La capsula superò diverse decine di metri sotto terra, andando anche ad una velocità sostenuta, fino poi a mostrare dai suoi pannelli una vera e propria scena, la quale poteva essere presa da un qualunque film di fantascienza alla Ridley Scott: attorno a Yuki si espandeva sempre più una base segreta, la cui estensione però era difficile a dirsi, dato che si dilatava perfino oltre all'ipotetico raggio di vista di Yuki. Sicuramente ricopriva una buona fetta della città in superficie.
Poteva notare già da lassù la presenza di moltissime sale disgiunte, numerosi reparti, grandi stanze, anche diversi punti di accesso oltre a quello in cui era già presente, i quali sembravano sparsi per tutta la città; probabilmente erano tutte o quasi basate sulle cabine telefoniche, accessibili tramite quel numero di telefono che aveva digitato pocanzi e sparse in ogni quartiere di Mistmoor, oppure potevano ripiegare su qualche ingresso segreto dai vari bar di fiducia a Trigate, i quali spesso avevano nel sotterraneo uno speakeasy da cui poter accedere.
Yuki rimase praticamente incantato e non fece altro se non osservare ogni angolo di quel posto fuori dal mondo, oltre a scervellarsi sul motivo della sua chiamata qui, avvenuta tramite l'intervento del suo vecchio maestro, il tutto nel frattempo che la capsula stava per terminare la sua corsa.
Una piccola botta d'assestamento e uno scampanellio qualche minuto dopo e Yuki aveva appena messo piede nella Base Operativa dei Servizi Segreti Americani, contraddistinta da uno sfavillante pavimento di marmo bianco, pareti di un grigio che ricorda molto il cielo di Mistmoor e un'ambiente immenso, oltre ovviamente ad un via vai di persone già dai primi secondi del suo arrivo.
Era disorientato, non sapeva nemmeno a chi chiedere qualcosa: si ricordò però di avere con lui i suoi famosi Fascicoli, così decise di sfogliarli un momento, in cerca di informazioni su come muoversi, una volta giuro fino a lì. All'inizio la sua ricerca non diede grandi frutti ma poté notare alcuni dettagli abbastanza interessanti, tra cui uno in particolare: tutti i fogli e relativi documenti presenti nei Fascicoli, compresi quelli frammentati e inerenti a Makoto erano tutti contraddistinti da un forte profumo, del tutto nuovo per Yuki, non avendo mai sentito una combinazione così particolare.
Infatti, avvertì una prima nota di testa agrumata e fresca, data dalla presenza del bergamotto italiano e dei limoni di Amalfi, di cui ne riconobbe in poco tempo l'odore distintivo, avendone ricevuto uno dal padre quando era in tenera età, rientrato dopo uno dei suoi tanti viaggi in Italia e rimanendone come incantato. Tuttavia, poté notare anche note più dolci, floreali e intime, dettate dal gelsomino, oltre ad un fondo dato dalla fusione tra il cuoio, il muschio e legno, il quale sapeva di autorevolezza.
Yuki rimase sospeso con quei fogli in mano per qualche minuto, inebriato da quell'odore magnetico e persistente, chiedendosi se appartenesse ad un uomo o ad una donna, dubbi alimentati anche dal fatto che tutti i documenti erano firmati con il nominativo A.M. , dettaglio che lo metteva in confusione totale.
Fortunatamente per lui, gli stava venendo incontro proprio la persona interessata, pronta anche a risolvere il suo primo dubbio: facendo per alzare la testa, anziché notare magari un ufficiale di comando, riconoscibile da anfibi consumati, numerose medaglie al petto, una divisa che sapeva di vissuto solo a vederla e dall'andatura rigida, si stava palesando davanti a lui una donna relativamente alta, distinguibile dal resto della massa di figure dal suo cappotto color crema dalla cui tasca destra sbucava un taccuino color arancione, oltre ovviamente ai suoi occhiali blu oltremare, gli occhi ipnotici tendenti ad un verde smeraldo e circondati da lentiggini che riempivano la faccia, aggiungendo poi una folta chioma di capelli di una tonalità di rosso, tanto particolare da ricordare al loro muoversi lingue di fuoco di rara bellezza.
"Salve, lei dovrebbe essere Yuki Arias se non sbaglio" disse tale figura con voce perfettamente bilanciata tra il solare e il glaciale, una volta giunta davanti a lui e guardandolo negli occhi come per scrutarlo, iniziando a tendergli la mano.
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Mistmoor
Science Fiction(PROGETTO AL MOMENTO SOSPESO) Dopo anni di pace nella maggior parte del mondo, nasce in America, più precisamente a Mistmoor, una città portuale contraddistinta dalla pioggia e la cui forma dall'alto ricorda un diamante, un'organizzazione criminale...