Adolf si svegliò quando le luci del giorno ancora dovevano raggiungere questa parte della Terra, ma già si preparò per il suono della campanella che di lì a poco avrebbe squillato come una tromba in una stanza con le porte e le finestre chiuse facendo saltare tutti in piedi.
Senza muovere il resto del corpo tentò di svegliare i piedi muovendoli avanti e indietro e ci riuscì con fatica perché li sentiva ancora indolenziti come sentiva dolore ancora ai muscoli delle gambe, invece, quelle delle braccia gli sembrava che facessero meno male rispetto a qualche giorno fa quando si sentiva tirare ogni volta che le alzava e le abbassava. Colpa di uno stretching troppo intenso o colpa di una lunga corsa o colpa di entrambe le cose, negli ultimi giorni si è allenato molto e il corpo sottoposto a maggior fatica, non essendone abituato, ne ha risentito parecchio.
Questo è accaduto perché molte lezioni sono venute a mancare per via del fatto che alcuni professori sono stati trasferiti, ma d'altra parte ha dato prova di essere ancora una volta un ottimo soldato, uno di quelli che resistono anche se messi sotto pressione. Benché avvertisse irrigidimento muscolare agli arti inferiori, allo squillo della campanella che non tardava mai ogni mattina a fungere da sveglia, Adolf si alzò insieme ai soldati del suo scompartimento e ora si dirigevano verso la porta che come per magia si aprì d'improvviso. Nel corridoio il suo scompartimento si incontrò e si mescolò coi soldati di altri scompartimenti, diretti in direzione del loro armadietto. Ogni soldato ne possedeva uno non molto grande, abbastanza per tenere all'interno un uniforme, un cambio e della biancheria intima. Ogni armadietto riportava una scritta formata da una lettera dell'alfabeto e una sequenza di numeri, che ne indicavano il proprietario a cui era assegnata e tutte avevano lettere e numeri diversi. Era la stessa segnatura cucita sulle uniformi dei soldati e con la quale questi venivano chiamati dai superiori.
Il nome completo di Adolf era Adolf -45 (B9) appartenente alla classe B dello scompartimento 9 dell'ala blu. I superiori usavano la forma sintetica Adolf-45, si servivano della completa solo per identificarlo sui documenti ,invece, per i suoi colleghi lui era solo Adolf.
Una volta presa dall''armadietto l'uniforme i soldati andavano in bagno e avevano pochi minuti a disposizione per cambiarsi e per lavarsi la faccia e i denti. Dopo di che la giornata era intrisa di impegni da rispettare come se si seguisse una scaletta ben precisa e in assoluto non scomponibile e mai soggetta a cambiamenti salvo dagli imprevisti che di tanto in tanto accadevano.
La mattina,dopo un breve saluto nell'Aula Magna nella quale venivano riuniti i soldati di tutti gli scompartimenti sia dell'ala blu che dall'ala bianca e ai quali venivano dati informazioni o aggiornamenti circa la questione della Grande Guerra, i soldati venivano suddivisi in aule dalle dimensioni medie che ospitavano intorno ai 20-25 soldati.
Le aule avevano mura dipinte di un giallo così sbiadito da sembrare bianco, e aveva piccole scrivanie con sedie come in una comune scuola e sulle quali bisognava stare seduti fino alla fine delle lezioni, delle quali ne si contavano quattro di un'ora ciascuna, ma quando un professore mancava se ne raddoppiava una oppure quando si voleva dare priorità ad una lezione, se ne sottrava un'altra.
Le materie erano: Storia (o meglio Geopolitica), Lingue (o meglio studio dell'inglese), Matematica (o meglio esercizi di logica) e infine Fisica (o meglio lo studio sulla meccanica delle armi).
Dopo un veloce appello pronunciato da un professore iniziava la lezione. Quella mattina quando la lezione di Storia iniziò Adolf fece finta di ascoltare. Guardò il professore negli occhi, senza distogliere lo sguardo neanche per un'istante, ma la mente gli proponeva pensieri, anzi delle immagini, che si prendevano tutta la sua attenzione non conservandone nemmeno un po' per l'argomento che stava spiegando l'uomo seduto sulla sedia di fronte a lui. Erano immagini imprecise, sbiadite, impossibili da decifrare, prive di alcun significato. Altro non erano che ricordi bruciati da una memoria inaffidabile ,che sfugge alla sua volontà, solo per proteggersi contro di essi.
In uno di questi l'immagine sfumata era accompagnata da un suono, lo stesso che aveva sentito la notte scorsa e lo aveva destato dal sonno. Un rumore che è durato quasi fino all'alba. Un suono stridulo come tormentato che lo ha tenuto sveglio, non perché era infastidito ma perché era curioso di capire cosa fosse e da dove provenisse. Non era la prima volta che l'aveva sentito nel suo scompartimento, ma questo rumore ora aveva suscitato in lui un ricordo, non sapeva di cosa di trattava, non vedeva niente in questa immagine che la mentre gli proponeva, se non il buio e non ricordava nulla se non quel rumore come i singhiozzi di un pianto, lo stesso della notte scorsa.
Si girò intorno, guardò i soldati nell'aula uno ad uno, mentre tutti ascoltavano la lezione, cercando di individuare chi tra loro, appartenente al suo scompartimento, aveva provocato quel rumore, ma non riuscì a trovarlo. Era impossibile. Tutti tacevano ed era certo che non avrebbe sentito la voce di nessuno fino alla fine delle lezioni perciò doveva aspettare. Attese il momento della pausa per continuare la sua ricerca.
Questo avveniva dopo le ore delle lezioni tenutesi nelle aule e precedeva l'addestramento che, invece, si sarebbe tenuto all'aperto.
La pausa durava circa mezz'ora e in questa i soldati si recavano nella mensa per consumare il pasto del giorno. Era il momento in cui un soldato poteva parlare con un altro, intrattenendo con lui un colloquio o un dialogo breve, esponendo i proprio pensieri purché fossero attinenti alla Grande Guerra. Le conversioni erano controllate dalle guardie che restavano immobili davanti alle porte d'ingresso o si muovevano lentamente tra i tavoli dove i soldati mangiavano.
Nella pausa Adolf continuò la sua ricerca, voleva a tutti costi sapere chi era il soldato che aveva pianto nel suo scompartimento e voleva parlare con lui. Voleva conoscerlo. Era sicuro che questa persona non l'aveva mai vista prima, perché se l'avesse conosciuta , durante la notte, avrebbe già ha capito il pianto di chi era.
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Il soldato Adolf-39
General FictionAdolf è un soldato catapultato in un centro addestramento minorile al confine con la Francia, che dovrà fare i conti con la realtà che lo circonda: un mondo spaccato in due tra Oriente e Occidente.