio non era mai vuoto ed il cibo era delizioso.

Magari è davvero così, le persone sono più propense a sognare ciò che desiderano.

Aprii gli occhi impastati dalla stanchezza. La stanza era buia, le tapparelle rotte erano chiuse e pochi raggi dell’alba filtravano ad illuminare lo striminzito ambiente.

Il letto sfatto, le lenzuole sporche che fallivano nel tentativo di coprirmi erano strappate, le sacrificavo sempre per rattoppare i vestiti di Grace.

Sbadigliai mettendo a tacere la sveglia appena comprata.

Lo feci con delicatezza, non potevo permettermi di romperla altrimenti non ero certo che sarei mai riuscita a comprarne un’altra, almeno non in breve tempo.

Mi alzai e la prima cosa che feci fu illuminare tutto.

La luce mi colpì in faccia, era calda e l’orizzonte come sempre era da mozzare il fiato.

Guardai l’ora, le 4:00 del mattino.

Mi recai in cucina pronta ad abbozzare almeno un piccolo straccio di colazione per i miei fratelli.

Io avrei mangiato qualcosa al volo non appena giunta alla tavola calda dove prestavo servizio ogni mattina.

Accesi il gas con un po’ di difficoltà e misi su due uova, uno per Elijah ed un altro per Grace.


<<Ti sei data alla cucina, sorellina?>> sobbalzai quando il forte timbro di mio fratello si espanse dalla stanza e con se portò un forte odore di fumo.

<<Elijah, non qui>> lo rimproverai.

Entrò nel mio campo visivo. Sbuffò fumo dal naso mentre faceva un altro tiro di sigaretta.

Aveva ignorato la mia richiesta.

<<Un altro tiro e butterò il tuo cibo a terra>>

<<E poi mi costringerai a mangiarla dal pavimento?>> era divertito dalle mie minacce e questo mi mortificava perché lo avrei fatto davvero, soprattutto per punirlo di essere fatto già all’alba.

<<Hai dormito?>> gli domandai.

Borse scure ornavano i suoi occhi verdi, erano stupendi.

Il viso pareva più pallido e le labbra carnose più scure.

I capelli lunghi erano sporchi e mi domandai da quanto non li lavasse.

Il suo fisico magro, privo di muscoli eccessivi mi fece pentire della mia minaccia.

Aveva bisogno di cibo e che la sua scorta venisse distrutta.
Me ne sarei premurata dopo il lavoro.

<<Se avessi dormito non sarei qui a farmi sgridare da te>> disse, ruotando gli occhi al cielo e buttando il mozzicone a terra.

Si avviò verso il tavolo e si abbandonò sulla sedia.

<<Almeno spegnila>> lo ripresi, schiacciando la sigaretta con la scarpa.

Sbuffò mentre gli piazzavo l'uovo e le posate davanti.

Di solito preparavo la colazione per Grace, gliela lasciavo in frigo e quando si sarebbe svegliata l'avrebbe trovata pronta.

Avrei voluto fare lo stesso con Elijah, ma dimenticai quanto soffrisse di insonnia.

~I don't deserve you~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora