1 - La lezione

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Mese di marzo, mercoledì mattina, ore 12.10, 4° B, Liceo Scientifico. Mancavano le ultime due ore alla fine della giornata ed avevamo educazione fisica. Odiavo quella materia: era stancante, si sudava, faceva freddo e inoltre la professoressa la rendeva ancora più pesante a causa di tutte quelle prove standardizzate, prove in cui non raggiungevo mai la sufficienza. Ho sempre pensato che i tester su cui creassero i modelli di valutazione fossero dei mostri con doti sovrannaturali. 80 addominali in un minuto, 1km in venti secondi. Sollevare 100kg per braccio... Sì ok, sto esagerando un po', ma avete capito cosa voglio dire.

Nonostante questo mio odio, ero comunque equipaggiato con tuta, scarpe e tutto quello che servisse per la lezione. Arrivata in classe la professoressa, prendemmo gli zaini e andammo in palestra. 

- 10 minuti per cambiarvi e ci vediamo in palestra in linea di base – disse lei.

Ero molto timido, perciò andavo a scuola già in tuta (pantalone lungo, felpa e, sotto quest'ultima, maglietta a maniche corte) per evitare di dovermi cambiare, ma portavo sempre un cambio nello zaino in caso di emergenza.
Alessandro invece, il mio compagno di banco, adorava lo sport. Infatti faceva calcio e palestra fuori dalla scuola e per abitudine indossava sempre i pantaloncini e maglietta a maniche corte, ma non potendo stare nelle altre lezioni vestito così, si cambiava negli spogliatoi.
Io, quindi, andavo direttamente in linea di base e aspettavo gli altri. Quando eravamo al completo, iniziavamo la lezione. Non fu diverso quel giorno, almeno all'inizio...

- 5 minuti di corsa di riscaldamento. Cronometro: Via! – ordinò la professoressa con quella voce sgraziata; già, anche la voce era insopportabile e questo contribuiva molto nell'antipatia che provavo nei suoi confronti.

Iniziammo questa corsetta, io andavo piano piano per evitare di stancarmi. Finito poi il riscaldamento, ci fermammo nuovamente in linea di base e, una volta in posizione, la professoressa annunciò il test del giorno:

- Oggi facciamo test di velocità. Vi chiamerò in ordine alfabetico e dovrete terminare il percorso tracciato di 30 metri nel minor tempo possibile. Come già sapete per maschi e femmine ci sono tabelle diverse. Le femmine dovranno arrivare almeno a 5,50 secondi per la sufficienza mentre i maschi a 4,80 secondi.

Mi resi conto che anche quel giorno avrei fatto un'altra figura di merda. Alessandro ormai mi conosce bene ed avendo intuito cosa stessi pensando, si avvicinò a me per incoraggiarmi:

- Dai non preoccuparti, andrà bene. Cerca di immaginare che la fine del percorso sia oltre la fine reale. Questo dovrebbe non farti rallentare verso la fine. Dai, su. Credo in te! – Mi sorrise e mi fece l'occhiolino. Lo aveva già atto altre volte, ma fu la prima volta che quel suo gesto mi colpì particolarmente. Quel ciuffo in avanti, il viso senza barba, e quel bel sorriso, per la prima volta non mi erano indifferenti. Iniziò a battermi il cuore. Risposi con un sorriso ma mi sentivo in imbarazzo. Non riuscivo a capire perché quel suo modo di fare mi avesse turbato in quel modo.

Ricordi di scuola, quelli belliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora