Il ɾitσɾɳσ

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Settembre, il mese che insieme a giugno preferisco, il clima è mite non fa troppo caldo, non ci sono molte zanzare, due mesi completamente diversi che suscitano due emozioni differenti, sono i miei preferiti;

Giugno: finisce la scuola, iniziano le giornate estive, si fa il cambio stagione e si possono mettere tutti quei bellissimi vestiti, si fa tardi la sera con gli amici tra feste e mare, in poche parole questo mese si potrebbe chiamare DIVERTIMENTO o FESTA.

Il mese più aspettato fra tutti anche se c'è pure Dicembre con Natale ma sono dettagli, e poi arriva lui,settembre: il mese del terrore, poche settimane che inizia già si va a scuola e in quelle ultime settimane ti ritrovi da fare tutti i compiti delle vacanze, rimandare le uscite, lo stress con aggiunta delle zanzare.

Oggi 5 settembre sono in viaggio con la mia famiglia per arrivare alla famosa mela, New York, io vivo o meglio vivevo a Roma, si Roma! I miei sono sempre stati molto severi sullo studio essendo che mio padre è di Los Angeles e mia madre italiana, sono multilingue e questo direi che sia la cosa più bella che potessi desiderare.

Adesso siamo in taxi, dopo non so quante ore tra vari aerei, posso vedere finalmente L' America.

<Tesoro sei felice?> mi chiede mia madre, mentre oltrepassiamo i grattacieli di cui sono incantata.

<Se non lo fossi stata ci sarebbe stato un problema> ridacchio.

<Grazie arrivederci> la voce forte con un accento americano di mio padre mi arriva alle orecchie appena ci fermiamo davanti a una villa bellissima.

C'è un cancello grigio che separa la strada dalla villa.

<Allora siete pronte?> domanda mio padre felicissimo mentre gira le chiavi nella serratura.

<sii>

Aperto il cancello c'è un giardino con un sentiero tracciato in marmo che arriva fino al porticato dove c'è l entrata. Ci sono alberi e cespugli di varie forme, forse un po' una pacchianata però questo è lo stile dell' America.

Prima di entrare a casa c'è un piccolo porticato, appena si entra alla mia sinistra c'è una cucina enorme la quale viene separata da una vetrata, poi ci sono delle scalette che portano alla sala pranzo accessibile sia dalla cucina che fuori.

Alla mia destra c'è il salotto, con un divano gigante morbido e grigio, con una TV difronte circondata da un mobiletto color marmo grigio scuro con delle rifiniture in legno scuro, un tappeto color crema al centro, un tavolino anch'esso in marmo scuro, tutto viene circondato da vetrate che fanno la vista sul giardino.

Difronte all'etrata ci sono delle scale,dopo aver lasciato praticamente uno spazio grande quando a una stanza tra l'ingresso e le scale, salendole ci sono forse 5/6 stanze.

<Nanaá,perché non sali di sopra a vedere la tua camera?> dice mio padre dolcemente, Naná è il soprannome che mi ha dato da piccola ancora oggi mi chiama così e a me piace che lo faccia.

<corrooo> dico urlando salendo le scale a due a due.

<Ultima porta a destra>urla a sua volta mio padre per farmi sentire.

1...

2...

3...

Rimango incantata dalla bellezza di questa stanza, che è enorme. Attaccato alla parete sinistra c'è un letto matrimoniale con delle coperte rosa e dei cuscini bianchi, azzurro pastello e oro chiaro, avanti a sinistra c'è una porta che aprendola si accede a un cabina armadio,poi difronte al letto c'è una TV con sotto un piccolo poggia piedi a panca, al lato dei piedi del letto c'è un balcone che si affaccia sul retro della casa che da sulla PISCINA!!!

I'M NOT YOUR GODDESSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora