2 - Credo in te!

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- Gabriele Descarsis! – Urlò la professoressa: era arrivato il mio turno.

Mi misi in posizione e mi concentrai, ripensai a quello che mi aveva detto poco prima Alessandro: "La fine oltre la fine reale". Ok non devo rallentare!

- 3, 2, 1, Via! – Urlò la professoressa.

Partii e cercai di mantenere la velocità costante. Dal nulla mi tornò in mente quel "credo in te", con tanto di occhiolino. Rallentai di colpo, il cuore era impazzito. Arrivai alla fine del percorso con fatica e affanno.

- 6 secondi. Descarsis, devi migliorare. Così non va! – Si lamentò la professoressa.

- Ma vaffanculo – dissi tra me e me. L'ultima cosa a cui stavo pensando in quel momento era il voto.

- Amico, che succede? – mi chiese Alessandro avvicinandosi di corsa a me.

- Ma che ne so? Mi è venuto un colpo al cuore all'improvviso. Sta stronza pensa a sti test di merda.

Mi sedetti per terra in un angolo, isolandomi dal resto della lezione. Alessandro si sedette accanto a me.

- Riposa, quanto lo rifarai andrà meglio.

- Perché lo dobbiamo pure rifare?

- Sì, come sempre. Poi il risultato migliore viene convertito del voto. Se non avessi rallentato così di colpo ce l'avresti fatta. Cerca di fare 4,80 secondi, almeno prendi la sufficienza. Dai, credo in te!

- Grazie! - Gli sorrisi e feci cenno di sì con la testa.

Lui nel frattempo si alzò e tornò dagli altri compagni a vedere come andavano le loro prove. Di nuovo quel "credo in te". Ma che succede oggi? Proprio quella frase mi aveva bloccato nel bel mezzo della prova. Di nuovo il cuore batteva forte, iniziai a sudare. Tolsi la felpa e rimasi a maniche corte. Respiravo lentamente e profondamente per rilassarmi. Dovevo ripetere la prova e dovevo impegnarmi. Iniziai a ripetermi nella testa: lui crede in me, non devo deluderlo!

La professoressa aveva iniziato già il secondo giro dei test. Si iniziavano a sentire i primi voti: 7, 7, 8, 6, 8, 6, 7, ecc..

- Gabriele preparati. Dopo la compagna tocca a te.

Lentamente mi alzai e mi diressi verso l'assembramento degli altri compagni che facevano il tifo per Elena.

- 5,21 secondi. Brava. 7! ... ... Gabriele Descarsis!

Mi sistemai alla linea di partenza. Come va, va. E chissenefrega! Guardai Alessandro, lì in mezzo agli altri. Mi fece un cenno con la testa per darmi coraggio. - Credo in te! – mi risuonò nella testa. Va bene allora, andiamo!

- 3, 2, 1, Via!

Partii a tutta velocità. Corri, corri, corri, corri, oltre la fine, oltre la fine... eee vaii!

- 4,4 secondi! Ammirevole devo dire... 8!

8? Io? Come ho fatto? Mi veniva da ridere e da piangere allo stesso tempo, non ci credevo. Potrebbe sembrare stupido ma per me quello fu un traguardo. Alessandro si avvicinò a me di corsa.

- Wow! Sei stato fantastico! Addirittura 8.

Allargò le braccia come per abbracciarmi, per poi abbassare una delle braccia e cambiarlo in un batti cinque. Ricambiai con un gran sorriso. Ci sedemmo allo stesso punto in cui eravamo prima e accanto a noi man mano che finivano si sedettero tutti gli altri per aspettare la fine della lezione.

Ricordi di scuola, quelli belliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora