Oggi è il grande giorno. Oggi avrò la mia indipendenza.
Sono Abigail Harrison, ho 18 anni, vivo o meglio dire, vivevo con mio padre Mark la sua compagna e il loro figlio. Mia madre Nicole, é morta in un incidente stradale quando avevo 12 anni, e anche mia sorella Anne ne é rimasta vittima, aveva solo 6 anni. Da quel fatale giorno sono parecchio scontrosa; Se fossi cresciuta con una presenza femminile non sarei di certo così. Ma la vita é ingiusta. Porta via le persone a te più care, o più buone di questo fottuto mondo, lasciandoti in mezzo alla merda più totale, e ti distrugge psicologicamente e fisicamente. Non sono più in buoni rapporti con mio padre, lui tornava a casa ubriaco ogni notte dopo l'incidente, e mi picchiava dandomi spesso la colpa della morte di mamma e Anne, poi decise di smettere e mettersi in riga, come diceva lui, ma di certo non dimentico, non lo perdoneró, non succederà mai. Più lui pensa di cancellare la cosa più a me rimane il segno. Dopo sei mesi si risposó ed ebbe un figlio. Pensa di essere di nuovo il mio eroe, come quando avevo 8-9 anni quando era lui il mio punto di riferimento, la mia ancora, che poi peró m'ha portato a fondo e mi ha uccisa. Oggi mio padre mi accompagnerà al mio appartamento in centro a Londra, vivrò sola finalmente. Papà e Lucy, la mia matrigna, hanno gia portato li tutti i miei scatoloni con vestiti e oggetti per la casa.
"Abby andiamo!" grida mio padre dalla sala. Non rispondo e riguardo le cose dentro la borsa, prendo gli ultimi trucchi e do un'occhiata al mio aspetto allo specchio, presentabile. "Abby muoviti!" grida di nuovo "Cazzo ho capito!" urlai in risposta. Li raggunsi e Mark inizió subito "Le parole signorina." disse guardandomi "Pigliatelo in culo." dissi cercando di essere delicata, uscii e salii in macchina, affianco a me c'era Brad, il mio fratellastro, un bambinetto 16enne. Mi saluta con un cenno della testa e ricambio allo stesso modo. Papà e Lucy ci raggiungono, ovviamente papà alla guida."Fra quanto saremo lì?" domando. "Venti minuti ancora." dice mio padre guardandomi dallo specchietto. Portai lo sguardo fuori dal finestrino e guardai le persone camminare tranquille mamme e bambini insieme..mi manca passegiare con mamma e Anne, quest'ultima mi teneva sempre la mano, faceva tutto quello che facevo io, ero un esempio per lei, amavo vestirla e pettinare i suoi lunghi capelli, amavo le sue mani erano cosi piccole, aveva sempre quei grandi occhioni grigi con un luccichio presente che poi in una frazione di secondo si é spento, era felice, e rendeva felice anche me. "Eccoci!" Lucy mi distrae dai pensieri con la sua voce fottutamente insopportabile, perché, diciamocelo, una gallina che sta per morire, e schiamazza é meno fastisiosa di lei, e annuncia l'arrivo nella mia nuova casa. Scesi e mi guardai attorno. Davanti al condominio c'era un grande parco, ed intorno ad esso molti negozi. Presi le chiavi dalla mano di mio padre, e dopo avermi dato il numero dell'interno salii di corsa fino al secondo piano. L'ascensore é un optional, ovviamente. Mi appoggai alla porta prendendo fiato, non ero in buoni rapporti col movimento in generale...poi inserii la chiave e una volta aperta mi precipitai dentro. A sinistra c'era la cucina con un tavolo quadrato di vetro, era molto moderna, a destra un grande divano con un tavolino in vetro davanti e oltre al tavolino una tv al plasma. Dopo la cucina e la sala c'era un corridoio, con difronte il bagno, una vasca una doccia e un grande specchio, spazioso, mi piace. A destra del bagno c'era la mia stanza, un letto matrimoniale un armadio enorme una finestra che aveva la vista sul parco, e una scrivania con il posto, ovviamente per il mio pc, e a sinistra del bagno un'altra stanza per eventuali ospiti, molto piu piccola della mia. Sentii bussare alla porta, posai la borsa sul letto e oltrepassai gli scatoloni nella stanza, raggiunsi la porta e la aprii, papà Lucy e Brad entrarono.
"Se hai bisogno chiama" disse mio padre sorridendo anche lucy sorrideva..che cazzo sorridete?. "Si certo" risposi senza alcuna emozione. "Beh ci vediamo presto." disse mio padre venendomi incontro. Che vuoi? Abbracciarmi? No ma seriamente? Mi abbracciò e mi baciò la testa, ovviamente non ricambiai e alzai gli occhi per il suo gesto troppo affettuoso. Anche lucy fece lo stesso..sgualdrina..sbuffai "Ciao." dice Brad con voce udibile solo da un pipistrello, non risposi. Scosse la testa e andò verso la porta "Ciao" dissi, loro ricambiarono ed uscirono. Finalmente. Presi il portacenere dallo scatolone e mi sedetti sul divano posandolo sul tavolino presi le sigarette dalla tasca insieme all'accendino, ne accesi una e chiusi gli occhi. E finalmente libera. Pensai.This is...il primo capitolo lol.
Allora, ditemi cosa ne pensate, e magari battete un like OuO.
E magari passate parolina sulla storiella...mi farebbe piacere...
xSarax
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