tu, scultoreo capolavoro d'un angelo
irradi l'arte
nella sua forma più integrale
labbra madide d'ambrosia
occhi ridenti
ritagliati apposta per essere posti al limite del divino
firmamento
oh lieta sarebbe la mia morte se nell'ultimo scorcio di vita
esaminassi il tuo viso
ancora e ancora
sericeo e intangibile
lacrime di bacco anestetizzano i sensi, richiusi nelle tue iridi
l'abisso organico proveniente dalle mie viscere rigetta parole
io e te
in un via vai di coscienze traviate
nelle nostre reminiscenze
svigoriamo con torpore
lascia la mia mano
la tua corrente è per l'indissolubile flotta degli astri celesti la mia per il nulla assoluto

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pathos
Poésiecome edera cresci seguendo la linea del tronco, ti artigli alla corteccia togliendomi il fiato